14 Agosto 2025

«Anche in mezzo all’epidemia possiamo vivere una vita eucaristica fatta di gratitudine al Padre e servizio al prossimo»

«Coraggio: riscopriamo la preghiera nel segreto della camera, la meditazione orante della Scrittura (che cancella i peccati veniali), la comunione spirituale, l’esame di coscienza fatto bene e a lungo in attesa di poter ricevere nuovamente l’assoluzione. E soprattutto preghiamo con l’orazione ufficiale della Chiesa che è la liturgia delle Ore. In questo momento, tutti noi battezzati siamo il popolo sacerdotale che intercede per il mondo e che sparge su di esso a piene mani l’acqua dissetante del Consolatore». Nella Messa celebrata questa mattina alla Conferenza episcopale italiana – naturalmente senza la presenza di fedeli – e trasmessa in diretta su Rai Uno, il cardinale vicario Angelo De Donatis ha ricordato il momento difficile che stiamo vivendo, ma ha esortato al «coraggio».

«In questo tempo tribolato, in cui è anche difficile andare nelle nostre chiese di mattoni e non possiamo accostarci ai sacramenti – ha sottolineato infatti –, possiamo riscoprire come tutta l’esistenza del cristiano sia canale della grazia: Dio non è impotente… è ridicolo pensare che un virus possa impedirgli di consolare i suoi figli amati, di parlargli, di irrobustirli nella prova». E ancora: «Anche in mezzo all’epidemia possiamo vivere una vita eucaristica fatta di gratitudine al Padre e servizio al prossimo».

«Il cristiano, ogni battezzato – ha detto ancora il vicario commentando il Vangelo della samaritana – non è più un mendicante di felicità; un affamato che va in giro frugando nei rifiuti. Egli stesso è un pozzo, una sorgente inesauribile di Vita. Dio ha messo in ciascuno dei suoi figli tutto quello che serve per vivere e amarlo. Carissimi, non Gerusalemme o il monte Garizim, ma io – e i miei fratelli – siamo il tempio di Dio sulla terra».

Infine ha invitato a recitare il Rosario.

Leggi il testo integrale dell’omelia

15 marzo 2020

«Abbiamo sentito l’esigenza di incontrarci nella gratuità»: si conclude la settimana di fraternità sacerdotale in Val di Fassa

Si conclude questa sera (venerdì 16 luglio) la settimana di fraternità sacerdotale promossa dal Servizio per la formazione permanente del clero a Soraga di Fassa, per i sacerdoti che festeggiano il decimo, il ventesimo e il trentesimo anniversario di ordinazione. Una consuetudine che si ripete da qualche anno, come spiega il cardinale vicario Angelo De Donatis, che guida il gruppo: «L’intuizione di vivere una settimana di fraternità sacerdotale è nata da una semplice constatazione: facciamo tante riunioni, ma tutti finalizzate ai piani pastorali – osserva il porporato –, mentre c’era l’esigenza di incontrarci nella gratuità, per scoprire la bellezza del vivere fraternamente, passeggiando e lodando Dio attraverso la natura, pregando e comunicando semplicemente la nostra fede».

Al centro delle riflessioni di questi giorni, il libretto “Usciamo dunque… essere prete a Roma oggi”, che raccoglie vari contributi al Consiglio presbiterale diocesano. Ad accompagnare il gruppo anche il vescovo ausiliare Guerino Di Tora e monsignor Remo Chiavarini, amministratore delegato di Opera romana pellegrinaggi.

«L’esperienza della fraternità è sempre una ricchezza – osserva monsignor Andrea Manto, che festeggia il ventesimo di ordinazione –, anche perché noi la abbiamo vissuta anche in maniera narrativa. È una esperienza di condivisione personale, di condivisione dei nostri cammini vocazionali, delle nostre esperienze significative nel nostro cammino di fede e pastorale. E abbiamo riflettuto anche su come portare questa grazia e questa bellezza che abbiamo ricevuto in dono agli altri, su come generare alla fede, accompagnando le famiglie e i giovani, come far scoprire la bellezza del donarsi al Signore e del servire i fratelli. Le parole di don Angelo ci hanno molto confortato e incoraggiato, e il resto lo fa questo panorama fantastico. Del resto il monte è un luogo teologico per definizione».

Don Carol Iakel è parroco a Santa Maria Stella Maris e porterà i frutti di questa settimana all’interno della sua comunità. «Sono grato al Signore per questo traguardo dei dieci anni di sacerdozio – confida –, non è affatto scontato nel mondo di oggi. Don Angelo è come un padre per noi! Come Gesù, nel Vangelo di domenica prossima, dirà agli apostoli “Venite in disparte, voi soli, in un luogo deserto, e riposatevi un po’”, e si farà raccontare quello che avevano fatto e insegnato, così in questi giorni ha fatto il vicario con noi».

