«Lourdes è una casa in cui tornare»: la Messa internazionale

 

«Durante la tredicesima apparizione, il 2 marzo 1858, Maria si rivolge a Bernadette dicendole: “Vada a dire ai sacerdoti che si costruisca qui una cappella e che vi si venga in processione”. Se siamo qui, a distanza di 165 anni, è perché ben più di una cappella è stata costruita; questo è un luogo che parla a tutti, che parla al cuore, che ci invita a costruire su solide fondamenta. La roccia della grotta di Massabielle è insieme solidità e riparo, fortezza e tenda. Per tutti, questo luogo, è una “casa” in cui torniamo sempre volentieri, sapendo che c’è una madre ad aspettarci». È il terzo giorno del pellegrinaggio diocesano a Lourdes (mercoledì 30 agosto) e il cardinale vicario Angelo De Donatis, presiedendo la Messa internazionale, condensa in poche parole il senso di questo cammino.

«Il pellegrinaggio a Lourdes – spiega nell’omelia – per fare una verifica sulla stabilità della nostra casa, sul tempio che è la nostra vita. Occorre controllare se si sono verificate crepe, se c’è qualcosa da aggiustare. Sicuramente occorre chiedere il perdono, vivendo una bella confessione con il sacramento della riconciliazione, per rendere di nuovo pulita questa casa. Essere qui, inoltre, pur provenendo da storie e da paesi tanto diversi, significa riconoscere la bellezza della Chiesa come unico splendido tempio, casa sulla roccia che vuole essere aperta per quanti domandano asilo, accoglienza, fraternità. Essere qui, infine, è un invito a verificare se questa casa, che sia la nostra vita o la Chiesa, ha come base Gesù che la tiene unita».

Proprio per questo i partecipanti sono tutti degli «affezionati del pellegrinaggio diocesano e sono stati già a Lourdes, anche più volte», racconta don Savino Lombardi, assistente spirituale dell’Opera Romana Pellegrinaggi. «È un appuntamento che piace, che porta serenità, che fa comunità diocesana», aggiunge. C’è chi viene da trent’anni, come una coppia di anziani coniugi, nonni, che quest’anno hanno deciso di coinvolgere anche la nipotina Ilaria, sedicenne. «In realtà anche io sono stata già a Lourdes una volta, ma avevo solo 2 anni e non ricordo nulla – sottolinea la giovane –. Ora sto vivendo tutto con consapevolezza, sto facendo tante esperienze nuove. Durante la Messa di questa mattina ho anche portato una delle bandiere al momento dell’Eucarestia». Con lei anche la zia Mariarita: «A Lourdes mi colpisce sempre la grande fede di tutti i pellegrini».

Leggi l’omelia integrale del cardinale De Donatis

30 agosto 2023