Il pellegrinaggio diocesano in Terra Santa con il vescovo Ambarus

Il Santo Sepolcro a Gerusalemme (foto Opera Romana Pellegrinaggi)

Sarà il vescovo ausiliare monsignor Benoni Ambarus a guidare il pellegrinaggio diocesano in Terra Santa, in programma dall’8 al 15 novembre. Dopo quello di fine agosto a Fatima e quello a cavallo tra settembre e ottobre a Lourdes, con questo viaggio si concludono i pellegrinaggi diocesani del 2021. «Portiamo i desideri e le speranze, le sofferenze e le difficoltà dei cristiani di Roma nei luoghi più santi della Chiesa, consegnando specialmente quest’anno tutto nelle mani di Gesù e Maria», dice monsignor Remo Chiavarini, amministratore delegato dell’Opera romana. «Per poter entrare in Israele – ricorda il sacerdote – è necessario aver effettuato la seconda dose di vaccino da non più di sei mesi oppure aver già fatto la terza dose».

I partecipanti partiranno dall’aeroporto di Roma Fiumicino e atterreranno a Tel Aviv; da lì si trasferiranno subito a Nazareth, in Galilea, dove potranno sistemarsi in hotel. Il secondo giorno è in programma la visita al Monte Tabor: «Su questa altura ammireremo l’ampio panorama e visiteremo il Santuario, memoria della Trasfigurazione di Gesù», anticipa monsignor Chiavarini. Poi una sosta a Cana e infine la visita di Nazaret con la basilica dell’Annunciazione, la chiesa di San Giuseppe o Casa della Sacra Famiglia, e la chiesa di San Gabriele. Il terzo giorno il gruppo diocesano farà tappa al Lago di Tiberiade, al Monte delle Beatitudini, a Cafarnao per poi arrivare a Betlemme, dove i pellegrini passeranno la notte. La giornata successiva si andrà a Masada, lo spettacolare altopiano nel deserto di Giuda trasformato in fortezza dal re Erode il Grande; ancora a Gerico e a Qasr el Yahud, sito del battesimo di Gesù.

Il quinto giorno di pellegrinaggio sarà dedicato alla scoperta di Betlemme: «Al mattino visiteremo la splendida basilica della Natività – annuncia il responsabile dell’Orp –, costruita sulla grotta della natività di Gesù. Ci fermeremo sul luogo della nascita, segnato da una stella a 14 punte, memoria delle generazioni che hanno preceduto Gesù. La Basilica, unica sopravvissuta del tempo bizantino, ha le pareti in parte ricoperte da mosaici bizantini del sec. XII, recentemente restaurati. Sosteremo nella Chiesa francescana di Santa Caterina, da cui si raggiunge la grotta di San Girolamo, traduttore nel sec. IV dell’Antico Testamento in latino». Ci sarà spazio anche per la visita ad Ain Karim e allo Yad Vashem. Le ultime due giornate, il gruppo romano sarà a Gerusalemme, dove scoprirà tutte le bellezze e i luoghi simbolo della città: dal Cenacolo al Kotel, dal Santo Sepolcro alla Spianata delle Moschee.

4 novembre 2021