17 Agosto 2025

Disposizioni sulle celebrazioni liturgiche del Santo Natale

Quello del 2020 sarà un Natale diverso dal solito per vari aspetti. Anche per quanto riguarda le celebrazioni. «A causa dell’emergenza covid – sottolineano dall’Ufficio liturgico della diocesi di Roma – quest’anno è necessario in via eccezionale adattare gli orari delle celebrazioni, che, in ottemperanza alle disposizioni del governo, devono concludersi in modo da consentire ai fedeli di rientrare in casa entro le ore 22. Ogni pastore valuterà le proposte migliori per favorire la partecipazione dei fedeli».

Per la celebrazione eucaristica del Natale del Signore, il formulario della Messa vespertina della vigilia si può usare a partire dalle ore 16.30. Il formulario della Messa della notte, invece, si può celebrare dalle ore 18.

9 dicembre 2020

Corso su Amoris Laetitia a cura dell’Ufficio catechistico

Corso su Amoris Laetitia a cura dell’Ufficio Catechistico.

Sabato 12 l’assemblea dei volontari Caritas

Un volontario Caritas (foto Cristian Gennari)

Sabato 12 dicembre, alle ore 10, si terrà l’assemblea dei volontari della Caritas di Roma. L’iniziativa, che ha per tema “Esserci nei giorni del Covid”, si svolgerà in diretta streaming sulla piattaforma Zoom e sulla pagina Facebook Caritas di Roma.

L’incontro verrà aperto dalla riflessione del direttore don Benoni Ambarus, e proseguirà con il reciproco confronto e le testimonianze sulla situazione attuale e i possibili scenari futuri, affinché il servizio possa adeguarsi sempre di più ai reali bisogni delle persone. In particolare, attraverso le testimonianze si verranno condivise le esperienza che si vivono nelle Opere Segno alla luce dei continui stimoli e sollecitazioni che ci arrivano dai tempi attuali.

«In questo momento di grande difficoltà ed emergenza – si legge nella locandina di invito -, non solo dal punto di vista sanitario, ma anche economico e sociale, ci sembra giusto ed opportuno proporre a tutti voi un’occasione per riflettere e confrontarci in merito all’importanza dell’opera dei volontari nella nostra città».

«In questi mesi molti di voi ci hanno chiesto di organizzare un momento per capire come la Diocesi si stia muovendo e, soprattutto, per mettere a comune riflessioni, perplessità, ma anche proposte e suggestioni, in merito a come i nostri volontari stiano vivendo questa particolare situazione che, ci auguriamo tutti, possa essere superata in un futuro non troppo remoto».

Per accedere attraverso la piattaforma Zoom occorre inviare un’email a: volontariato@caritasroma.it.

9 dicembre 2020

Papa Francesco rende omaggio all’Immacolata e indice l’Anno Santo di san Giuseppe

Alle ore 7 di martedì 8 dicembre, solennità dell’Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria, Papa Francesco si è recato a piazza Mignanelli, a ridosso di piazza di Spagna, per un atto di venerazione in forma privata a Maria. Ha deposto un mazzo di rose bianche alla base della colonna di marmo cipollino su cui svetta la statua mariana, opera di Giuseppe Obici. Il Santo Padre, ha spiegato il direttore della Sala Stampa Matteo Bruni, «si è rivolto a Lei in preghiera, perché vegli con amore su Roma e sui suoi abitanti, affidando a Lei tutti coloro che in questa città e nel mondo sono afflitti dalla malattia e dallo scoraggiamento».

Poco prima delle 7.15, il Papa ha lasciato Piazza di Spagna e ha raggiunto Santa Maria Maggiore dove ha pregato davanti all’icona di Maria Salus Popoli Romani e celebrato la Messa nella Cappella del Presepe. Ha poi fatto ritorno in Vaticano.

