Giorno della memoria: a San Bonaventura il “Processo a Dio”

Nei giorni di sabato 28 (alle ore 21) e domenica 29 gennaio (alle ore 18), in occasione del Giorno della memoria, nella parrocchia di San Bonaventura da Bagnoregio, a Torre Spaccata, va in scena il “Processo a Dio” di Stefano Massini. Organizzato dall’Associazione di promozione sociale “È tutta scena”, lo spettacolo prevede un costo di 8 euro a biglietto, che saranno devoluti ai ragazzi dell’oratorio di San Bonaventura per finanziare il viaggio a Lisbona per la Giornata mondiale della gioventù. Per acquistare i biglietti, http://www.etuttascena.org/

“Processo a Dio” è un dramma del 2005 scritto da Stefano Massini. Se Dio esiste, perché la Shoah? Come si può conciliare il Bene assoluto con il male estremo? Ha ancora un senso invocare l’Onnipotente che ha permesso lo sterminio di milioni di innocenti? La Shoah non è un episodio fra tanti, bensì l’Evento che discrimina tra un prima e un dopo e che costringe a ripensare radicalmente lo stesso concetto di Dio: Giobbe leva nuovamente la sua domanda, ma il cielo resta muto. Domande che fanno nascere altre domande a cui è difficile dare risposte. Domande che si pone il giovane drammaturgo Stefano Massini nel suo “Processo a Dio”, dove immagina che alla liberazione del campo di Maidanek un’internata, l’ex attrice Elga Firsch fieramente adirata con Dio, decida di fargli un processo davanti a due saggi, a un rabbino, al giovane figlio del rabbino e a un SS carnefice e testimone. Un testo che è anche un entrare nella lucida determinazione dello sterminio, in un’orrenda macchina messa in moto per razzismo, odio dell’uomo per l’uomo, tra silenzio di massa e indifferenza di massa. È un processo emotivamente squassante nel quale tra le cinque accuse lanciate da Elga contro l’Onnipotente che ha sconfessato anche i sacri testi, tra le deboli repliche del rabbino e la sprezzante volgarità dell’ufficiale delle SS fino a ieri un dio col potere di vita e di morte, si fa strada la verità storica, cifra su cifra, prova su prova, di una vergogna senza pari. Alla fine, l’unica sentenza possibile è quella dell’uomo sull’uomo.

Claudia Zarini è alla prova con un personaggio, quello di Elga, di grande tensione: il suo mondo è andato in frantumi, le resta l’urgenza di conoscere fino in fondo la verità, la sua «rabbia», il suo sgomento. Con lei Christian Licameli nei panni del nazista, Berto Barbieri in quelli del giovane e “dritto” Adek Biederman, Giorgio Pompei in quelli del rabbino, Francesco Zannoni e Mario Parisini in quelli di due anziani saggi. Uno spettacolo di forte tensione etica che costringe a chiedersi: dov’ era l’uomo mentre venivano con scientificità e metodo uccisi milioni di innocenti, dov’ è l’uomo oggi quando si nega la Shoah? “Processo a Dio” è un modo per essere «messaggero dei morti fra i vivi», come ha definito se stesso Elie Wiesel, perché con l’oblio e le negazioni non si aggiungano altre vittime. Regia di Giorgio Pompei.

26 gennaio 2023