I lunghi anni di lavori forzati, la fede incrollabile, l’incontro con Papa Francesco. Viene condensata in queste parole la biografia di don Ernest Simoni, sacerdote albanese di novantun anni, creato cardinale nel 2016, che venerdì 29 marzo alle 10.30 presiederà la Messa nella cappella dell’ospedale San Giovanni.
Alla celebrazione, promossa dalla cappellania dell’ospedale, dai religiosi camilliani, in collaborazione con le associazioni di volontariato dell’ospedale e le Suore Ospedaliere della Misericordia, sarà presente anche il vescovo ausiliare delegato per la pastorale sanitaria monsignor Paolo Ricciardi. Al termine della Messa, attorno alle ore 11.30, il cardinale Simoni porterà la sua testimonianza su “La libertà della fede, la bellezza del Vangelo”, in una intervista al giornalista di Tv2000 Fabio Bolzetta.
Per il semplice fatto di essere prete, nel 1963 don Ernest viene arrestato e messo in cella di isolamento. Sottoposto a torture e condannato a morte, si vede commutare la condanna capitale in diciotto anni di lavori forzati, di cui dodici trascorsi in miniera. Durante il periodo della prigionia don Ernest continua a celebrare la messa a memoria, in latino, e a distribuire la comunione di nascosto. Uscito dal carcere, viene nuovamente condannato ai lavori forzati: questa volta è assegnato alla manutenzione delle fogne della città di Scutari. Torna libero nel 1990, quando crolla il regime comunista. Con la libertà di culto, comincia per don Ernest un periodo di intensa attività pastorale volta soprattutto alla riconciliazione. Il sacerdote ha incontrato Papa Francesco a Tirana nel 2014 e gli ha raccontato la sua storia. La biografia del sacerdote è anche al centro di un libro del giornalista di Avvenire Mimmo Muolo, “Don Ernest Simoni”.
25 marzo 2019