«Fiorisca la speranza giubilare a Roma e in ogni angolo della terra, speranza nel mondo nuovo che Dio prepara e di cui tu, o Vergine, sei come la gemma e l’aurora. Dopo le porte sante, si aprano ora altre porte di case e oasi di pace in cui rifiorisca la dignità, si educhi alla non violenza, si impari l’arte della riconciliazione». Le parole pronunciate da Papa Leone XIV durante il suo omaggio all’Immacolata Concezione, sono il punto di partenza per l’evento di sabato 10 gennaio: alle ore 17, in Aula Paolo VI, tutti gli adolescenti e i giovani romani incontreranno il Santo Padre.
Un appuntamento da non perdere all’indomani della fine del Giubileo – che, lo ricordiamo, si concluderà ufficialmente nel giorno dell’Epifania, con la chiusura della Porta Santa della basilica di San Pietro – durante il quale i ragazzi potranno ascoltare le parole del Papa e, davvero, aprire le «porte delle proprie case» per essere segno e speranza nel mondo. Saranno tantissime le realtà giovanili presenti: dai ragazzi che frequentano il catechismo a quelli che si riuniscono nei gruppi parrocchiali, dai membri di movimenti e associazioni a quelli iscritti a società sportive cattoliche, fino ad arrivare agli studenti, agli universitari e ai fuori sede che abitano nei collegi del territorio diocesano.
Con loro, ad accompagnarli in questo incontro speciale con Leone XIV, il cardinale vicario Baldo Reina, che per primo ha annunciato loro l’appuntamento, durante la “Notte in cattedrale” di preghiera dello scorso 21 novembre. «La nostra beatitudine non è l’assenza di problemi – aveva detto il porporato ai ragazzi in quell’occasione –. La nostra beatitudine è sapere che dentro le nostre paure, contraddizioni, povertà, dentro i nostri alti e bassi, c’è Dio». Un Dio che «si intreccia con la nostra vita, che diventa il complice della nostra felicità, l’alleato della nostra pace, il sostenitore misterioso dei nostri progetti di fede». Un «Dio che non si ferma nemmeno lì dove noi ci fermiamo, che ci spinge in avanti, perché sa che solo in avanti c’è una possibilità di bene». Infine, il mandato: «Le beatitudini sono un invito ad andare contro corrente», aveva sottolineato, esortando tutti a «costruire un orizzonte di beatitudine in un mondo che ci presenta quotidianamente bruttezza, violenza, aggressività, guerra, morte e disuguaglianze. Noi stiamo dalla parte della beatitudine. Vogliamo essere i giovani che credono e vivono la beatitudine evangelica».
16 dicembre 2025













