Il vicario Reina in visita pastorale al Collatino

Foto Gennari

In contesti territoriali a volte difficili, in cui trovano spazio i “mali” del nostro tempo, compito del cristiano è quello di «seminare». Si tratta di «seminare il Vangelo, seminare una cultura della vita, del rispetto della dignità delle persone, della cura della propria persona», portando a tutti la Buona Novella «senza mai perdere la speranza». In quest’ottica, il consiglio pastorale è chiamato a impegnarsi per creare «un clima familiare» all’interno di una comunità parrocchiale; a profondere «un’attenzione di corresponsabilità, perché non ricada tutto sulle spalle del parroco» e a porre «attenzione al discernimento per comprendere cosa chiede il Signore oggi». Sono le indicazioni offerte dal cardinale vicario Baldo Reina che ieri mattina, domenica 23 novembre, in occasione della visita alla parrocchia San Giovanni Battista in Collatino, ha incontrato il consiglio pastorale e presieduto la Messa nella solennità di Nostro Signore Gesù Cristo Re dell’universo.

La visita rientra nelle celebrazioni promosse per il 60° anniversario della parrocchia di Casal Bruciato, da sempre affidata alla Prelatura della Santa Croce e Opus Dei, inaugurata da Papa Paolo VI il 21 novembre 1965. Il parroco don Nicola Zenoni e i membri del consiglio hanno fornito un’accurata analisi della realtà territoriale, che abbraccia tra i 15mila e i 18mila abitanti. Un quartiere con alta densità di anziani e con «varie povertà evidenti». Il sacerdote ha illustrato le attività svolte in una «comunità viva e unita. È decisivo – ha affermato – il modo di vivere la comunione tra noi per manifestarla anche all’esterno. Un’esigenza che parte dall’ascolto della Parola».

Privilegiata la catechesi, quella per l’iniziazione cristiana, per i giovani – che in questi decenni ha portato come frutti sei ordinazioni sacerdotali – e quella per le famiglie e le giovani coppie. Molta attenzione è anche riservata alla carità, che non si limita a quella materiale con distribuzione di pacchi viveri, capi di abbigliamento per bambini e farmaci, che due volte all’anno vengono inviati anche in Africa e in America Latina. Molti giovani vengono indirizzati al Centro Elis, anch’esso inaugurato nel 1965 da Papa Montini. «Offre una formazione professionale e aiuta a inserirsi nel mondo del lavoro», spiega il parroco. Fondamentale risulta anche il doposcuola, che spesso fa da gancio per conoscere tante realtà familiari.

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24 novembre 2025