10 Settembre 2025

Grande successo per il presepe vivente. Aperture fino al 13 gennaio

Sono più di ventiseimila le persone che hanno già visitato il presepe vivente di Roma “Venite adoremus”, a Porta Asinaria. Ne tiene nota il censore, sul suo libro: proprio all’ingresso, a due passi dalla basilica di San Giovanni in Laterano, in abito d’epoca e copricapo, invita turisti e visitatori a scrivere il proprio nome sul grande volume. Proprio come nella Betlemme di duemila anni fa. Oltre al censore, infatti, lungo il percorso, si incontrano Erode nel suo palazzo scortato dalle guardie romane, la locanda e le botteghe degli antichi mestieri. In fondo, circondata da caprette e agnellini, la capanna con Maria, Giuseppe e Gesù Bambino. Domenica 6 gennaio arriveranno anche i Re Magi.

Inaugurato domenica 23 dicembre alla presenza del vescovo ausiliare Gianrico Ruzza, il presepe vivente è realizzato dalla parrocchia di San Giulio, con il con il patrocinio del Vicariato di Roma e di Roma Capitale. L’obiettivo del presepe vivente è quello di raccogliere fondi per riparare la chiesa di via Francesco Maidalchini, a Monteverde, in ricostruzione da maggio del 2016. I parrocchiani di San Giulio, da allora, partecipano alle celebrazioni in una tensostruttura allestita nelle vicinanze. «Speriamo di poter rientrare nella nostra chiesa nel 2019», auspica il parroco padre Dario Frattini. Per raggiungere questo obiettivo, da tre anni la comunità realizza il presepe vivente, che dal 2017 si fa a Porta Asinaria. «Non c’è luogo migliore per un presepe – sottolinea –, perché siamo vicini alla statua di san Francesco benedicente, che fu il primo a realizzare un presepe vivente, a Greccio. E poi proprio al poverello di Assisi il Crocifisso disse: “Va’ e ripara la mia chiesa”». L’ingresso a “Venite adoremus” è gratuito, ma si conta sulla generosità dei visitatori.

È possibile visitare “Venite Adoremus” tutti i pomeriggi dalle 16.30 alle 19.30; il 6 gennaio anche la mattina dalle 10 alle 13. Giovedì 10 gennaio sarà aperto la mattina per le scuole; il 12 gennaio dalle 16.30 alle 19.30. Domenica 13 ultimo giorno di apertura: dalle 10 alle 13 e poi dalle 16.30 alle 19.30.

2 gennaio 2018

A San Giovanni in Laterano il quarto incontro sulla “Gaudete et exsultate”

“Ama e fa ciò che vuoi. GE 95-109. S. Teresa di Lisieux: Nel cuore della Chiesa”. È questo il tema che farà da filo conduttore al quarto incontro dedicato all’esortazione apostolica di Papa Francesco “Gaudete et exsultate”, ciclo di catechesi organizzato dalla diocesi di Roma. Il primo appuntamento di questo 2019 è per lunedì 7 gennaio, come di consueto alle ore 19 nella basilica di San Giovanni in Laterano. Protagonisti saranno il cardinale vicario Angelo De Donatis e il rettore della basilica di Santa Cecilia a Trastevere monsignor Marco Frisina.

L’incontro – come già i precedenti e secondo uno schema che accompagnerà tutti gli appuntamenti dell’iniziativa diocesana – sarà aperto da un canto; seguirà la lettura dei passi di “Gaudete et exsultate”, quindi le catechesi del cardinale De Donatis e di monsignor Frisina, intervallate da meditazioni musicate. Per concludere, la preghiera con il vicario. In collaborazione con la Direzione Generale per lo studente, lo sviluppo e l’internazionalizzazione della formazione superiore del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca (Miur), i brani di introduzione alle meditazioni saranno letti da allievi dell’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio d’Amico” di Roma, mentre gli interventi musicali saranno a cura del Dipartimento di Musica Antica del Conservatorio “Santa Cecilia” di Roma. Al centro di ciascuna serata, ci saranno alcuni paragrafi del testo dedicato alla “chiamata alla santità nel mondo contemporaneo” – come recita il sottotitolo – e la figura di un santo o di un beato.

