Nel XV anniversario della morte di don Andrea Santoro, il cardinale Enrico Feroci ha ricordato la figura del sacerdote romano, suo amico, ucciso in Turchia il 5 febbraio del 2006
Don Andrea Santoro, «la bellezza della vita spesa per amore e con amore»
«Il missionario è colui che “abita” tra la gente e diviene per loro attuazione del mistero dell’incarnazione dell’amore e della tenerezza di Dio. Diventa per gli altri la carne di Cristo, un corpo da mangiare che si dona senza riserve per il bene e la gioia di tanti. La Chiesa di Roma non dimentica don Andrea “eroico testimone dei nostri giorni”, così lo ha definito Papa Francesco, ma ne vuole tenere viva la memoria attraverso la testimonianza della bellezza della vita spesa per amore e con amore. Questo è lo spirito del Premio». Sabato mattina (26 ottobre 2019), in un’affollata Aula della Conciliazione del Palazzo del Vicariato, il cardinale vicario Angelo De Donatis consegna i Premi intitolati a don Andrea Santoro, il sacerdote fidei donum ucciso in Turchia nel 2006.
Sono stati premiati Luigi e Isabella Bencetti, a lungo impegnati in Perú (ha ritirato il Premio Isabella, poiché Luigi è deceduto); suor Anna Bacchion e suor Marzia Feurra, missionarie della Consolata a Djibuti; padre Sebastiano D’Ambra, missionario del Pime nelle Filippine; la Comunità Missionaria Intercongregazionale di Haiti.
Questi missionari, ha detto ancora il vicario del Papa per la diocesi di Roma, ci ricordano «l’ampiezza del mondo spaziando nei cinque continenti e le diversità dei carismi che sono frutto dello Spirito. Tramite loro il nostro riconoscimento va a tutti coloro che si donano per il Vangelo, a chi fa dono di sé così com’è senza mai dimenticare che il protagonista della missione è lo Spirito Santo che ci precede e ci prepara la strada».
Leggi il testo completo dell’intervento del cardinale De Donatis.
28 ottobre 2019
Domenica primo giugno l’istituzione di 14 accoliti per la diocesi
Saranno 14 gli accoliti che verranno istituiti domenica primo giugno, a San Giovanni in Laterano. A presiedere la Celebrazione Eucaristica, alle ore 17.30, sarà il vescovo Renato Tarantelli Baccari, ausiliare e vicegerente della diocesi di Roma. Presteranno il loro ministero in 12 parrocchie romane e al Pontificio Seminario Romano Maggiore. Agli accoliti è affidato il compito di aiutare i presbiteri e i diaconi nello svolgimento delle loro funzioni, e come ministri straordinari potranno distribuire l’Eucaristia a tutti i fedeli, anche infermi.
I candidati hanno partecipato a un percorso formativo che prevede un triennio di Liturgia per la pastorale, organizzato dall’Ufficio per la formazione liturgica e la celebrazione dei Sacramenti in collaborazione con il Pontificio ateneo Sant’Anselmo, seguito da un itinerario di discernimento curato da alcuni parroci che coadiuvano l’Ufficio diocesano.
Ecco i nomi dei candidati e le parrocchie in cui saranno impegnati: Cosimo Caroli per la parrocchia di San Barnaba; Massimo Carta per i Santi Pietro e Paolo; Fabrizia Chimenti e Luigia Pasini per Santa Maria del Carmelo; Mauro Coluzza, Santo Spirito alla Ferratella; Pasquale Di Camillo per San Giovanni Battista de La Salle; Dino Lucia per Nostra Signora di Lourdes a Tor Marancia; Alessio Mirtini per San Francesco Saverio alla Garbatella; Alessio Piccoli per il Santo Volto di Gesù; Mauro Poponessi per Santa Maria Regina Pacis a Ostia; Marco Proietti Onori per San Girolamo a Corviale; Marcello Sullo per Santa Maria Consolatrice e Maurizio Trapani per Sant’Anselmo alla Cecchignola. Sonia Candelotti, infine, presterà il proprio ministero al Pontificio Seminario Romano Maggiore.
Scarica il libretto della Celebrazione
29 maggio 2025
Domenica la III Giornata mondiale dei nonni e degli anziani
Offre lo spunto anche per una riflessione di carattere sociale la prossima Giornata mondiale dei nonni e degli anziani, che ricorre il 23 luglio. Per il vescovo ausiliare Dario Gervasi, delegato per l’Ambito per la cura delle età e della vita, infatti, con la scelta del tema “Di generazione in generazione la sua misericordia”, il Papa non solo «ha avuto una felice intuizione nell’avvicinare il mondo degli anziani a quello dei più giovani, due categorie di persone a lui da sempre care», ma ha anche messo al centro dell’attenzione «due elementi critici per la nostra società: i giovani e il loro sentirsi soli e abbandonati e gli anziani, spesso marginalizzati».
