24 Maggio 2025

Monsignor Ruzza è il nuovo vescovo di Civitavecchia – Tarquinia

Il Santo Padre Francesco ha nominato monsignor Gianrico Ruzza, dal 2019 ausiliare del settore Sud della diocesi di Roma, vescovo della diocesi di Civitavecchia – Tarquinia. Il cardinale vicario Angelo De Donatis ha dato l’annuncio della nomina del Pontefice alle 12 di oggi (giovedì 18 giugno 2020) nell’Aula della Conciliazione del Palazzo Apostolico del Laterano, sede del Vicariato di Roma, in contemporanea con la Sala Stampa della Santa Sede.

Monsignor Ruzza è vescovo titolare di Subaugusta e ausiliare del settore Sud della diocesi di Roma, nonché delegato diocesano per la Pastorale di ambiente e delegato per la Pastorale familiare con incarico specifico per lo sviluppo del catecumenato matrimoniale e la preparazione dell’Incontro internazionale delle famiglie del 2021. In precedenza ha ricoperto i ruoli di prelato segretario del Vicariato di Roma da settembre 2017 a maggio 2019, ed è stato ausiliare per il settore Centro da giugno 2016 a maggio 2019.

«Tutti quelli che hanno avuto modo di conoscere don Gianrico certamente hanno potuto apprezzare due caratteristiche – ha detto il cardinale De Donatis –: la straordinaria generosità nel donarsi e la piena disponibilità a servire i fratelli, a servire la Chiesa, questa nostra Chiesa di Roma. Nelle diverse tappe del suo cammino sacerdotale in diocesi, don Gianrico ha sempre posto il Signore al centro della sua vita sacerdotale, testimoniando l’amore di Cristo a tutti coloro che, negli anni, sono stati affidati alla sua cura pastorale, con attenzione e vicinanza alle persone, proprio nello stile che PAPA Francesco raccomanda nella Evangelii Gaudium». Il vicario ne ha evidenziato inoltre «l’entusiasmo e l’energia», che «nascono non soltanto dal suo carattere e dalle sue doti naturali ma anche e soprattutto dall’amore per Cristo e per la Chiesa, che è diventato di volta in volta amore e dedizione per le tante persone incontrate in diversi contesti e situazioni».

«Sono grato al Signore per la chiamata che mi rivolge, che vivo con emozione e trepidazione», ha commentato monsignor Ruzza, che ha ricordato con affetto e gratitudine gli anni del suo ministero a Roma. «So che nulla si cancella, e tutti gli incontri resteranno sempre nel mio cuore. Ogni istante è fissato nella mia memoria in modo indelebile». Un pensiero anche per i fedeli della diocesi di Civitavecchia – Tarquinia che si preparano ad accoglierlo: «Con questo desiderio vengo tra voi: per provare umilmente ad essere messaggero, apostolo e maestro. La chiamata a pormi al vostro servizio mi giunge in un momento della storia particolarmente delicato. Rivolgo il mio ringraziamento più sincero a Papa Francesco per la responsabilità che mi affida in questa nuova fase della mia vita».

Nato a Roma il 14 febbraio 1963, è stato ordinato sacerdote il 16 maggio 1987 dal cardinale Ugo Poletti, allora vicario del Papa per la diocesi di Roma, nella basilica di San Giovanni in Laterano; nominato cappellano di Sua Santità il 17 luglio 1997, è stato eletto vescovo l’8 aprile 2016 e consacrato l’11 giugno 2016 dal cardinale emerito Agostino Vallini. Ha compiuto gli studi al Pontificio Seminario Romano Maggiore, di cui è diventato poi assistente dal luglio 1987 al marzo 1990 e quindi vicerettore fino al settembre 1997. Ha conseguito la licenza di Diritto canonico alla Pontificia Università Gregoriana, si è iscritto al corso di dottorato alla Pontificia Università Lateranense e ha frequentato lo Studio rotale sostenendo tutti gli esami.

Oltre a essere vescovo del settore Sud, monsignor Ruzza ricopriva i ruoli di assistente spirituale della comunità eucaristiche dal maggio 1997; membro della Conferenza episcopale laziale e cappellano di Sua Santità dal 1997. Ancora, è rettore della chiesa di San Gregorio Nazianzieno dall’8 gennaio 2018.

