La Veglia di Pentecoste e il cammino diocesano da intraprendere nel nuovo anno pastorale

Un momento dell'incontro del 9 maggio nella basilica di San Giovanni in Laterano (foto Gennari)

Con l’incontro con il Papa nella basilica di San Giovanni in Laterano dello scorso 9 maggio si è concluso idealmente il cammino diocesano dell’anno pastorale. Il percorso da intraprendere per il futuro nella diocesi di Roma prenderà il via ufficialmente l’8 giugno, sempre con il Santo Padre, come scrive il cardinale vicario Angelo De Donatis in una lettera inviata a sacerdoti, diaconi, religiose, religiosi e aggregazioni laicali: «Celebreremo infatti l’Eucaristia della Veglia di Pentecoste col Papa in piazza S. Pietro sabato 8 giugno alle ore 18.30. Possiamo lodare il Signore per questa opportunità. La celebrazione avverrà in piazza e si prolungherà, al termine della Messa, riaccompagnando processionalmente l’icona della Madonna del Divino Amore a piazza di Porta Capena. Coloro che lo desiderano potranno, poi, vivere anche l’esperienza del pellegrinaggio notturno al Santuario del Divino Amore».

Nella stessa missiva, il porporato annuncia anche un altro appuntamento, per il 24 giugno. «Un secondo momento, molto importante, sarà il successivo 24 giugno, alle ore 19, nella Cattedrale di San Giovanni. In occasione della festa della basilica vi invito a ritrovarci – tutti i sacerdoti e alcuni collaboratori pastorali – nella celebrazione dei Vespri per la consegna degli obiettivi essenziali e delle linee pastorali da condividere per il prossimo anno pastorale. Questo ci darà modo di iniziare già ad assimilare meglio la traccia del cammino, innestandolo con creatività e fedeltà nel cammino ordinario delle nostre comunità».

Il vicario, intanto, dà alcune indicazioni, sulla scia delle parole pronunciate da Papa Francesco durante l’assemblea diocesana: «Occorrerà che in ogni parrocchia – è l’invito di De Donatis – si formi una équipe pastorale che avrà il compito di guidare e dare autentica concretezza all’ascolto della gente del proprio territorio: individuando situazioni, ambienti di vita, persone concrete delle quali farsi carico, per riconoscere che cosa il Signore ci stia chiedendo attraverso di loro. Occorrerà che questa équipe sia formata da persone non solo sensibili al tema, ma anche capaci di strutturare un lavoro pastorale del genere. Nei prossimi giorni con i Vescovi Ausiliari, i Prefetti e i Direttori degli Uffici della Diocesi metteremo a punto anche un testo che offra alcune linee pratiche, secondo le indicazioni e gli atteggiamenti che ci ha suggerito il Papa, a cominciare dall’ascolto umile dallo stile disinteressato».

Leggi la lettera integrale del cardinale vicario

17 maggio 2019