13 Settembre 2025

Celebra la Messa nella parrocchia di San Lorenzo in Damaso

Celebra la Messa nella parrocchia di San Lorenzo in Damaso.

«La vera felicità non si identifica con la realizzazione di sé»

La santità è «una chiamata rivolta a tutti», ma per accoglierla bisogna entrare in relazione d’amore con il Padre e «affermare che Colui che chiama è Colui che dona». Il terzo incontro del ciclo “Guadete et exsultate”, guidato dal cardinale vicario Angelo De Donatis e da monsignor Marco Frisina, ha approfondito tre delle otto beatitudini del Vangelo di Matteo. Beati i poveri, gli afflitti e i puri sono i primi tre pioli – ha spiegato il porporato nella basilica di San Giovanni– da salire sulla scala che conduce alla felicità.

Si tratta di una felicità, però, che il mondo definisce «paradossale» perché «non si identifica immediatamente con la realizzazione di sé, con il successo nella propria esistenza, con il soddisfacimento di tutti i propri desideri», ma matura nel tempo in una relazione di fiducia e abbandono.

Per il rettore della basilica di Santa Cecilia a Trastevere monsignor Marco Frisina, san Francesco d’Assisi «ha incarnato le beatitudini in maniera piena e straordinaria». Il sacerdote ha raccontato episodi importanti della vita del santo. Nato in una famiglia borghese desiderava diventare cavaliere ma soprattutto «cercava sempre la felicità». Il poverello d’Assisi ha attuato «la rivoluzione di chi non polemizza ma ama» ha aggiunto Frisina, tanto da «aver bruciato la sua vita amando e gioendo. In questo mondo imbarbarito bisognerebbe tornare ad avere la semplicità di Francesco».

Leggi la catechesi completa del cardinale vicario
Leggi la catechesi su san Francesco di monsignor Frisina

11 dicembre 2018

Incontra i sacerdoti

Incontra i sacerdoti.

V corso “Arte nelle chiese”

V corso “Arte nelle chiese” di formazione per guide turistiche, a cura dell’Ufficio confraternite e del Servizio per la cultura e l’università.

Nella basilica lateranense presiede gli incontri di catechesi sull’esortazione apostolica “Gaudete et exsultate”

Nella basilica lateranense presiede gli incontri di catechesi sull’esortazione apostolica “Gaudete et exsultate”.

Presiede la riunione del capitolo della basilica lateranense

Presiede la riunione del capitolo della basilica lateranense.

La meditazione d’Avvento del cardinale De Donatis

«Il Signore non viene con il clamore dell’eccezionalità, ma come rugiada che vivifica il nostro quotidiano». Il cardinale vicario Angelo De Donatis ha iniziato così, nella mattinata del 10 dicembre, la meditazione d’Avvento alla presenza dei direttori d’ufficio e dei dipendenti del Vicariato riuniti nella Sala della Conciliazione. Una meditazione che parte dalla volontà di «fare memoria degli ultimi cinquant’anni della Diocesi», volgendo lo sguardo indietro, per «essere capaci di dire: “in quel giorno, in quella situazione, c’era il Signore e ci sosteneva”».

Nel corso dell’incontro, sono stati chiamati a dare la propria testimonianza suor Lorenzina Colosi (leggi il suo intervento), a lungo direttrice dell’Ufficio catechistico del Vicariato; monsignor Luca Brandolini (leggi l’intervento), vescovo ausiliare dal 1987 al 1993, che ha ripercorso il rinnovamento liturgico postconciliare della Chiesa di Roma, e il figlio del dottor Franco Placidi (rimasto a casa perché malato), collaboratore di don Luigi Di Liegro ai tempi del Convegno diocesano sui “mali di Roma” del 1975 (leggi l’intervento). Tre ambiti pastorali, catechesi, liturgia e carità, attraverso i quali la Diocesi ha deciso di compiere un «esercizio spirituale di memoria», ha sottolineato il cardinale vicario.