Negli anni passati, è stato presidente dell’Istituto dei Santi Spirituali Esercizi per Uomini presso Ponte Rotto (1997 – 2006); rettore della chiesa di Santa Cecilia in Trastevere (1197 – 1998); cappellano del Nobile Collegio Chimico Farmaceutico nonché rettore della chiesa annessa di San Lorenzo de’ Speziali in Miranda (2000 – 2006). Ha ricoperto quindi il ruolo di direttore dell’Ufficio clero della diocesi di Roma dal 2001 al 2006; mentre nel 2002 era a San Pio X come amministratore parrocchiale. Dal 2003 al 2006 è stato inoltre assistente ecclesiastico dell’Apostolato Accademico Salvatoriano; poi, dal 2006 al 2016, parroco a San Roberto Bellarmino, ai Parioli (nonché prefetto della VI prefettura dal 2001 al 2016).

Nello stesso periodo, precisamente dal 2008 al 2012, monsignor Ruzza è stato anche segretario del Consiglio Pastorale diocesano. Tra i servizi svolti, anche quello di delegato diocesano del Centro per il diaconato permanente, di presidente dell’Istituto interdiocesano per il Sostentamento del Clero delle diocesi di Roma ed Ostia (2011 – 2017), di membro del Collegio dei consultori (2012 – 2017), di consigliere del Fondo Speciale di Solidarietà Fraterna (2014 – 2017). Negli ultimi due anni, monsignor Ruzza è stato infine consigliere dell’Opera romana pellegrinaggi (febbraio 2018 – maggio 2019), di membro della Commissione diocesana per l’Arte Sacra ed i Beni Culturali (giugno 2018 – maggio 2019) e di membro del Consiglio diocesano degli Affari Economici del Vicariato (febbraio 2018 – gennaio 2020).

Leggi il saluto del cardinale vicario

18 giugno 2020

L’icona (romana e mondiale) del Sacro Cuore di Gesù

Il mese di giugno è dedicato alla devozione al Sacro Cuore di Gesù che si diffonde rapidamente grazie alle rivelazioni private fatte da Gesù a S. Margherita Maria Alacoque, monaca visitandina del Convento di Paray le Monial, in Francia, e propagate dal suo confessore, il padre gesuita Claude La Colombière (1641-1682). La festa del Sacro Cuore fu celebrata per la prima volta in Francia nel 1685 e divenne universale per tutta la Chiesa cattolica solo nel 1856, grazie a Papa Pio IX. In maniera particolare in questo mese, bisogna quindi scavare nei tanti tesori che la nostra diocesi ci propone per arrivare a quello che è il centro di questa devozione così sentita e così amata. Seppur, come ben noto, la devozione al Sacro Cuore nasca in Francia grazie alle visioni mistiche di Santa Margherita Maria Alacoque (1647-1690), è tutta romana l’immagine ufficiale comunemente attribuita a tale devozione.

L’icona del Sacro Cuore in questione, primo esemplare italiano di tale raffigurazione, è quella realizzata da Pompeo Batoni nel 1760 e ospitata in una delle cappelle della maestosa ed imponente Chiesa del Gesù di Roma. La navata della bellissima Chiesa che è un tripudio di arte e di bellezza, non leva però l’attenzione ad uno spazio sacro particolarmente caro ai romani che si trova sulla destra nel transetto: la cappella del Sacro Cuore di Gesù. La cappella, inizialmente intitolata a San Francesco e, ciò spiega le altre decorazioni a lui dedicate, fu poi convertita in cappella dedicata al Sacro Cuore e divenuta, nel 1929, santuario di tutte le famiglie italiane consacrate ad esso. Nonostante Batoni, nella sua carriera artistica, abbia ritratto quattro papi e più di ventisei sovrani, il piccolo ovale del Sacro Cuore rimane comunque la pietra miliare della sua produzione che lo consacra, a tutti gli effetti, come il padre di quell’icona tanto venerata e tanto onorata in tutto il mondo.

Nel 1760, in concomitanza con l’approvazione del culto da parte di Clemente XIII, Batoni realizzò su rame l’immagine del Sacro Cuore di Gesù e, nel realizzarla, si è ispirato alle visioni della santa monaca francese Margherita Maria Alacoque la quale, con minuzia di particolari, lo descrive nei suoi diari: «Il Divino Cuore mi fu presentato come in un trono di fiamme, più sfolgorante di un sole e trasparente come un cristallo, con la piaga adorabile; esso era circondato da una corona di spine e sormontato da una Croce».

