8 Maggio 2025

Delitto Petrangeli, il vicegerente Reina: «È l’ora di dire basta!»

Il vescovo Reina (foto Diocesi di Roma / Gennari)

Di seguito la dichiarazione del vescovo Baldo Reina, vicegerente della diocesi di Roma e ausiliare per il settore Ovest, in merito al femminicidio avvenuto nella zona di Casetta Mattei

La Chiesa di Roma non si stanca di denunciare ogni forma di violenza e di far sentire la propria voce affinché la vita umana sia rispettata nella sua dignità. Esprimiamo vicinanza alla famiglia di Emanuela Petrangeli e innalziamo la nostra umile preghiera affinché chi concepisce il male si fermi e apra il cuore a Dio. È urgente che coloro che hanno responsabilità civili ed educative nella nostra città si adoperino in un’azione congiunta che superi le barriere ideologiche, politiche e religiose, guardi alla vita umana e si interroghi su questa sterminata strage alla quale non faremo mai l’abitudine. È arrivata l’ora di dire “basta!” e di adoperarsi per promuovere la cultura del bene.

5 luglio 2024

Campo estivo diocesano – Uff. past. giovanile

Campo estivo diocesano – Uff. past. giovanile

Settimana Sociale dei Cattolici Italiani – 3-7 luglio a Trieste (Uff. past. sociale)

Settimana Sociale dei Cattolici Italiani – 3-7 luglio a Trieste (Uff. past. sociale)

Incidente sul lavoro all’Atac, monsignor Pesce: «Fatto inaccettabile»

Di seguito la dichiarazione di mons. Francesco Pesce, incaricato dell’Ufficio per la Pastorale Sociale, del Lavoro e della Custodia del Creato della Diocesi di Roma, in merito all’incidente sul lavoro di via di Tor Vergata.

La notizia della morte di Maurizio, un impiegato Atac, caduto in una fossa per la manutenzione dei mezzi di trasporto all’interno del deposito in via di Tor Vergata, ci lascia tutti attoniti; mentre le indagini sono in corso, per ricostruire la dinamica esatta dell’accaduto, la Diocesi di Roma si stringe in preghiera ai familiari e agli amici di Maurizio e a tutta la comunità civile di Roma.

La morte è il segno più eloquente della fragilità della nostra vita davanti alla quale curviamo il capo ed eleviamo lo Spirito. Morire sul luogo di lavoro è sempre inaccettabile e ci richiama a sempre più urgente corresponsabilità, non solo a livello istituzionale ma prima ancora sociale, come cittadini costruttori di morale sociale.

Non cada nella indifferenza questa ennesima tragedia. L’indifferenza è un problema culturale, e la cultura dell’indifferenza è l’opposto dell’amore di Dio e nessuno di noi può essere sicuro di rimanere immune da questa malattia morale e spirituale. L’indifferenza è un demone molto insidioso perché come un serpente si insinua a poco a poco, giorno dopo giorno, spesso si maschera anche di bene, e ti fa dire: io non c’entro, non mi riguarda, non è colpa mia. L’indifferenza ci ruba l’anima, ci disumanizza e ci trasforma da cittadini, ad egoistiche ed egocentriciche maschere .

Campo estivo diocesano – Uff. past. giovanile

Campo estivo diocesano – Uff. past. giovanile

Settimana Sociale dei Cattolici Italiani – 3-7 luglio a Trieste (Uff. past. sociale)

Settimana Sociale dei Cattolici Italiani – 3-7 luglio a Trieste (Uff. past. sociale)

Torpignattara, il vescovo Ricciardi: «Necessario vergognarsi per ciò che è accaduto, atti deplorevoli»

L'Acquedotto Alessandrino a Torpignattara

Di seguito la dichiarazione del vescovo Paolo Ricciardi, ausiliare per il settore Est della diocesi di Roma, in merito ai recenti fatti di cronaca accaduti a Torpignattara.

Ciò che è accaduto domenica sera nel parco Sangalli a Torpignattara – dove un gruppo di ragazzi romani ha insultato una comitiva di ragazzi e bambini indiani che giocava a pallone, con conseguenti atti violenti che hanno coinvolto anche adulti, sia italiani che stranieri – è deplorevole ed è necessario vergognarsi, perché minaccia la dignità di ogni persona. Allo stesso tempo questo episodio non può e non deve bruciare tutto un cammino di integrazione, di conoscenza, di convivenza pacifica, non privo di fatiche, ma che è segno dei tempi, di una città che preparandosi al Giubileo è invitata ad essere per tutti la città della speranza.

Sosteniamo con amicizia e rispetto le persone che hanno subito aggressioni verbali e fisiche (in particolare l’uomo di quaranta anni ferito alla gola da una scheggia di vetro di bottiglia) e ci auguriamo che questo episodio non sia occasione per cavalcare ideali e scelte di gruppi che invocano separazioni e integralismi.

Torpignattara, come anche altre zone di Roma, continui ad essere segno di vita e di vitalità, dove tutto il mondo può trovare accoglienza in un’unica casa.