Nella giornata di ieri, inoltre, con un apposito decreto, Papa Francesco ha indetto uno speciale Anno Santo dedicato a san Giuseppe. Al padre di Gesù dedica anche una lettera apostolica, Patris Corde, nel giorno in cui ricorrono i 150 anni del Decreto Quemadmodum Deus, con il quale il Beato Pio IX dichiarò san Giuseppe Patrono della Chiesa Cattolica. «Tutti possono trovare in san Giuseppe l’uomo che passa inosservato, l’uomo della presenza quotidiana, discreta e nascosta, un intercessore, un sostegno e una guida nei momenti di difficoltà», scrive il Pontefice, secondo il quale «san Giuseppe ci ricorda che tutti coloro che stanno apparentemente nascosti o in ‘seconda linea’ hanno un protagonismo senza pari nella storia della salvezza».

9 dicembre 2020

Immacolata concezione della Beata Vergine Maria. Omaggio floreale del Santo Padre

Immacolata concezione della Beata Vergine Maria. Omaggio floreale del Santo Padre

É entrata nella luce della Resurrezione Maria Teresa Marassi, F.A.L.M.I.


Celebra la Messa nella parrocchia di Sant’Eusebio all’Esquilino

Celebra la Messa nella parrocchia di Sant’Eusebio all’Esquilino.

Celebrazione eucaristica dedicata al mondo del lavoro e delle aggregazioni laicali

Celebrazione eucaristica dedicata al mondo del lavoro e delle aggregazioni laicali nella chiesa della Santissima Trinità dei Monti, a cura del Servizio per la pastorale sociale.

Festa della comunità romena di rito latino

Festa della comunità romena di rito latino; Messa nella parrocchia dei Santi Vitale e Compagni Martiri in Fovea, a cura dell’Ufficio Migrantes.

Alla scoperta della prima chiesa costruita in onore dell’Immacolata

In questo tempo di Avvento, tempo di attesa della venuta del nostro Salvatore, la Chiesa
celebra solennemente il concepimento immacolato di Maria. Fanno eco le parole del Beato Pio IX che nel 1854, nella Lettera apostolica Ineffabilis Deus, dichiarò che la Vergine «fu preservata, per particolare grazia e privilegio di Dio onnipotente, in previsione dei meriti di Gesù Cristo Salvatore del genere umano, immune da ogni macchia di peccato originale».

Con il cuore pieno di gioia per questa grande solennità, vogliamo volgere l’attenzione alla
prima chiesa, costruita qui a Roma, in onore dell’Immacolata Concezione. Essa è situata nel centro storico della città, all’inizio della celebre Via Vittorio Veneto ed è conosciuta sotto vari nomi: chiesa di Santa Maria Immacolata; Santa Maria della Concezione o più semplicemente chiesa dei Cappuccini. Sotto la chiesa, si trova “la cripta dei Cappuccini” che conserva, disposti in modo artistico, i resti mortali dei frati dal 1500 al 1870, suscitando profonde riflessioni nei numerosi turisti e fedeli che la visitano.

Le sue origini e quelle del complesso conventuale risalgono al disegno dell’architetto
pontificio Michele da Bergamo, frate cappuccino, che ne diresse i lavori negli anni 1626-1631. La chiesa fu voluta dal Cardinale Antonio Barberini, cappuccino e fratello di Urbano VIII, il quale ne benedisse la prima pietra, in occasione della festa di San Francesco il 4 ottobre 1626 e vi celebrò la prima Santa Messa l’8 settembre 1630. Il Cardinale Barberini volle essere sepolto nella chiesa, la sua sepoltura è rappresentata da una semplice lastra di marmo in cui si legge: «Hic iacet pulvis, cinis et nihil» (qui giace la polvere, la cenere e il niente).

