La preghiera e il riposo, la Messa e il testo dell’Angelus inviato tramite la Sala Stampa. E’ trascorsa così questa domenica primo marzo per Papa Francesco, ricoverato da oltre due settimane al Policlinico Agostino Gemelli, le cui condizioni di salute si mantengono stabili.
«Le condizioni cliniche del Santo Padre si sono mantenute stabili anche nella giornata odierna – informa infatti il bollettino diffuso nella serata di oggi –; il Papa non ha necessitato di ventilazione meccanica non invasiva, ma unicamente di ossigenoterapia ad alti flussi; è apiretico. In considerazione della complessità del quadro clinico, la prognosi rimane riservata».
Nella mattinata di oggi, informano ancora dalla Sala Stampa della Santa Sede, Papa Francesco ha «partecipato alla Santa Messa, insieme a quanti in questi giorni di degenza si prendono cura di lui, quindi ha alternato il riposo alla preghiera».
Come domenica scorsa, il Pontefice non ha mancato di diffondere l’Angelus, anche se non ha potuto pronunciarlo. «Sorelle e fratelli, vi mando questi pensieri ancora dall’ospedale – si legge nel testo –, dove, come sapete, mi trovo da diversi giorni, accompagnato dai medici e dagli operatori sanitari, che ringrazio per l’attenzione con cui si prendono cura di me. Avverto nel cuore la benedizione che si nasconde dentro la fragilità, perché proprio in questi momenti impariamo ancora di più a confidare nel Signore. Allo stesso tempo, ringrazio Dio perché mi dà l’opportunità di condividere nel corpo e nello spirito la condizione di tanti ammalati e sofferenti».
Quindi il ringraziamento a tutti i fedeli «per le preghiere, che si elevano al Signore dal cuore di tanti fedeli da molte parti del mondo. Sento tutto il vostro affetto e la vostra vicinanza e, in questo momento particolare, mi sento come portato e sostenuto da tutto il popolo di Dio. Grazie a tutti!».
Anche in questo momento di sofferenza e malattia, il Santo Padre ha pregato anche per la pace: «Anch’io prego per voi. E prego soprattutto per la pace. Da qui la guerra appare ancora più assurda. Preghiamo per la martoriata Ucraina, per Palestina, Israele, Libano, Myanmar, Sudan, Kivu».
2 marzo 2025