Domenica la III Giornata mondiale dei nonni e degli anziani

Foto DiocesiDiRoma/Gennari

Offre lo spunto anche per una riflessione di carattere sociale la prossima Giornata mondiale dei nonni e degli anziani, che ricorre il 23 luglio. Per il vescovo ausiliare Dario Gervasi, delegato per l’Ambito per la cura delle età e della vita, infatti, con la scelta del tema “Di generazione in generazione la sua misericordia”, il Papa non solo «ha avuto una felice intuizione nell’avvicinare il mondo degli anziani a quello dei più giovani, due categorie di persone a lui da sempre care», ma ha anche messo al centro dell’attenzione «due elementi critici per la nostra società: i giovani e il loro sentirsi soli e abbandonati e gli anziani, spesso marginalizzati».

In particolare, per il presule è significativo che sia la stessa icona biblica, «quella della visita di Maria all’anziana parente Elisabetta», a tenere insieme appunto la III Giornata mondiale dei nonni e degli anziani e la XXXVIII Giornata mondiale della gioventù, in programma a Lisbona dall’1 al 6 agosto, perché equivale a richiamare ad una sinergia i destinatari dei due appuntamenti dedicati, così diversi e lontani per anagrafe ma chiamati ad una relazione importante e proficua per entrambi. «In un momento come quello attuale in cui alla base di tante situazioni di crisi giovanili c’è il vivere “tutto e subito” – spiega Gervasi –, gli anziani con la loro presenza di saggezza e la testimonianza di una vita e di un tempo lunghi sono l’antidoto a questo modo di fare, che porta tanti giovani a vivere anche le sofferenze nell’immediato, amplificandole», mentre «ogni stagione va gustata e attraversata». Invecchiare, allora, «non deve fare paura – sono ancora le parole del vescovo – ma la vecchiaia con la sua saggezza è invece benedetta e non va né allontanata né “demonizzata” ma accolta in una prospettiva della vita nel tempo lungo», laddove «la vita ha valore non solo nella “potenza” ma anche nella fragilità perché Dio si manifesta proprio nella debolezza».

Alla luce di queste considerazioni, «è bello e importante riunirsi insieme intorno all’altare per celebrare gli anziani e i nonni» sottolinea Gervasi, guardando alla celebrazione che il Papa presiederà domenica mattina nella basilica di San Pietro alle 10. Per la Messa «si stanno attivando e si sono già attivate tante comunità, realtà e associazioni dedicate ai più anziani, che stanno dando una bella risposta e un bel riscontro». L’ingresso nella basilica potrà avvenire a partire dalle 8 e i biglietti possono ancora essere ritirati, fino a martedì 18 luglio, in Vicariato. Alla stessa celebrazione sono invitati anche i più giovani, «magari figli e nipoti che accompagneranno i genitori o i nonni», auspica il vescovo, anticipando che in particolare «proprio da alcuni anziani 5 giovani, provenienti da ognuno dei 5 continenti, riceveranno insieme ad altri ragazzi pronti a partire uno speciale mandato in vista della prossima Gmg, a sottolineare proprio la continuità tra le generazioni» e una vicinanza e un accompagnamento speciali nella preghiera.

Scrive a tal proposito il Papa nel suo messaggio ai nonni e agli anziani: «Lo Spirito Santo benedice e accompagna ogni fecondo incontro tra generazioni diverse. Dio, infatti, desidera che, come ha fatto Maria con Elisabetta, i giovani rallegrino i cuori degli anziani, e che attingano sapienza dai loro vissuti. Ma, anzitutto, il Signore desidera che non lasciamo soli gli anziani, che non li releghiamo ai margini della vita, come purtroppo oggi troppo spesso accade».

E allora – come anche il cardinale vicario Angelo De Donatis aveva fatto nella sua lettera di invito rivolta a sacerdoti, diaconi, consacrati e fedeli della diocesi di Roma chiamati a vivere attivamente la Giornata – Gervasi rinnova l’auspicio che «pure a livello di diocesi e di parrocchie le diverse comunità si mettano in moto per celebrarla al meglio con un momento di condivisione». Il vescovo ricorda inoltre che «il Papa stesso invita i più giovani ad andare in quella domenica a visitare gli anziani, magari portando proprio lo stesso messaggio rivolto loro da Francesco, tanto bello e tanto consolatorio».

di Michela Altoviti da Roma Sette

19 luglio 2023