Batoni ha rappresentato Cristo, vestito di una tunica rossa (colore del sangue, del martirio e dell’umanità) e un manto blu (colore del cielo e del divino), giovane e bello, con lunghi capelli sciolti sulle spalle e il Volto contornato da una corta barba. Gesù con la mano destra indica il proprio cuore irraggiato dalle fiamme e circondato da una corona di spine, sormontata questa da una croce. In primo piano dunque quel cuore che arde d’amore e in cui ogni dolore è racchiuso e ogni salvezza è contenuta.

Impariamo dunque dall’invito che Gesù sembra ripeterci con la mano destra: «Imparate da me, che sono mite e umile di cuore» (Mt 11,29). Rispondiamo a tale invito poggiando il nostro capo su questo Sacratissimo Cuore come già fece l’apostolo Giovanni, come ha fatto Santa Margherita Maria e una schiera infinita di santi.

 

A cura delle Missionarie della Divina Rivelazione

18 giugno 2020

Riunione della Commissione diocesana ecumenismo

Riunione della Commissione diocesana ecumenismo a cura dell’Ufficio ecumenismo e dialogo interreligioso.

Si conclude il corso dei nuovi ministri della comunione

Conclusione straordinaria per completare il corso dei nuovi ministri della comunione sospeso a causa del lockdown: quattro incontri, a partire dal 1° luglio, per altrettanti mercoledì, al Seminario Romano Maggiore. Lo ha deciso l’Ufficio liturgico diocesano, precisando che «coloro i quali non potessero partecipare, potranno finire il corso precedente nel mese di ottobre/novembre, insieme con i prossimi iscritti».

Padre Giuseppe Midili, direttore dell’Ufficio, anticipa anche la conferma, per l’anno 2020–21, del consueto appuntamento con il corso di liturgia per la pastorale. Il Pontificio Istituto Liturgico, d’intesa con l’Ufficio liturgico del Vicariato, apre le sue porte a quanti desiderano una solida formazione liturgica di base, offrendo un percorso tenuto dai docenti della Facoltà. Il corso, al Pontificio Ateneo Sant’Anselmo, è triennale e ciclico (quattro incontri introduttivi alla teologia, alla Sacra Scrittura, all’ecclesiologia e alla liturgia, riproposti ogni anno per i nuovi iscritti permettono di iscriversi partendo da qualsiasi anno) ed è rivolto a formare gli studenti alla liturgia della Chiesa, mettendone in luce soprattutto la dimensione teologica e pastorale, ma offrendo anche i fondamenti storici e biblici. Non si richiedono titoli e competenze pregresse per accedervi. Viene offerta anche la possibilità di partecipazione al corso via web.

15 giugno 2020

Incontro per i cappellani e collaboratori di pastorale universitaria

Incontro per i cappellani e collaboratori di pastorale universitaria, a cura del Servizio cultura e università.

Le nomine: novità in diciotto parrocchie e in Vicariato

Cambiamenti in diciotto parrocchie romane, dove arriveranno altrettanti nuovi parroci, e in due Uffici del Vicariato. Diventa infatti direttore dell’Ufficio amministrativo della diocesi don Francesco Galluzzo, già membro del Consiglio diocesano per gli affari economici, che sostituisce monsignor Mario Scala, alla guida dell’organismo per 18 anni; mentre il Servizio diocesano per la pastorale giovanile è affidato a don Alfredo Tedesco, finora vicario parrocchiale a Santa Chiara e assistente ecclesiastico diocesano dell’Azione cattolica ragazzi. Tedesco succede a don Antonio Magnotta, nominato parroco di San Roberto Bellarmino (piazza Ungheria). Mentre il nuovo direttore della Casa di esercizi di Montefiolo sarà don Alessandro Palla. Don Bonifacio Sarte è invece il nuovo assistente ecclesiastico diocesano del Centro sportivo italiano – Csi Roma.

