L’icona della Madonna della Fiducia – attribuita alla scuola seicentesca del Maratta – era molto cara alla venerabile Chiara Isabella Fornari. Il gesuita Crivelli, suo direttore spirituale, guarito miracolosamente da una malattia mentre pregava davanti all’immagine mariana, ne volle una copia che portò con sé al Collegio Romano, dove risiedeva. Era la fine del Settecento e l’icona non godeva di alcuna particolare venerazione, tuttavia pian piano coglieva l’attenzione dei teologi e acquistò il titolo sotto il quale ancora oggi è venerata.
Al dilagare del colera per Roma (1837) il Seminario era stato trasferito nella sua residenza estiva dove i superiori emisero un voto alla Madonna della Fiducia sciolto in seguito, dato che tutti erano stati risparmiati da quel male, con l’offerta della lampada votiva ancora oggi appesa in cappella e, l’anno seguente, delle corone auree poste sul capo della Vergine e del Bambino. Maria Santissima della Fiducia diveniva così ufficialmente la Regina del Seminario e, anni dopo (1863), Pio IX concesse un’indulgenza per chi davanti a questa immagine avesse recitato le litanie lauretane. Nel 1913, con l’ultimo trasferimento del Seminario, la venerata immagine fu collocata nella preesistente cappella, dove si trova ancora.
Per rendere omaggio alla patrona del Pontificio Seminario Romano Maggiore sono dunque previsti diversi giorni di celebrazioni. Si comincia venerdì prossimo, alle 19, con i Primi Vespri presieduti dal vescovo Benoni Ambarus. Quindi, sabato primo marzo, le lodi mattutine delle 7.30 saranno presiedute dal monsignor Giuseppe Russo, vescovo di Altamura – Gravina – Acquaviva delle Fonti. Nella stessa giornata, alle ore 11.30, la celebrazione eucaristica sarà presieduta dal cardinale vicario Baldo Reina. Infine, i Secondi Vespri, sabato alle 19, saranno guidati dal vicegerente, il vescovo Renato Tarantelli Baccari.
21 febbraio 2025