L’Angelus del Papa: il pensiero ai diaconi e alla pace, il grazie ai medici

Foto Diocesi di Roma / Gennari

Questa mattina, domenica 23 febbraio, il Santo Padre, ricoverato al Policlinico Gemelli, non ha potuto pronunciare l’Angelus. Il testo però è stato consegnato e diffuso dalla Sala Stampa della Santa Sede.

All’inizio, il pensiero al Giubileo dei diaconi, celebrato in questi giorni: «Questa mattina nella basilica di San Pietro è stata celebrata l’Eucaristia con l’ordinazione di alcuni candidati al diaconato. Saluto loro e i partecipanti al Giubileo dei Diaconi che si è svolto in questi giorni in Vaticano; e ringrazio i Dicasteri per il Clero e per l’Evangelizzazione per la preparazione di questo evento. Cari fratelli Diaconi, voi vi dedicate all’annuncio della Parola e al servizio della carità; svolgete il vostro ministero nella Chiesa con parole e opere, portando l’amore e la misericordia di Dio a tutti. Vi esorto a continuare con gioia il vostro apostolato e – come ci suggerisce il Vangelo di oggi – ad essere segno di un amore che abbraccia tutti, che trasforma il male in bene e genera un mondo fraterno. Non abbiate paura di rischiare l’amore!».

Poi un riferimento a questi giorni di degenza ospedaliera e il grazie a tutti coloro che lo stanno seguendo: «Da parte mia – dichiara nel testo Papa Francesco –, proseguo fiducioso il ricovero al Policlinico Gemelli, portando avanti le cure necessarie; e anche il riposo fa parte della terapia! Ringrazio di cuore i medici e gli operatori sanitari di questo Ospedale per l’attenzione che mi stanno dimostrando e per la dedizione con cui svolgono il loro servizio tra le persone malate».

Infine l’Ucraina e le altre zone di guerra: «Si compie domani il terzo anniversario della guerra su larga scala contro l’Ucraina: una ricorrenza dolorosa e vergognosa per l’intera umanità! Mentre rinnovo la mia vicinanza al martoriato popolo ucraino, vi invito a ricordare le vittime di tutti i conflitti armati e a pregare per il dono della pace in Palestina, in Israele e in tutto il Medio Oriente, in Myanmar, nel Kivu e in Sudan».

In mattinata la Sala Stampa aveva informato che «la notte è trascorsa tranquilla» per Papa Francesco. Mentre nella serata di ieri, sabato 22 febbraio, erano state diffuse che avevano destato preoccupazione: «Le condizioni del Santo Padre continuano ad essere critiche – si leggeva nella nota –, pertanto, come spiegato, il Papa non è fuori pericolo. Questa mattina Papa Francesco ha presentato una crisi respiratoria asmatiforme di entità prolungata nel tempo, che ha richiesto anche l’applicazione di ossigeno ad alti flussi. Gli esami del sangue odierni hanno inoltre evidenziato una piastrinopenia, associata ad un’anemia, che ha richiesto la somministrazione di emotrasfusioni. Il Santo Padre continua ad essere vigile e ha trascorso la giornata in poltrona anche se più sofferente rispetto a ieri. Al momento la prognosi è riservata».

23 febbraio 2025