Il ciclo dedicato all’esortazione apostolica ha preso il via lunedì 8 ottobre, e ha portato i partecipanti a riflettere su “I Santi di tutti i giorni. GE 10-24. S. Francesco di Sales: Santi in ogni stato di vita”. Il secondo appuntamento, lo scorso 12 novembre, era invece incentrato su “A chi sta scomoda la santità? GE 36-62. S. Alfonso de’ Liguori: Annunciare a tutti la possibilità di essere santi”. Il terzo si è tenuto il 10 dicembre su “La scala della felicità. GE 65-94. S. Francesco d’Assisi: Nell’umiltà la grandezza”.

Il quarto incontro, come detto, si terrà lunedì. Il successivo è in programma per l’11 febbraio: “Pazienti e contenti. GE 112-128. S. Filippo Neri: La gioia e la libertà dello Spirito”. Mentre “Oranti e comunicanti. GE 140-157. B. Charles de Foucauld: Portare il Signore in mezzo ai fratelli” sarà il filo conduttore degli interventi dell’11 marzo. Il penultimo incontro è in calendario per il 15 aprile, pochi giorni prima di Pasqua, su “Combattere secondo le regole. GE 159-165. S. Pio da Pietrelcina: Condividere la lotta di Cristo”. La conclusione del percorso il 13 maggio: “Scegliere le scelte di Dio. GE 166-177. S. Teresa d’Avila e S. Giovanni della Croce: La forza della preghiera”.

Il lunedì successivo a ogni incontro, sarà possibile rivederlo alle 21 su Telepace (canale 73 e 214 in hd, 515 su Sky – diretta streaming su www.telepacenews.it).

2 gennaio 2018

“Abbà Padre”: con l’Ufficio catechistico un percorso sul Padre Nostro

Un percorso per «comprendere il significato delle parole che diciamo quando recitiamo il Padre Nostro, e per imparare concretamente a pregare secondo lo stile di Gesù». Così don Andrea Cavallini, direttore dell’Ufficio catechistico diocesano, spiega il senso del nuovo itinerario formativo proposto dal suo Ufficio: “Abbà Padre. Catechesi e scuola di preghiera sul Padre Nostro”.

Il percorso dura sette incontri, ciascuno dei quali prevede una catechesi, un momento di riflessione, e un momento di preghiera comunitaria. Il via sabato 12 gennaio; dalle 16 alle 19. I successivi si svolgeranno sempre di sabato, nello stesso orario, ogni due settimane. La sede sarà sempre quella del Seminario Romano Maggiore, con possibilità di parcheggio interno.

Il cammino formativo, sottolineano dall’Ufficio catechistico, vale anche come preparazione al sacramento della Cresima.

Per ulteriori informazioni, consultare il sito internet www.ucroma.it.

2 gennaio 2019

Nella basilica di San Giovanni in Laterano celebra la Messa nella Solennità della Madre di Dio

Nella basilica di San Giovanni in Laterano celebra la Messa nella Solennità della Madre di Dio.

Visita e celebra la Messa all’Istituto Figlie di Maria Ausiliatrice

Visita e celebra la Messa all’Istituto Figlie di Maria Ausiliatrice.

Nella basilica vaticana partecipa ai primi Vespri della solennità di Maria Santissima Madre di Dio e al canto del “Te Deum”

Nella basilica vaticana partecipa ai primi Vespri della solennità di Maria Santissima Madre di Dio e al canto del “Te Deum”.

Festa della Riconoscenza del Cor

Festa della Riconoscenza del Cor

Laboratorio sull’affettività

Laboratorio sull’affettività per i giovani dai 17 anni a Santa Maria dell’Acero (Velletri), a cura del Servizio per la pastorale giovanile.

Santo Stefano

Santo Stefano

Nella basilica di San Giovanni in Laterano presiede la Messa Capitolare Natale del Signore

Nella basilica di San Giovanni in Laterano presiede la Messa Capitolare Natale del Signore.

Auguri per il Santo Natale alla Diocesi di Roma del cardinale vicario Angelo De Donatis

“Il nostro Salvatore, carissimi, oggi è nato: rallegriamoci! Non c’è spazio per la tristezza nel giorno in cui nasce la vita, una vita che distrugge la paura della morte e dona la gioia della promessa eterna”.