In particolare, per il presule è significativo che sia la stessa icona biblica, «quella della visita di Maria all’anziana parente Elisabetta», a tenere insieme appunto la III Giornata mondiale dei nonni e degli anziani e la XXXVIII Giornata mondiale della gioventù, in programma a Lisbona dall’1 al 6 agosto, perché equivale a richiamare ad una sinergia i destinatari dei due appuntamenti dedicati, così diversi e lontani per anagrafe ma chiamati ad una relazione importante e proficua per entrambi. «In un momento come quello attuale in cui alla base di tante situazioni di crisi giovanili c’è il vivere “tutto e subito” – spiega Gervasi –, gli anziani con la loro presenza di saggezza e la testimonianza di una vita e di un tempo lunghi sono l’antidoto a questo modo di fare, che porta tanti giovani a vivere anche le sofferenze nell’immediato, amplificandole», mentre «ogni stagione va gustata e attraversata». Invecchiare, allora, «non deve fare paura – sono ancora le parole del vescovo – ma la vecchiaia con la sua saggezza è invece benedetta e non va né allontanata né “demonizzata” ma accolta in una prospettiva della vita nel tempo lungo», laddove «la vita ha valore non solo nella “potenza” ma anche nella fragilità perché Dio si manifesta proprio nella debolezza».
Alla luce di queste considerazioni, «è bello e importante riunirsi insieme intorno all’altare per celebrare gli anziani e i nonni» sottolinea Gervasi, guardando alla celebrazione che il Papa presiederà domenica mattina nella basilica di San Pietro alle 10. Per la Messa «si stanno attivando e si sono già attivate tante comunità, realtà e associazioni dedicate ai più anziani, che stanno dando una bella risposta e un bel riscontro». L’ingresso nella basilica potrà avvenire a partire dalle 8 e i biglietti possono ancora essere ritirati, fino a martedì 18 luglio, in Vicariato. Alla stessa celebrazione sono invitati anche i più giovani, «magari figli e nipoti che accompagneranno i genitori o i nonni», auspica il vescovo, anticipando che in particolare «proprio da alcuni anziani 5 giovani, provenienti da ognuno dei 5 continenti, riceveranno insieme ad altri ragazzi pronti a partire uno speciale mandato in vista della prossima Gmg, a sottolineare proprio la continuità tra le generazioni» e una vicinanza e un accompagnamento speciali nella preghiera.
Scrive a tal proposito il Papa nel suo messaggio ai nonni e agli anziani: «Lo Spirito Santo benedice e accompagna ogni fecondo incontro tra generazioni diverse. Dio, infatti, desidera che, come ha fatto Maria con Elisabetta, i giovani rallegrino i cuori degli anziani, e che attingano sapienza dai loro vissuti. Ma, anzitutto, il Signore desidera che non lasciamo soli gli anziani, che non li releghiamo ai margini della vita, come purtroppo oggi troppo spesso accade».
E allora – come anche il cardinale vicario Angelo De Donatis aveva fatto nella sua lettera di invito rivolta a sacerdoti, diaconi, consacrati e fedeli della diocesi di Roma chiamati a vivere attivamente la Giornata – Gervasi rinnova l’auspicio che «pure a livello di diocesi e di parrocchie le diverse comunità si mettano in moto per celebrarla al meglio con un momento di condivisione». Il vescovo ricorda inoltre che «il Papa stesso invita i più giovani ad andare in quella domenica a visitare gli anziani, magari portando proprio lo stesso messaggio rivolto loro da Francesco, tanto bello e tanto consolatorio».
di Michela Altoviti da Roma Sette
19 luglio 2023
Domenica la Giornata del migrante: la lettera del vescovo Ricciardi
In occasione della 110esima Giornata del migrante e del rifugiato, che la Chiesa celebra domenica 29 settembre sul tema “Dio cammina con il suo popolo”, il vescovo Paolo Ricciardi, coordinatore dell’Ambito della Chiesa ospitale e “in uscita”, scrive: «Il Signore sta sempre con chi, disperato, è in cerca di speranza». Anche «l’Italia e Roma sono meta di tante persone che arrivano da altri luoghi del mondo. Preparandoci al Giubileo, che avrà come tema “Pellegrini di speranza”, pensiamo anche a tanti che arrivano nella nostra città non come pellegrini, ma sicuramente spinti da tanta speranza, a volte delusa per mancanza di accoglienza».
La Giornata, dunque, vuole essere «un’occasione per pregare e per riflettere insieme su quella porzione di umanità che, come accade per il popolo di Israele, è in cammino per passare dalla schiavitù alla libertà. In molti casi, però, si verifica un esodo che porta molte persone a passare da una situazione di prova grande ad altre prove, se non altre forme di schiavitù».
Le parrocchie, nella Giornata di domenica, sono invitate a una colletta per sostenere le iniziative promosse dalla Conferenza episcopale italiana in favore dei migranti.
19 settembre 2024