Come realizzare l’ascolto sinodale: i due tutorial in collaborazione con WeCa

Realizzato dalla diocesi di Roma in collaborazione con WeCa, l’Associazione WebCattolici italiani, i video tutorial spiegano in concreto come realizzare l’ascolto per questo cammino sinodale.

Il cammino sinodale della diocesi di Roma ha avuto inizio con l’incontro con Papa Francesco  del 18 settembre 2021. In quell’occasione il Papa ci ha detto che la sinodalità è la forma della vita della Chiesa: la Chiesa non può essere che sinodale. Ma che significa questo? Saper camminare tutti insieme in ascolto della Parola di Dio, in ascolto reciproco, tra di noi, e in ascolto di tutti.

Ed ecco allora emergere il cammino della diocesi di quest’anno, che ha come finalità l’ascolto dello Spirito Santo, cioè il cogliere la volontà di Dio per l’oggi della Chiesa. Per ascoltare lo Spirito Santo è necessario metterci in ascolto della Parola, ascoltarci tra di noi comunità cristiana, e metterci in ascolto di tutti: attraverso questo triplice ascolto lo Spirito Santo ci parlerà. Ci ha detto il Papa: “ascoltate lo Spirito Santo ascoltandovi e ascoltando tutti”.

Il primo tutorial ci aiuterà a comprendere come per poter realizzare concretamente l’ascolto tra di noi. La segreteria del Sinodo dei Vescovi ha preparato un vademecum che propone un gruppo di domande da rivolgere a tutti. Prima di tutto l’interrogativo fondamentale: come possiamo crescere di più come Chiesa nella direzione della sinodalità? E poi le altre domande, divise in 10 grandi contenitori: compagni di viaggio è il primo contenitore, l’ascolto è il secondo, ecc.. Come affrontiamo queste domande che sono il cuore del cammino sinodale? Abbiamo individuato questa modalità, proviamo ad immaginarla per essere concreti:

  • la comunità cristiana si riunisce in assemblea e insieme meditiamo e preghiamo un brano della Parola di Dio. Quale brano? È stato elaborato un sussidio sulle otto beatitudini di Matteo 5,1-11; ad ogni beatitudine è collegato un incontro di Gesù con un personaggio evangelico. Perché un cammino sulle beatitudini? Perché le beatitudini sono lo specchio della Comunità Cristiana, ha detto papa Francesco nel convegno di Firenze del 2015: per questo noi affronteremo le domande del Sinodo a partire dall’ascolto della Parola delle beatitudini. Otto  beatitudini, otto incontri comunitari, otto schede del sussidio.
  • il parroco o un catechista presenta una scheda del sussidio, e subito dopo vengono proposte le domande del Sinodo. A questo punto però non si rimane in assemblea (impossibile ascoltarsi tutti in una assemblea numerosa), ma ci si divide in piccoli gruppi di 6/10 persone. La modalità è quella del gruppo di discernimento comunitario: come si fa? In un primo momento tutti ascoltiamo le risposte che nel piccolo gruppo ognuno ha elaborato alle domande del questionario, non commentiamo le risposte degli altri, le ascoltiamo soltanto. Dopo un attimo di silenzio, secondo giro, ognuno sottolinea quello che lo ha colpito delle risposte degli altri (il Sinodo è ascoltarsi, non posso preoccuparmi solo di quello che dirò io), ma cercherò di ascoltare quello che gli altri dicono. Terzo passaggio: ma che ci dice lo Spirito Santo? Cosa vuole da noi il Signore?
  • Facciamo un esempio per essere molto concreti: la prima scheda sulle beatitudini presenta “Beati i poveri in spirito”, collegata con il dialogo  di Gesù con il buon ladrone sulla croce: proprio nel momento in cui il buon ladrone “diventa povero” perché perde tutto, persino la vita, proprio in quel momento sperimenta la beatitudine dell’incontro con Gesù. Le domande del Sinodo inserite in questa prima scheda sono quelle del primo gruppo: compagni di viaggio. Nel suo ultimo viaggio da questo mondo al Padre, Gesù si è fatto  compagno di viaggio di due ladroni: la Chiesa sa farsi vicina a tutti, soprattutto ai “maledetti” della storia?
  • Nel piccolo gruppo, grazie ai tre passaggi che abbiamo appena accennato, emergerà quello che lo Spirito Santo vuole dalla Chiesa. Guiderà il piccolo gruppo un moderatore, tutti i moderatori sono presi tra i componenti dell’equipe pastorale o del consiglio pastorale, anche per loroè stato pensato un percorso formativo, guidato da don Fabio Rosini, una volta al mese. Alla fine il moderatore farà una sintesi di quello che è emerso dal confronto del piccolo gruppo; entro il 15 marzo 2022 la sintesi di tutte le risposte che sono state date nelle assemblee parrocchiali e nei gruppi di discernimento comunitario viene inviata all’equipe diocesana. La cosa importante è essere chiari e sintetici, perché la sintesi complessiva dovrà concentrarsi sui punti importanti.