È quartiere popolare e popoloso, pezzo di storia della nostra città, dove dall’inizio del ‘900 ai romani residenti si sono affiancati immigrati italiani di diverse regioni. Qui hanno abitato generazioni di famiglie, anche in mezzo alle prove della guerra, del dopoguerra e del vissuto quotidiano di ogni decennio e di ogni giorno.

Da tempo questo angolo di terra tra le due sponde della via Casilina, tra il Mandrione da una parte e il Pigneto dall’altra è crocevia di mondo, nazioni, culture, religioni diverse che danno un volto particolare a queste vie, dove la convivenza è un dato di fatto.

I palazzi, i negozi, le scuole, l’ospedale, il parco e i diversi luoghi di vita e di lavoro non hanno frontiere, non hanno dogane. Si vive insieme, crescendo nella reciproca conoscenza che, per chi ha il cuore aperto, è arricchimento, accoglienza, unità e unitarietà di intenti. I bambini che studiano insieme nelle scuole, insieme giocano, insieme vivono in amicizia.

Anche le comunità di questa zona – penso a San Barnaba, a Santa Giulia, come anche all’ospedale “Vannini” della Figlie di San Camillo – sono case aperte, dove si sta crescendo in un clima di attenzione allo scambio culturale e alla fraternità, come nella conoscenza delle diverse religioni.

Penso in particolare alla parrocchia di San Giuseppe Cafasso, che da due anni vede la presenza dei padri scalabriniani, la cui missione di evangelizzazione si unisce a quella della promozione della cultura dell’accoglienza, dell’incontro e dell’integrazione tra migranti, rifugiati e la comunità locale.

3 luglio 2024

Il “Luglio Laurentino” a San Lorenzo in Lucina

Iniziano sabato 6 luglio i concerti del “Luglio Laurentino”, organizzati presso la basilica di San Lorenzo in Lucina, all’interno dell’ampio portico, decorato da colonne in granito, con capitelli e basi, all’ombra del campanile romanico a cinque ordini. Le esibizioni, a ingresso libero e gratuito fino a esaurimento posti, allieteranno tutti i sabati di luglio e inizieranno alle ore 19.30.

Il primo concerto, previsto per sabato prossimo, sarà “Le Quattro Stagioni” di Antonio Vivaldi, eseguito dall’Orchestra d’Archi Nova Amadeus. Il 13 luglio, invece, è in programma “Ottoni in viaggio”, con musiche di Byrd, Puccini, Gershwin, Morricone e altri autori eseguite dal Quintetto di Ottoni della Cappella Laurenziana. Sabato 20 luglio sarà la volta di “Connetting People”, con musiche di autori vari a cura del Coro e Ottoni della Cappella Musicale del Pantheon. Ultimo appuntamento il 27 luglio con “Serenata para la tierra de uno”: la voce di Pablo César Cassib e le note suonate al pianoforte da Mirta Herrera daranno vita a un concerto dedicato a Ginastera, Villa-Lobos, Piazzolla, Ramirez, Guastavino.

3 luglio 2024

Campo estivo diocesano – Uff. past. giovanile

Campo estivo diocesano – Uff. past. giovanile

Settimana Sociale dei Cattolici Italiani – 3-7 luglio a Trieste (Uff. past. sociale)

Settimana Sociale dei Cattolici Italiani – 3-7 luglio a Trieste (Uff. past. sociale)

“Liberi dal debito”, presentazione del volume al Divino Amore

“Liberi dal debito. Cause e rimedi di un fenomeno sommerso” è il titolo del libro scritto da Maurizio Fiasco e Michela Di Trani, edito da Città Nuova, che verrà presentato martedì 9 luglio nella Sala Terenzi del Santuario della Madonna del Divino Amore (via del Santuario, 10). All’evento interverranno il cardinale Enrico Feroci, rettore del Santuario; il vescovo Dario Gervasi, ausiliare del settore Sud; Piero Di Domenicantonio, coordinatore dell’Osservatore di strada; Carlo Cefaloni, giornalista di Città Nuova; Giustino Trincia, direttore della Caritas diocesana di Roma e presidente della Fondazione Salus Populi Romani. Saranno presenti gli autori del volume.

C’è il fenomeno dell’usura al centro del libro, che si propone come uno strumento per conoscerlo e combatterlo. «Nell’Italia che si pone ai vertici europei per la ricchezza detenuta dai privati, esiste un fenomeno capace di corrodere lentamente il legame sociale e politico, generando disagio e rancore – spiegano da Città Nuova –. La crescita dell’indebitamento patologico ha raggiunto livelli inquietanti. Insieme alle persone fisiche condividono tale disagio moltissime piccole imprese, in cui il patrimonio personale coincide con quello dell’azienda. Il libro mette in evidenza le cause strutturali di un tale sistema e indica le strade possibili per combattere le logiche speculative che lo alimentano. Offre, inoltre, indicazioni pratiche ed esempi da seguire per evitare di cadere nella trappola criminale dell’usura. Una lettura agevole che vale come una guida attraverso le contraddizioni della società contemporanea al fine di liberare persone, famiglie e imprese da un peso insostenibile e consentire loro di progettare il futuro».

2 luglio 2024

Campo estivo diocesano – Uff. past. giovanile

Campo estivo diocesano – Uff. past. giovanile

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