Quanto alle parrocchie, sono sette le comunità coinvolte nel settore Est. A Santa Maria Madre dell’Ospitalità (via del Torraccio, a Torrenova) diventa parroco don Massimiliano Caliandro; mentre a Sant’Eligio (via Fosso dell’Osa, zona Villaggio Prenestino) arriva invece padre Dario Frattini. A Lunghezza, la comunità della Santissima Trinità (via delle Cerquete) dà il benvenuto a don Josè Arcila Arteaga; nel quartiere Alessandrino, per la precisione a San Giustino (viale Alessandrino), giunge don Valentino Ferraro; ancora, a Sant’Agapito (viale della Venezia Giulia), quartiere Collatino, il nuovo parroco sarà don Paolo Boumis. A Santa Edith Stein (via Siculian), a Torre Angela, ecco don Francesco Annesi, mentre a Santa Teresa di Calcutta (via Guido Fiorini), a Ponte di Nona, don Maurizio Bartolucci.

Due le parrocchie del settore Sud che vedono arrivare un nuovo parroco: Santa Maria Mater Ecclesiae (via Sciangai), all’Eur–Torrino, accoglie don Gian Gabriele Bruscagin; e Santa Giovanna Antida Thouret (via Roberto Ferruzzi), nella zona di Fonte Meravigliosa, che riceve don Davide Lees.

Un nuovo parroco anche per la comunità di San Lino (via Cardinale Garampi, zona Pineta Sacchetti), al settore Ovest: è don Pierluigi Stolfi, attuale direttore dell’Ufficio diocesano edilizia di culto.

Nel settore Nord, quattro parrocchie avranno un nuovo parroco. Oltre a San Roberto Bellarmino, sono il Sacro Cuore di Gesù a Ponte Mammolo (via Casal de’ Pazzi), San Liborio (via Tino Buazzelli), a Monte Sacro Alto, e Santi Elisabetta e Zaccaria (via Sulbiate), a Prima Porta. Della prima comunità diventa parroco don Francis Refalo; della seconda don Joseph Augustine Alencherry e della terza don Joseph Alex De Leon.

Anche nel settore Centro giungeranno quattro nuovi parroci in altrettante parrocchie. Monsignor Daniele Micheletti è chiamato alla guida di San Lorenzo in Lucina (piazza omonima); don Salvatore Cernuto ai Santi Marcellino e Pietro al Laterano (via Merulana); don Elio Lops ai Santi Vitale e Compagni Martiri in Fovea (via Nazionale). Infine don Luca Angelelli sarà parroco a Santa Marcella (via Giovanni Battista Belzoni, quartiere Ostiense).

14 giugno 2020

SS. Corpo e Sangue di Cristo con il Santo Padre

SS. Corpo e Sangue di Cristo con il Santo Padre.

Firmata in Vicariato l’“Alleanza per Roma”

Una “Alleanza per Roma” tra Chiesa e istituzioni, terzo settore e istituzioni private, per sostenere «coloro che rischiano di rimanere esclusi dalle tutele istituzionali e che hanno bisogno di un sostegno che li accompagni, finché potranno camminare di nuovo autonomamente». Papa Francesco ha istituito il Fondo “Gesù Divino Lavoratore” con uno stanziamento di un milione di euro, al quale hanno aderito la Regione Lazio e il Comune di Roma entrambi con 500 mila euro. E il Fondo non è che il primo strumento di questa Alleanza, come hanno spiegato oggi i primi firmatari: il cardinale vicario Angelo De Donatis, la sindaca di Roma Capitale Virginia Raggi e il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti. L’incontro di questa mattina è stato trasmesso in streaming sull pagina Facebook della diocesi e in diretta su Telepace.

«Non vogliamo solo erogare un contributo economico: vogliamo restituire dignità a coloro che a causa della perdita del lavoro sono caduti nello scoraggiamento pensando di non farcela», ha detto il cardinale De Donatis introducendo i lavori nella Sala degli Imperatori del Palazzo Apostolico Lateranense. «Contribuendo come comunità cristiana al Fondo Gesù Divino Lavoratore e al progetto “Alleanza per Roma” vogliamo raccogliere l’invito rivolto dal Papa a tutti i cittadini di Roma, a tutte le istituzioni civili, politiche ed economiche e all’associazionismo, per una collaborazione attiva e senza pregiudizi che possa contribuire con coraggio a superare le gravi criticità del momento presente. Tutti possiamo aderire».

