Lutto in diocesi: morto don Antonio Nicolai

Per 36 anni parroco a Santa Lucia, è deceduto la mattina di Natale. Don Pablo Castiglia, per 10 anni suo vice parroco, ne ricorda la grande capacità di accogliere chiunque si trovasse in difficoltà

Un sacerdote sempre sorridente, impegnato a largo raggio tanto nella pastorale familiare quanto nell’assistenza ai poveri e agli ammalati, capace di coinvolgere e ascoltare tutti con grande pazienza. Questo era don Antonio Nicolai, parroco per 36 anni a Santa Lucia e giudice esterno del Tribunale di appello, morto la mattina di Natale a 79 anni. Una folla immensa ha partecipato ai funerali che si sono svolti nella “sua” parrocchia il 26 dicembre, celebrati dal vicario del Papa per la diocesi di Roma, l’arcivescovo Angelo De Donatis.

Don Pablo Walter Castiglia, attuale segretario particolare del vicario, è stato per dieci anni vice parroco di don Antonio e ricorda la sua grande capacità di accogliere chiunque si trovasse ad affrontare un momento di difficoltà, la sua attenzione verso gli ammalati e le loro famiglie. «Quando moriva qualcuno – racconta – per lungo tempo rimaneva accanto alla famiglia per portare una parola di conforto». Era una persona «molto positiva, di grande intelligenza e al passo con i tempi nonostante l’età» e da lui don Pablo ha imparato a «non arrendersi mai e a lottare sempre in quello in cui si crede, cercando sempre un modo per risolvere i problemi. Per me – aggiunge – era un punto di riferimento importante e mi dava tanta sicurezza».

Monsignor Giorgio Corbellini, vescovo titolare di Abula, lo ha conosciuto nel novembre 1981 quando era un sacerdote studente e fu accolto da don Antonio in qualità di collaboratore parrocchiale. Ricorda la sua particolare attenzione verso gli sposi. «Non concludeva mai una messa senza includere nella benedizione anche le famiglie – afferma -. Aveva per loro un’attenzione particolare e ha sempre lavorato molto per favorire una pastorale nelle modalità più varie come per esempio con le equipe Notre-Dame, movimento laicale di spiritualità coniugale». Non solo. Don Antonio era sempre pronto ad accogliere nuovi collaboratori e si circondava di giovani sacerdoti; in modo particolare, ha ospitato per anni i preti della diocesi di Gozo (Malta) perché «aveva bisogno di cooperatori per portare avanti le tante attività che avviava», aggiunge Corbellini, che a distanza di quasi 40 anni è rimasto particolarmente legato alla parrocchia di Santa Lucia e la domenica spesso offre il suo aiuto per le confessioni.

Per i poveri del quartiere Monte Mario monsignor Nicolai ha avviato nel 1989 una mensa, attiva tutt’ora, nella quale vengono serviti ogni settimana due pranzi, il lunedì e il mercoledì, e una cena, il venerdì. I suoi modi semplici e familiari hanno convinto tanti commercianti della zona a fornire alimenti per la mensa e coinvolto medici e avvocati a prestare assistenza sanitaria e legale a favore delle persone meno agiate. «Era ben voluto da tutti – riferisce ancora don Giorgio -. Era aperto e gioviale, con un innato desiderio di avvicinare la gente e seminare gli insegnamenti del Vangelo. Da lui ho imparato l’attenzione concreta verso le persone».