«La grande tristezza sta silenziando la “grande bellezza”». C’è il bene e non ce lo percepiamo, siamo diventati «miopi». Ma «quali possono essere le caratteristiche di una santità quotidiana capace di riaccendere in noi la santa letizia?». Lo ha chiesto il cardinale vicario Angelo De Donatis nella quinta catechesi su Gaudete et exsultate, che si è tenuta ieri sera nella basilica di San Giovanni in Laterano. Affollatissima, come sempre nelle serate dedicate all’esortazione apostolica di Papa Francesco sulla chiamata alla santità nella vita quotidiana.
Il porporato ha indicato due virtù da coltivare, per raggiungere la «santa letizia»: la «pazienza» e l’«umorismo». «L’umorismo è legato alla pazienza – ha sottolineato il cardinale De Donatis –: senza di esso, pensate, come faremmo a sopportare noi stessi? Chi ha un Padre nel cielo sa ridere delle cose della terra e contempla la luce che abita nel suo cuore redento».
Dotato di grande umorismo era senz’altro san Filippo Neri: a lui ha dedicato la sua catechesi monsignor Marco Frisina, rettore della basilica di Santa Cecilia a Trastevere.
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12 febbraio 2019