Il Fondo si propone di accompagnare 1.800 famiglie che hanno subito una drastica riduzione del reddito. Famiglie in difficoltà economica e per le quali le misure straordinarie promosse dalle Istituzioni risultano inadeguate. Le famiglie ammesse al programma riceveranno un contributo per il sostegno economico da 300 euro fino a un massimo di 600 euro mensili (per famiglie con 5 o più componenti) per un arco temporale di 3 mesi, eventualmente rinnovabili in base all’evoluzione della crisi e della disponibilità del Fondo fino a un massimo di 6 mesi. I Centri di ascolto attueranno un accompagnamento e un monitoraggio con la presa in carico relazionale dei beneficiari. Le famiglie che non potranno beneficiare del Fondo “Gesù Divino Lavoratore” verranno indirizzate verso le altre misure attivate dalla diocesi di Roma per l’emergenza Covid-19. «Aiutare chi in questo momento è rimasto a terra a non perdere speranza e la dignità e a sapere che c’è qualcuno che lo supporta», ha commentato la sindaca Raggi. Mentre Zingaretti ha dichiarato: «Insieme ai provvedimenti che si stanno adottando per riaccendere il motore dello sviluppo è importante riaccendere il motore della solidarietà e dimostrare che siamo una comunità forte, unita, capace reagire compatta a reagire crisi senza precedenti».

Leggi il discorso integrale del cardinale De Donatis

12 giugno 2020

Presentazione del Fondo Gesù Divino Lavoratore

La proposta di adorazione per il Corpus Domini

Domenica prossima sarà la solennità del Corpo e del Sangue del Signore; il Papa celebrerà a San Pietro, contrariamente a quanto fatto in passato. Quest’anno, infatti, non è possibile organizzare la processione eucaristica a causa delle disposizioni sanitaria. Per questo l’Ufficio liturgico del Vicariato propone un semplice schema di adorazione eucaristica, da proporre ai fedeli alla fine di ogni Messa o della celebrazione principale. La traccia è scaricabile dal sito internet dell’Ufficio diocesano.

Se per l’adorazione si usa l’ostensorio, all’offertorio si prepara sull’altare anche la particola con la lunetta nella teca, da consacrare. Dopo la distribuzione della comunione si ripone l’Eucaristia nel tabernacolo e si espone l’ostia consacrata nell’ostensorio, mentre si esegue un canto eucaristico; oppure, se non si usa l’ostensorio, si lascia sull’altare la pisside chiusa con il coperchio. Se si usa l’incenso, si infonde l’incenso nel turibolo e si incensa l’Eucaristia. Quindi chi presiede va alla sede e prega l’orazione dopo la comunione. Si può quindi proseguire con un tempo di adorazione eucaristica.

Proposti anche alcuni brani biblici e canti adatti alla solennità.

11 giugno 2020

Preghiera per i malati a San Giustino

Preghiera per i malati a San Giustino, a cura del Centro per la pastorale sanitaria.

Il sussidio per gli adolescenti sulla figura di Maria

Giornate residenziali in gruppi da dieci, mattine o pomeriggi da passare insieme al posto dei classici campi estivi. Ecco la proposta del Servizio diocesano per la pastorale giovanile per «essere vicini agli adolescenti durante il periodo estivo», come sottolinea il direttore don Antonio Magnotta. Per queste proposte, il Servizio diocesano offre una traccia incentrata sulla figura di Maria, dal titolo “Datevi al meglio della vita. Con Maria di Nazareth diventa influencer di Dio”. «Al di là della traccia e del contenuto – conclude don Magnotta – ci incoraggiamo a non trascurare la relazione con i ragazzi, grande tesoro di questi mesi!»

Le attività possono proprio essere facilmente adattate per un gruppo di dieci e possono coprire senza problemi una settimana. Disponibili anche dei video di supporto, che potranno aiutare in questo riadattamento, sul sito www.pastoralegiovanileroma.it e sulla pagina Facebook Pastorale Giovanile Roma.

Il sussidio potrà essere ritirato gratuitamente in Vicariato, fino al 30 giugno, tutte le mattine dalle 9 alle 12.30 e il martedì e il mercoledì anche dalle 14.30 alle 17 (secondo piano, accanto alla Cappella). Per informazioni e dubbi contattare, negli stessi orari, il numero 06.69886212.

10 giugno 2020

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