La Chiesa di Roma «possa continuare in questo suo cammino – la conclusione della meditazione – cogliendo quella che è la ricchezza di un passato fatto anche di passaggi non sempre facili, faticosi, ma che abbiamo ricevuto in dono e che vogliamo portare avanti con un certo impegno e una certa generosità». Ricordare significa «dire agli altri “guardate che il Signore ha cambiato la nostra vita”. Noi siamo persone in comunione – ha detto ai dipendenti del Vicariato – che annunciano una trasformazione della propria vita, perché il Signore ci ha cambiato il cuore e ci ha messi nella dimensione della carità».

Leggi l’intervento completo del vicario

 

10 dicembre 2018

La famiglia, i disagi quotidiani, i sacerdoti nell’omaggio del Papa all’Immacolata

Lo ha accolto la folla radunata in piazza Mignanelli, gli hanno dato il benvenuto ufficiale il cardinale vicario Angelo De Donatis e il sindaco Virginia Raggi. Papa Francesco, sabato 8 dicembre, ha rispettato la tradizione che va avanti dal 1953, e ha reso omaggio all’Immacolata con una composizione floreale, deposta alla base del monumento dedicato alla Vergine a ridosso di piazza di Spagna. Prima di arrivare, il Santo Padre si era fermato a Santa Maria Maggiore, e aveva sostato in preghiera davanti all’immagine di Maria Salus Populi Romani.

Nelle parole del Pontefice, il «grazie» a Maria per la «premura materna», per la forza che concede ai romani «di affrontare con pazienza i disagi della vita quotidiana». Poi la preghiera per gli amministratori, per i sacerdoti, per le donne «consacrate nella vita religiosa e in quella secolare». E un pensiero speciale per le famiglie: «Ti chiedo di stare vicina alle famiglie che oggi a Roma, in Italia, nel mondo intero vivono situazioni simili, perché non siano abbandonate a sé stesse, ma tutelate nei loro diritti, diritti umani che vengono prima di ogni pur legittima esigenza».

Leggi il testo completo della preghiera pronunciata da Papa Francesco

10 dicembre 2018

Nell’Aula della Conciliazione tiene la meditazione per il tempo di Avvento per il personale del Vicariato

Nell’Aula della Conciliazione tiene la meditazione per il tempo di Avvento per il personale del Vicariato.

Il cardinale De Donatis scrive ai fidei donum in occasione del Natale

«Con il Vostro ministero siete testimoni della luce di Dio che viene nel mondo per illuminare quelle periferie geografiche ed esistenziali che più hanno bisogno di essere raggiunte». Così il cardinale vicario Angelo De Donatis definisce i sacerdoti fidei donum, in una lettera indirizzata a loro in occasione del Natale ormai prossimo. Si tratta di una trentina di preti che operano all’estero grazie a una convezione stipulata tra la Cei e le Chiese locali; ai quali si aggiungono almeno un centinaio di presbiteri che comunque svolgono la loro missione all’estero (i cosiddetti “canone 271” e itineranti). Africa, America Latina e Asia i Paesi in cui sono maggiormente presenti.

Nella missiva, datata sabato 8 dicembre 2018, richiama la figura di san Giuseppe, la cui fede «si appoggia a qualcosa di solido», e il percorso che sta compiendo la Chiesa di Roma nel «fare memoria» per vivere una «conversione pastorale missionaria». «Certamente fa parte di questa memoria diocesana – sottolinea il cardinale De Donatis – il cammino percorso da tanti sacerdoti che, come Te, sparsi per il mondo, sono espressione della Chiesa di Roma che preside nella carità».

Leggi il testo completo della lettera

10 dicembre 2018

Catechesi del cardinale vicario su “Guadete et exsultate”

Catechesi del cardinale vicario Angelo De Donatis su “Guadete et exsultate” nella basilica di San Giovanni in Laterano.

Celebra la Messa nella parrocchia di San Vigilio

Celebra la Messa nella parrocchia di San Vigilio.

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