A teatro per aiutare i detenuti studenti

Nel Lazio ci sono oltre 300 universitari detenuti, uomini e donne, in 12 dei 14 istituti penitenziari presenti nel territorio della Regione. Studenti a cui manca tutto, dai libri, ai tablet, al materiale di cancelleria. Vuole sostenerli la nuova iniziativa promossa dall’Ufficio per la pastorale universitaria della diocesi di Roma con il Polo universitario penitenziario Roma Tre, pensata in occasione del Giubileo dei detenuti e dell’Avvento. Giovedì 18 dicembre, alle ore 20, al Teatro Palladium, andrà in scena “Waiting in the dark”, drammaturgia di Francesco d’Alfonso liberamente tratta da “Assassinio nella cattedrale” di T. S. Eliot, nella traduzione inedita di Iolanda Plescia, docente alla Sapienza. L’intero incasso sarà devoluto al Polo universitario penitenziario Roma Tre.

Riflette don Gabriele Vecchione, cappellano della Sapienza e vicedirettore dell’Ufficio diocesano per la pastorale universitaria, che si è fatto promotore del progetto: «Viktor Frankl, in quel capolavoro che è “Uno psicologo nel lager”, sosteneva che aveva più possibilità di sopravvivere in un campo di sterminio non chi ben dotato fisicamente e muscolarmente, ma paradossalmente chi, magari gracile, era ben ricco di vita interiore. Lo studio rinforza l’uomo interiore, colui che resta solido mentre tutto intorno a lui viene meno. Da parte di chi sta fuori, sostenere lo studio di chi sta dentro è intanto fare il proprio dovere costituzionale di cittadini: la pena, sostiene la nostra Costituzione, dev’essere rieducativa. Poi una manifestazione della speranza di cui s’è parlato in lungo e in largo in questo Giubileo: la speranza che nessun essere umano resti indietro. Ripeteva il Beato Giacomo Cusmano, il medico palermitano che divenne prete e fondò molte case di accoglienza per gli ultimi: “Quelli che non sono di nessuno sono i nostri”».

Il professor Giancarlo Monina, ordinario di Storia contemporanea all’Università Roma Tre e delegato del rettore per la formazione universitaria negli istituti penitenziari, dichiara: «Il Polo universitario penitenziario è lieto di accogliere l’occasione che il Vicariato di Roma ci dà – attraverso una drammaturgia teatrale – di reperire risorse per i nostri studenti e le nostre studentesse universitari. Non si tratta solo di reperire risorse, ma anche di portare all’attenzione il tema della dignità dei carcerati, su cui Pup e Vicariato ci troviamo impegnati».

Nel cast di “Waiting in the dark” Irene Ciani, Leonardo Della Bianca, Stefano Guerrieri, Stefano Poeta, Matteo Santinelli. Un’opera attuale, come la definisce il regista d’Alfonso: «Thomas, agendo, si abbandona alla volontà di Dio. Muore, ucciso da soldati imberbi, ignari di ogni trama politica, che ostentano una virilità violenta e fragile, che si trasforma poi nella copertura borghese di atto spregevole. Muore, e con la sua morte cadono le maschere dell’umanità incosciente, che attendeva inerme nel buio. Ma la sua morte non è inutile. Il buio proclamerà per sempre la gloria della luce – scrive T.S. Eliot – fino a farci vedere come cosa viva e agente non un dramma storico, ma un’azione che vive nella mente di ciascuno di noi, al di là del tempo e della storia».

10 dicembre 2025