Un fondo straordinario per le prime emergenze di 100 mila euro, una colletta in tutte le comunità parrocchiali di Roma e l’invito alla preghiera. Così la Chiesa di Roma, su iniziativa del cardinale Angelo De Donatis, vicario del Papa per la diocesi di Roma, aderisce all’appello alla solidarietà che il Santo Padre ha pronunciato domenica 19 agosto a favore delle popolazioni del Kerala. Il piccolo stato meridionale dell’India, dove è alta la presenza dei cristiani, da mesi è flagellato da piogge monsoniche estremamente abbondanti e di molto superiori alle medie stagionali, con un peggioramento nell’ultimo mese a causa di un territorio ormai saturo d’acqua.
Papa Francesco ha ricordato come «negli ultimi giorni, gli abitanti del Kerala sono stati duramente colpiti da piogge intensissime, che hanno provocato allagamenti e frane, con pesanti perdite di vite umane, numerosi dispersi e sfollati, e ingenti danni alle colture e alle case. Non manchi a questi fratelli la nostra solidarietà e il concreto sostegno della Comunità internazionale. Sono vicino alla Chiesa in Kerala, che è in prima linea per portare soccorso alla popolazione. Anche tutti noi siamo vicini alla Chiesa in Kerala e preghiamo insieme per quanti hanno perso la vita e per tutte le persone provate da questa grande calamità».
«Il Kerala ha bisogno di un aiuto urgente. La gente non può rientrare nelle case, la maggior parte delle quali inagibili. Abbiamo immediato bisogno di vestiti, alimenti, medicine, libri scolastici e attrezzi da lavoro». È quanto ha dichiarato il cardinale George Alencherry, arcivescovo maggiore di Ernakulam-Angamaly dei Siro-Malabaresi in contatto con la Caritas diocesana di Roma. Dei 1.553 villaggi del Kerala, 1.287 sono stati colpiti dalle alluvioni, causando finora oltre 350 vittime e la totale distruzione di più di duemila abitazioni e di ventiquattromila ettari di terreno coltivabile; interrotta gran parte delle vie di comunicazioni e ingentissimi sono i danni alle attività produttive di ogni tipo. Gli sfollati, accolti in campi di accoglienza allestiti dal Governo, dalle organizzazioni non governative o ospitati presso familiari, sono almeno seicentomila.
«È un disastro senza precedenti a memoria d’uomo – dice padre Paul Moonjely, direttore di Caritas India ed originario egli stesso del Kerala – e l’estensione della distruzione è sconcertante. Ciò nonostante la Chiesa, molto attiva, si è mobilitata sin dalle prime ore nel portare soccorso alle vittime e nel coordinarsi con le altre agenzie sul territorio». Caritas India, in coordinamento con le Caritas diocesane dei territori colpiti, ha fornito in queste settimane cibo, riparo, acqua potabile e medicine. Le Chiese e i centri Caritas sono aperti all’accoglienza e stanno facendo ogni sforzo di assistenza sin dalle primissime ore dell’emergenza.
La Chiesa di Roma, attraverso la propria Caritas diocesana in costante collegamento con la rete di Caritas Internationalis e con la comunità locale, invita a sostenere il lavoro degli operatori della Chiesa del Kerala istituendo un fondo di 100mila euro per le prime emergenze.
È possibile contribuire con donazioni al conto corrente postale 001021945793 intestato a Fondazione “Caritas Roma” – ONLUS (Via Casilina Vecchia 19), causale “Alluvione in Kerala”; bonifico bancario Banco Posta IBAN: IT 50 F 07601 03200 001021945793.
4 settembre 2018