Domenica prossima, quarta domenica del tempo di Pasqua, “domenica del Buon Pastore”, nella basilica di San Giovanni in Laterano, alle ore 10 si terrà la Messa durante la quale undici diaconi saranno ordinati sacerdoti. A presiederla sarà il cardinale vicario Angelo De Donatis; tra i concelebranti i rettori dei seminari diocesani e i parroci delle comunità dove i futuri sacerdoti stanno già prestando il loro servizio pastorale. Animerà la liturgia il Coro della diocesi di Roma; verranno eseguiti anche alcuni brani della tradizione del Cammino neocatecumenale. La celebrazione verrà trasmessa in streaming sulla pagina Facebook della diocesi di Roma.
Verranno ordinati sacerdoti Emanuele Gargiulo, Luca Santacroce, Mattia Mirandola, Matteo Nistri, Gabriele Tomarelli, Ottavio Fiorentino, Alessio Bernesco, Fabio José Da Silva, Clebison Faustino Da Silva, Alexander Chukwuebuka Okoye e Matteo Francesco Ciuffreda. Don Okoye sarà incardinato in Africa, mentre don Ciuffreda è un missionario del Preziosissimo Sangue.
Venerdì 6 maggio, in quattro settori della diocesi, si terranno delle veglie per pregare per il dono delle vocazioni. In particolare, per il settore Sud, a San Gregorio Barbarigo alle ore 20.30, la preghiera sarà presieduta dal vescovo Dario Gervasi; saranno presenti Matteo Nistri e Gabriele Tomarelli. Per il settore Est, invece, l’appuntamento è alle 20.45 a San Bonaventura da Bagnoregio, con il vescovo Paolo Ricciardi e i futuri sacerdoti Alessio Bernesco, Ottavio Fiorentino e Mattia Mirandola. Per il settore Ovest la veglia, alle ore 21, sarà presieduta dal vescovo Paolo Selvadagi a San Girolamo a Corviale, con la testimonianza di Luca Santacroce. Per il settore Nord, invece, il vescovo Guerino Di Tora presiederà, alle ore 19.30, a Sant’Ippolito; parteciperà anche Emanuele Gargiulo.
Percorsi diversi ma stesse emozioni per coloro che si avvicinano all’ordinazione. «Devo ancora realizzare esattamente quello che sta per accadere», ammette Luca Santacroce, 27 anni, romano, che si è formato al Pontificio Seminario Romano Maggiore e, prima ancora, al Pontificio Seminario Romano Minore. «Fin da bambino desideravo diventare sacerdote – racconta –. Era la risposta che davo sempre quando mi chiedevano cosa volessi fare da grande… pur non capendo bene in realtà cosa significasse essere sacerdote. A un certo punto poi ho accantonato questo desiderio, e ho iniziato a pensare che mi sarei dedicato a coltivare la terra, in Abruzzo. Ma poi, verso i 12, ho capito che invece volevo davvero essere prete». Così, aiutato dal suo parroco di San Girolamo a Corviale, ha iniziato a frequentare alcuni incontri vocazionali al Seminario Minore, dove infine è entrato e ha trascorso tre anni. «Alla fine del mio terzo anno al Maggiore sono uscito per un po’ di tempo – ricorda –, ma sono rientrato e ho continuato il mio percorso. Volevo capire alcune cose. Sono molto contento di essere ordinato da “don Angelo”, che personalmente mi conosce da sei anni, ed è come un padre per me».
Emozionato pure Emanuele Gargiulo, 34 anni, che ha studiato nell’istituto formativo di piazza San Giovanni in Laterano e ha sempre frequentato la parrocchia di Sant’Ippolito. «La mia è una vocazione matura, prima di entrare al Seminario Maggiore ho lavorato per nove anni in uno studio privato», racconta.
«Ho capito quale fosse la mia strada durante la Giornata mondiale della gioventù di Madrid», confessa Mattia Nistri, 28 anni, una fede cresciuta nella parrocchia di Santa Giovanna Antida Tohuret e poi al Collegio Redemptoris Mater. «Avevo 18 anni quando sono entrato in seminario – ricorda –, subito dopo le scuole superiori. Avevo fatto il test di ingresso per la facoltà di medicina, lo avevo anche superato, ma poi ho scelto altro». Fondamentale, nel suo percorso, «l’esperienza missionaria in Sudafrica – spiega –, dove ho potuto vivere a contatto con gente povera e segnata dalle sofferenze, e ho scoperto che davvero Cristo può risanare ferite profonde nell’anima delle persone». Quanto all’ordinazione di domenica 8, dice: «Sono un po’ spaventato per quello che sta per accadere, ma ho fede in Dio e sono certo che mi sarà lui i doni di cui ho bisogno».