II Tutorial

 

Un cammino sinodale ci aiuta a cogliere che cosa lo Spirito ci dice, e lo Spirito non parla soltanto attraverso la Parola di Dio, né parla soltanto attraverso la voce dei cristiani: lo Spirito parla attraverso tutti. E proprio per questo che Papa Francesco ci invita ad ascoltare tutti, tutti gli abitanti della città, tutti gli abitanti dei nostri quartieri. Come è possibile realizzare questo ascoltoE chi fa questo ascolto? Lo realizzano tutti i cristiani che partecipano alla vita della comunità: nel posto di lavoro, con i vicini di casa, in famiglia, negli ambienti che frequentano anche per lo svago, ogni cristiano può rivolgere alle persone che incontra alcune domande utili per la consultazione sinodale. Le loro risposte ci aiuteranno a comprendere qual è la ricerca spirituale degli interlocutori e che cosa pensano della comunità cristiana. Le domande che quindi si possono rivolgere sono ad esempio: sei credente? Partecipi ad un cammino di spiritualità? Cosa pensi della fede dei cristiani? E cosa pensi della Chiesa? Quando frequenti un’assemblea liturgica (per esempio in occasione di un battesimo, un matrimonio, un funerale), senti che quello che viene detto e celebrato ti aiuta nella vita? ecc.

Alcuni ascolti da realizzare sono particolarmente importanti. Prima di tutto l’ascolto dei giovani: gli insegnanti di religione di scuola superiore si impegnano a confrontarsi con i loro ragazzi a partire da alcune domande (un questionario elaborato da un gruppo di insegnanti di religione)i. Così anche i catechisti dell’iniziazione cristiana sono invitati a rivolgere domande ai genitori dei loro ragazzi; gli operatori della carità rivolgono domande a chi bussa alla porta dei centri di ascolto; i ministri straordinari della Comunione, agli anziani e ai malati che vanno a visitare. È molto importante che queste domande possano avere risposte sintetiche: l’equipe pastorale della parrocchia cercherà di metterle insieme ed inviare così il proprio contributo alla diocesi entro il 15 agosto 2022.

Quanto raccolto nell’ascolto diverrà oggetto di riflessione per l’equipe pastorale, il consiglio pastorale, gli operatori pastorali e il presbiterio della parrocchia. Ci ha ricordato il Papa che il 90-93% delle persone che vivono a Roma non frequentano la parrocchia, ed è molto importante entrare in ascolto e in dialogo con loro.

Inoltre: sarà importante che ogni comunità parrocchiale continui  l’attività della mappatura già avviata l’anno scorso. In che consiste la mappatura? La mappatura è una lettura attenta del territorio della parrocchia, individuando i luoghi in cui si incontrano le persone: dov’è la scuola, dove ci sono i centri commerciali, dov’è il comitato di quartiere, dove è la sede di associazioni, di cooperative, di gruppi… Ovviamente mappare non significa soltanto scrivere su una cartina dove sono collocate queste realtà, ma incontrare le persone che partecipano a questi luoghi di aggregazione, conoscersi, dialogare, ascoltare, per evitare di vivere nei quartieri ignorandosi. Al termine della mappatura cercheremo di mettere meglio a fuoco quali siano le tre criticità e le tre risorse presenti nel nostro quartiere che più influiscono nell’opera di evangelizzazione. Queste mappature parrocchiali vengono poi condivise dalle parrocchie che sono nella stessa zona urbanistica: le rispettive equipe pastorali si incontrano e leggono insieme il territorio, magari confrontandosi con i dati ricavabili dal sito mappaRoma (www.mapparoma.info) di cui abbiamo sentito parlare l’anno scorso. Questa riflessione sui quartieri è molto utile per reimpostare l’evangelizzazione territorio per territorio.

Ci saranno sicuramente delle persone che vorranno contribuire al dibattito sinodale inviando alcune riflessioni per iscritto, oppure un video, o un’audio. Potranno inviarlo nella sezione dedicata a questo nel sito della diocesi (www.diocesidiroma.it). È un modo, se volete, anche anonimo, di contribuire al dibattito (e non è da escludere che a molte persone preferiscano fare così). In realtà  ; forse ci aiuterà a comprendere che dobbiamo crescere nella capacità di farci vicino agli altri, di comprendere la loro vita.

Attraverso questo ascolto il Signore ci aiuterà a trovare nuovo slancio per l’evangelizzazione a Roma.

 

3 novembre 2021