Entrando nella chiesa si rimane stupiti dalla semplicità interna, tipica delle chiese dei
cappuccini, ad un’unica navata con cappelle laterali rialzate, ove sono custodite preziose opere d’arte. Nelle cappelle di destra possiamo ammirare la splendida pala d’altare di San Michele Arcangelo, opera di Guido Reni, il Gesù deriso di Gherardo delle Notti, la Natività del Lanfranco, San Francesco riceve le stimmate del Domenichino. Nelle cappelle di sinistra, spicca, tra le altre, il dipinto San Felice da Cantalice in adorazione di Gesù Bambino, opera di Alessandro Turchi e la Madonna della Speranza di autore ignoto del XIX secolo.

In questo mese di dicembre che si apre con la grande Solennità dell’Immacolata, tuttavia,
desideriamo soffermarci su due quadri mariani: la Madonna della Speranza, situata nella quarta cappella a sinistra dell’altare, e la bellissima pala dell’altare maggiore raffigurante l’Immacolata Concezione.

Nel dipinto della Madonna della Speranza, possiamo osservare sulle nubi la Vergine Maria
che indica al Figlio la barca della Chiesa in pericolo, il Bambino in mano regge una grande àncora. Sulla barca a prua si nota una vela bianca. L’àncora e la vela sono simboli della speranza, infatti l’àncora serve a tenere ferma la barca nel porto ed è monito per tutti i cristiani a rimanere saldi nella fede in Cristo Gesù; la vela serve a sospingere la barca, facendola navigare velocemente sul mare. Maria è la “vela”, cioè la scorciatoia che ci porta speditamente a Gesù. Ella è rappresentata come l’Immacolata, ha, infatti, la luna sotto i piedi e schiaccia la testa al serpente.

 Dopo questa piccolo ma importante riferimento alla navata laterale, volgiamo ora la nostra
attenzione alla pala dell’altare maggiore del XIX secolo, in cui è raffigurata l’Immacolata
Concezione, opera di Gioacchino Bombelli, che si rifece alla pala originaria del Lanfranco, distrutta da un incendio nel 1813, durante l’occupazione francese di Roma. La Vergine appare, in tutta la sua bellezza, come la “donna vestita di sole”, in un cielo roseo, che ricorda l’aurora. Maria, infatti, è l’aurora della Redenzione. In alto possiamo ammirare lo Spirito Santo il quale con la Sua Grazia sovrasta Maria, che è in piedi, avvolta da un manto azzurro e da una tunica rossa. Il colore rosso della tunica indica il suo essere creatura che si è lasciata avvolgere totalmente dall’azione della grazia divina, rappresentata dal manto azzurro. Ha il capo coronato da un’aureola di dodici stelle, che ricordano le dodici tribù d’Israele e i dodici Apostoli; le mani giunte indicano la sua piena disponibilità a Dio. I piedi nudi poggiano su una “falce di luna nascente” che indica il nuovo tempo della Redenzione.

All’interno della chiesa vi è inoltre il monumento sepolcrale del principe Alessandro
Sobieski, figlio di Giovanni III, l’eroe nazionale polacco e il liberatore di Vienna dall’assedio dei Turchi nel 1683. La presenza di questo monumento portò l’ambasciatore polacco ad opporsi alla distruzione della chiesa la quale, secondo i piani regolatori dell’Ufficio Tecnico del Comune di Roma dei primi del XX secolo, doveva essere demolita per la costruzione di Via Veneto.

S’innalza dal nostro cuore un inno di grazie a Dio per aver risparmiato questa preziosa
chiesa, la prima dedicata a Maria Immacolata. Sia questo il luogo santo in cui ognuno di noi possa rivolgere la sua fervida preghiera a Colei che intercede presso Dio, perché ci aiuti a celebrare con fede il Natale del Signore. “Oh Maria, concepita senza peccato, prega per noi!”.

 

A cura delle Missionarie della Divina Rivelazione

Al Pontificio Seminario Romano Maggiore presiede il Consiglio Presbiterale

Al Pontificio Seminario Romano Maggiore presiede il Consiglio Presbiterale.

Consiglio presbiterale al Pontificio Seminario Romano Maggiore

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