La Turchia cristiana sta pregando per Papa Francesco. E anche il Paese si sta preparando per accoglierlo per i 1.700 anni del Concilio di Nicea. La cattedrale dello Spirito Santo di Istanbul si è riempita di speranza ieri, 20 febbraio, con le parole del vescovo Massimiliano Palinuro, vicario apostolico della città e amministratore apostolico di Costantinopoli. Il presule ha celebrato la Messa, accogliendo a braccia aperte la delegazione dell’Opera romana pellegrinaggi arrivata in Turchia lunedì scorso. Una liturgia intima, ma aperta al mondo. Con lo sguardo al futuro, alla salute di Papa Francesco e al suo desiderio di venire a Nicea, per il grande anniversario del primo concilio ecumenico della Chiesa. A questo si è aggiunta in mattinata la notizia della «lettera fraterna di sostegno», mandata al pontefice dal patriarca ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo, tramite il cardinale George Koovakad, prefetto del dicastero per il Dialogo interreligioso, che è in questi giorni ad Istanbul in preparazione della visita del Papa.
Anche la delegazione dell’Opera romana, guidata dalla direttrice suor Rebecca Nazzaro e da don Giovanni Biallo, è in Turchia fino a oggi pomeriggio, 21 febbraio, per i 1.700 del Concilio. Il tutto in collaborazione con l’Ufficio cultura e informazioni dell’ambasciata di Turchia. Dopo aver celebrato la Messa, Palinuro si è fermato a parlare con il gruppo. Un colloquio profondo, che ha toccato vari temi, ma caratterizzato da un grande clima di amicizia e fraternità. Al centro, il pensiero per il Papa. «Stiamo pregando perché il Signore dia vita e salute al Santo Padre – ha detto il vescovo -. Lo aspettiamo qui in Turchia per questo anniversario, per confermare la nostra comunità cristiana ancora una volta nella fede».
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21 febbraio 2025