Colletta per la Terra Santa: l’appello del cardinale De Donatis

La basilica del Santo Sepolcro a Gerusalemme

«Ci sono, ancora viventi e operanti pur fra mille tragedie e difficoltà spesso causate dall’egoismo dei grandi della terra, i cristiani della Terra Santa. Molti nella storia sono morti martiri per non vedere recise le radici della loro antichissima cristianità. Ma oggi molti di loro non ce la fanno più e abbandonano i luoghi dove i loro padri e le loro madri hanno pregato e testimoniato il Vangelo. Lasciano tutto e fuggono perché non vedono speranza. E lupi rapaci si dividono le loro spoglie. Se partiranno, se a Gerusalemme e in Palestina lasceranno i loro piccoli commerci destinati ai pellegrini che non vi si recano più, l’Oriente perderà parte della sua anima. I cristiani di Iraq, Siria, Libano e di tante altre terre si rivolgono a noi e ci chiedono: “Aiutateci a diffondere ancora in Oriente il buon profumo di Cristo” (2 Cor 2, 15)». L’accorato appello risuona nelle parole del cardinale vicario Angelo De Donatis, che si rivolge ai sacerdoti e ai fedeli della diocesi di Roma ricordando la tradizionale colletta del Venerdì Santo destinata a sostenere le popolazioni della Terra Santa.

«Fin dalle sue origini – ricorda il vicario del Papa per la diocesi di Roma – la Chiesa ha coltivato ininterrottamente e con passione la solidarietà con la Chiesa di Gerusalemme. In epoca tardo-medievale e moderna più volte i Sommi Pontefici intervennero per promuovere e regolamentare la colletta a favore dei luoghi santi. L’ultima volta fu riformata dal santo Papa Paolo VI nel 1974 attraverso l’esortazione apostolica Nibis in Animo. Anche Papa Francesco ha spesso sottolineato l’importanza di questo evento ecclesiale».

La colletta per la Terra Santa, con la raccolta di offerte in tutte le chiese, è la fonte principale per il sostentamento della vita che si svolge intorno ai Luoghi Santi. Numerosi i territori che ne beneficiano sotto diverse forme: Gerusalemme, Palestina, Israele, Giordania, Cipro, Siria, Libano, Egitto, Etiopia, Eritrea, Turchia, Iran e Iraq. Di norma, la Custodia di Terra Santa riceve il 65% della colletta, mentre il restante 35% va al Dicastero per le Chiese orientali, che lo utilizza per la formazione dei candidati al sacerdozio, il sostentamento del clero, l’attività scolastica, la formazione culturale e i sussidi alle diverse circoscrizioni ecclesiastiche in Medio Oriente. Grazie alla colletta 2023 la Custodia di Terra Santa ha realizzato numerosi progetti e opere, molte delle quali rivolte ai pellegrini (chiese, santuari, conventi, case di accoglienza, scuole, ecc.) e tante altre destinate alla comunità locale. Nel primo caso, alcuni interventi hanno interessato luoghi cari a tutti i pellegrini come la basilica del Santo Sepolcro e quella del Getsemani e il sito del Battesimo di Gesù sul fiume Giordano.

«Invito tutti i fedeli della nostra diocesi ad essere generosi in questa circostanza – conclude il cardinale De Donatis –, certo che il Signore ricompenserà tutti coloro che verranno in aiuto alle necessità e alle sofferenze di questi nostri fratelli». Come di consueto, la somma raccolta potrà poi essere versata presso l’Ufficio Amministrativo del Vicariato.

Il testo integrale della lettera del cardinale

20 marzo 2024