Vorrei condividere con voi lettori alcune riflessioni a partire da queste parole tratte dal Discorso per il Natale pronunciate da San Leone Magno (Vescovo di Roma dal 440 al 461) che ben illuminano il mistero della fede che celebriamo in questa festività. Oggi il Figlio di Dio si è fatto carne, l’Eterno è entrato nel tempo e ha assunto la natura umana, si è fatto uomo come ognuno di noi. “Oggi”, l’avverbio preferito da Dio che la liturgia ripete più volte in questa solennità, sta a indicare che il Signore vive e agisce nel presente, non come noi che viviamo difficilmente appieno il momento presente, spesso ancorati al passato o troppo protesi verso il futuro.

“Oggi” non ci sia posto nei nostri cuori per la tristezza, per la nostalgia e per la malinconia, sentimenti contrastanti che affiorano in questi giorni e che rischiano di contristare la gioia del Natale. Di cosa poter gioire in questi tempi? Non mancano certo le sofferenze, il male, le ingiustizie e i disagi; non si tratta di chiudere gli occhi sulla realtà ma di assumere un nuovo sguardo su di essa, quello della fede che apre la porta alla speranza e alimenta gesti concreti di carità.
Tanti uomini e donne nella nostra città di Roma, come ha sottolineato il Santo Padre nella preghiera rivolta all’Immacolata durante l’atto di venerazione a piazza di Spagna lo scorso 8 dicembre, nonostante le difficoltà vivono testimoniando una speranza viva e un grande coraggio nella vita di tutti i giorni: “Penso anche a una grazia ordinaria che fai alla gente che vive a Roma: quella di affrontare con pazienza i disagi della vita quotidiana. Ma per questo ti chiediamo la forza di non rassegnarci, anzi, di fare ogni giorno ciascuno la propria parte per migliorare le cose, perché la cura di ognuno renda Roma più bella e vivibile per tutti; perché il dovere ben fatto da ognuno assicuri i diritti di tutti”.

Girando per i quartieri di Roma nelle visite alle comunità parrocchiali e incontrando tante persone e realtà presenti sul territorio, spesso il mio pensiero va con ammirazione e gratitudine a tutti quegli uomini e donne di buona volontà che ogni giorno nella nostra città, senza essere sotto i riflettori dei mezzi di comunicazione, non cedono alle tentazioni della rassegnazione, dell’indignazione e dell’indifferenza, ma costruiscono il bene e giorno dopo giorno, nella semplicità della loro vita quotidiana familiare, lavorativa e sociale, contribuiscono fattivamente al bene comune.

Allora cosa significa per noi “oggi” celebrare il Natale? Non vogliamo soltanto festeggiare il compleanno di Gesù, ma vivere la nostra rinascita in Cristo e accogliere la grazia di una vita nuova nella riconciliazione e nell’amore. In questi giorni abbiamo ricevuto e offerto tanti regali, non dimentichiamo l’origine della tradizione dello scambio dei doni natalizi, purtroppo non esente da una certa tentazione consumistica, che risale al Dono di Cristo che Dio stesso ha fatto all’umanità. Avendo accolto il segno dell’amore e della misericordia divina nel bimbo di Betlemme, con la stessa logica di gratuità, vogliamo donare e comunicare amore alle persone che ci circondano.

Riflettiamo sul regalo che Dio ha voluto offrici, non abbiamo timore di accertarlo e se lo permettiamo, Egli entrerà nella nostra esistenza, lo farà in punta di piedi, senza imporsi, infatti arriva a noi come un neonato povero, non accolto e indifeso che chiede solo di essere amato. Nel vivere l’amore disinteressato e l’accoglienza verso il prossimo, cifra del mistero cristiano del Natale, saremo inondati da una profonda gioia interiore, quella che sgorga dal cuore e che non possiamo procuraci da soli, perché la letizia è il frutto della presenza dell’amore gratuito di Dio in noi e che a sua volta possiamo comunicare agli altri.

Auguro a tutti voi lettori e ai romani miei prediletti nel Signore, di credere in questo amore senza misura e di accogliere la gioia che la nascita del Figlio di Dio porta nelle nostre vite, custodendo la Speranza anche nelle avversità e nei dolori della vita, perché Dio è un Padre buono che provvede sempre nella storia dei suoi figli.

Angelo card. De Donatis
Vicario generale della Diocesi di Roma

Il Messaggero” 25 dicembre 2018 https://www.ilmessaggero.it/vaticano/chiesa_romani_rassegnazione-4191424.html

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