Il cardinale Enrico Feroci ha preso possesso della diaconia di Santa Maria del Divino Amore a Castel di Leva ieri, 24 maggio, alle ore 12. La cerimonia, prevista inizialmente per il 4 gennaio, era stata rinviata a data da destinarsi come «misura di precauzione – aveva precisato il porporato – dovuta al fatto che» erano stati riscontrati «alcuni casi di positività al Covid-19 nelle comunità femminile e maschile del Santuario. La condizione di isolamento fiduciario» avrebbe impedito pertanto «alle comunità di partecipare a questo evento celebrativo».
È stata una celebrazione intima. Nell’omelia della Messa, la prima parola pronunciata dal cardinale è stata «grazie. È la prima parola che io e voi dobbiamo dire – ha affermato -. Grazie al Signore perché ha voluto, attraverso la benevolenza di Papa Francesco, che questo luogo, santificato da una presenza speciale di Maria da secoli, luogo dell’incontro con Dio attraverso la mediazione di Maria, come consolazione, come aiuto, come ringraziamento, come supporto alle scelte della vita, diventasse un punto di riferimento della Chiesa di Roma con il titolo cardinalizio. Da oggi e nel futuro – ha aggiunto – la Chiesa di Roma guarderà al nostro Santuario non solo come luogo della grazia ma anche come luogo significativo e indispensabile alla stregua delle tante altre chiese importanti della nostra città».
Centrale, nella riflessione di Feroci, anche il ruolo della “diaconia” intesa come «servizio, disponibilità a servire il Signore. Mi sembra che questa sia la legge fondamentale dell’essere discepoli di Cristo», ha detto spiegando il motivo che lo ha spinto, questa volta, ad accettare la presa di possesso; cosa che non aveva voluto fare nel luglio del 2019, quando il cardinale vicario De Donatis lo aveva nominato parroco di Santa Maria del Divino Amore a Castel di Leva. «Avrei dovuto, dopo la nomina, prendere possesso di questa stessa chiesa a norma dei canoni del codice di diritto canonico. Ma mi sono avvalso del canone 527 che prevede la dispensa dalle modalità per la presa di possesso, come d’altra parte ho sempre fatto nelle altre occasioni in cui ho avuto degli incarichi nella Chiesa di Roma».
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25 maggio 2021