Il vescovo Daniele Libanori, ausiliare di Roma per il settore Centro, ha ordinato sacerdote giovedì 1° aprile il chierico dell’Ordine della Madre di Dio Livinius Esomchi Nnamani, gravemente malato di leucemia, giunto dalla Nigeria due anni fa. Livinius aveva scritto di suo pugno il giorno prima a Papa Francesco dall’hospice del presidio sanitario Medical Group Casilino dove è ricoverato.
«Il Papa, nel giro di un’ora – racconta padre Davide Carbonaro, parroco di Santa Maria in Portico in Campitelli – aveva risposto alla sua richiesta di ricevere l’ordinazione, incaricando il vescovo Libanori di presiedere il rito nel pomeriggio del Giovedì Santo. Durante la liturgia il vescovo ha unto le mani del neopresbitero con il Crisma consacrato dal Papa in mattinata nella basilica di San Pietro. Padre Livinius – prosegue il sacerdote – ha combattuto con tutte le sue forze per sconfiggere il male e nel contempo ha continuato i suoi studi. Ma le ultime complicazioni di salute lo hanno costretto a chiedere al Papa di realizzare il desiderio della sua vocazione». I fedeli a cui ha dato la sua prima benedizione sono stati i medici e gli infermieri che lo accudiscono. Intorno a lui i religiosi della sua comunità di Campitelli e di San Giovanni Leonardi.
Il vescovo Libanori, durante il rito in un corridoio dell’ospedale, ha detto: «Con questo dono il Padre vuole sostenerti perché tu possa vivere in pienezza la prova alla quale ti ha chiamato. Da sacerdote sarai unito a Gesù per fare del tuo corpo un’offerta gradita a Dio. Il nostro sacerdozio infatti raggiunge il suo vertice quando assieme al pane e al vino, sappiamo offrire tutto noi stessi, le cose che il Signore ci ha dato, e la nostra stessa vita».
da Roma Sette
12 aprile 2021