Saranno più di duemila i giovani studenti che, sabato 17 novembre, raggiungeranno in pullman Orvieto per il XVI pellegrinaggio degli universitari e accoglienza delle matricole, organizzato dal Servizio cultura e università del Vicariato di Roma. La partenza è prevista alle ore 7.30 da cappellanie, collegi e parrocchie della città; attorno alle 9.30 l’arrivo a Orvieto al parcheggio della stazione. Da lì, i ragazzi inizieranno il cammino verso piazza del Duomo.
Prevista, alle ore 10.30, la catechesi di monsignor Andrea Lonardo, direttore del Servizio cultura e università, su “La facciata del Duomo e la nostra storia”: al centro l’approfondimento sulla parte anteriore della cattedrale di Santa Maria Assunta, iniziata alla fine del XIII secolo e terminata soltanto alla fine del XVI, decorata da una serie di mosaici, sculture e bassorilievi. Alle 11 l’ingresso in Duomo, dove i giovani partecipanti avranno tempo per accostarsi al sacramento della confessione e per la preghiera personale. Alle 11.45, ancora un intervento di monsignor Lonardo, su “La vita universitaria e l’Eucarestia”: un tema non casuale, visto che la cattedrale di Orvieto fu costruita proprio per dare degna collocazione al corporale legato al miracolo eucaristico di Bolsena, che infatti si trova ancora oggi nella Cappella del Corporale. «Sarà un’occasione per aiutare gli studenti – assicura il direttore del Servizio diocesano –, che vivono quotidianamente i ritmi della vita universitaria, a comprendere il ruolo e il valore del giorno del Signore».
Dopo una pausa per il pranzo al sacco e per un giro nella cittadina umbra, i pellegrini si ritroveranno di nuovo al Duomo, per partecipare alla celebrazione eucaristica delle ore 15, presieduta dal vescovo di Orvieto-Todi monsignor Benedetto Tuzia, già vescovo ausiliare della diocesi di Roma. Alle 17.30 la partenza per Roma.
«La cosa bella è che quest’anno il pellegrinaggio sarà strettamente legato al Sinodo dei giovani, da poco concluso – riflette monsignor Lonardo –. Con gli studenti avremo infatti occasione per parlare del discernimento, cioè in che senso gli anni dell’università sono fondamentali per la propria vita professionale, ma soprattutto per la propria vocazione, che sia il matrimonio, la scelta politica, la visione del mondo… Il pellegrinaggio non toglie nulla alla vita universitaria, ma anzi aggiunge. Come dice Papa Francesco, l’università deve essere un luogo di sapienza, dove si cresce come uomini. Vivere una giornata insieme ha senso proprio in questa prospettiva. Questi ragazzi si chiedono se la vita ha uno scopo, se l’uomo può essere felice… Domande di senso che però non vengono poste nelle aule universitarie».
15 novembre 2018