La Missa pro natione gallica

Il presidente Macron a San Giovanni a giugno del 2018

È una storia che viene da lontano quella che lega la basilica di San Giovanni in Laterano alla Francia. Ed è proprio per questo che lunedì pomeriggio il cardinale vicario Angelo De Donatis celebrerà, alle ore 17, la Missa pro natione gallica, alla presenza dell’ambasciatrice di Francia presso la Santa Sede, Elisabeth Beton Delègue.

È intorno al 1300 che si stringe il legame tra la Francia e la Chiesa. In quel periodo inizia la costruzione del ciborio della basilica, pagata da re Carlo V (1338-1380): lo stemma del monarca è ancora visibile sul ciborio stesso. Nel 400, re Luigi XI (1423-1483) donò al Capitolo della basilica importanti redditi nel sud della Francia. Successivamente Enrico IV regalò l’abbazia di San Pietro di Clairac, sempre nel sud della Francia (diocesi di Agen). Dal canto suo il Capitolo lateranense, per ringraziare il sovrano, fece scolpire una sua stata in bronzo, e insignì il re del titolo di protocanonico d’onore. Ancora oggi, ogni anno, il 13 dicembre, data di nascita di Enrico IV, nella cattedrale si celebra la “Missa pro natione gallica”.

Nel 1950, la tradizione di prendere possesso del titolo è stata ripresa dal presidente René Coty, ne hanno poi seguito l’esempio Charles De Gaulle, Valery Giscard d’Estaing, Jacques Chirac e in tempi recenti Nicolas Sarkozy ed Emmanuel Macron. Non hanno accettato la nomina invece Georges Pompidou, successore del Generale De Gaulle all’Eliseo e i socialisti Francois Mitterand e Francois Hollande.

12 dicembre 2020