16 luglio 2021

“Usciamo dunque…. Essere prete a Roma oggi”: in un volume il cammino del Consiglio presbiterale

Ripercorre il cammino del Consiglio presbiterale della diocesi di Roma degli ultimi anni – precisamente dal 2017 al 2021 – il volume “Usciamo dunque… Essere prete oggi a Roma”. Curato da fra Agnello Stoia, parroco della basilica di San Pietro, e presentato nella mattina di lunedì 7 giugno ai sacerdoti romani, il libro raccoglie alcuni dei contributi offerti al Consiglio presbiterale che si richiamano all’esortazione di Papa Francesco a essere “Chiesa in uscita”. Si leggeranno dunque pagine scritte dall’arcivescovo Gianpiero Palmieri, dal teologo Jean-Pierre Sonnet, dall’arcivescovo Giacomo Morandi, dal vescovo ausiliare Paolo Selvadagi, dalla professoressa Paola Bignardi, dall’arcivescovo Marco Tasca, dal professor Salvatore Abbruzzese. L’introduzione è firmata invece dal cardinale vicario Angelo De Donatis.

Si tratta di «un’esortazione a fare anche del nostro ministero – scrive il cardinale – un esodo, un passaggio da un certo tipo di vita (sedentaria e routinaria) ad una nuova esistenza caratterizzata dal dinamismo della sequela (la nube e il fuoco!) e della libertà».

Ancora, i brani raccolti si propongono di aiutare i presbiteri a diventare, sempre più, «la Sposa bella dell’Agnello». Spiega il cardinale De Donatis: «Cioè a fare di noi dei preti nei quali possa risplendere la gloria di Dio – si legge ancora nell’introduzione al volume –; a rendere la nostra umanità uno spazio aperto e accogliente, generatore di vita; a fare del nostro sacerdozio un’offerta quotidiana della nostra volontà perché Cristo sia in tutti noi».

Formazione, sinodalità e missione sono i nuclei tematici dei diversi interventi. «Si ritrovano trasversalmente nei contributi dei diversi relatori – sottolinea fra Agnello Stoia – ed evolvono nell’arco temporale riassunto in questo documento: un diario di viaggio a servizio dei confratelli presbiteri che raccoglie appunti e riferimenti, per segnare i punti fermi del cammino e cogliere i numerosi spunti di approfondimento». Nel volume anche quattro discorsi del Papa indirizzati in particolare al presbiterio diocesano.

Scarica il volume completo

7 giugno 2021

“Una donna forte chi potrà trovarla? Ben superiore alle perle è il suo valore” (Pr 31,10) – Percorso per ragazze sul carisma-vocazione della femminilità in collaborazione con le monache agostiniane e con la dott.ssa Lugli, referente diocesana e coordinatrice regionale del Lazio per la tutela dei minori – Monastero dei SS. Quattro Coronati -Uff. Vocazioni

“Una donna forte chi potrà trovarla? Ben superiore alle perle è il suo valore” (Pr 31,10) – Percorso per ragazze sul carisma-vocazione della femminilità in collaborazione con le monache agostiniane e con la dott.ssa Lugli, referente diocesana e coordinatrice regionale del Lazio per la tutela dei minori – Monastero dei SS. Quattro Coronati – Uff. Vocazioni

“Una donna forte chi potrà trovarla? Ben superiore alle perle è il suo valore” (Pr 31,10) – Percorso per ragazze sul carisma-vocazione della femminilità in collaborazione con le monache agostiniane e con la dott.ssa Lugli, referente diocesana e coordinatrice regionale del Lazio per la tutela dei minori – Monastero dei SS. Quattro Coronati -Uff. Vocazioni

“Una donna forte chi potrà trovarla? Ben superiore alle perle è il suo valore” (Pr 31,10) – Percorso per ragazze sul carisma-vocazione della femminilità in collaborazione con le monache agostiniane e con la dott.ssa Lugli, referente diocesana e coordinatrice regionale del Lazio per la tutela dei minori – Monastero dei SS. Quattro Coronati – Uff. Vocazioni

“Una donna forte chi potrà trovarla? Ben superiore alle perle è il suo valore” (Pr 31,10) – Percorso per ragazze sul carisma-vocazione della femminilità in collaborazione con le monache agostiniane e con la dott.ssa Lugli, referente diocesana e coordinatrice regionale del Lazio per la tutela dei minori – Monastero dei SS. Quattro Coronati -Uff. Vocazioni

“Una donna forte chi potrà trovarla? Ben superiore alle perle è il suo valore” (Pr 31,10) – Percorso per ragazze sul carisma-vocazione della femminilità in collaborazione con le monache agostiniane e con la dott.ssa Lugli, referente diocesana e coordinatrice regionale del Lazio per la tutela dei minori – Monastero dei SS. Quattro Coronati – Uff. Vocazioni

“Una donna forte chi potrà trovarla? Ben superiore alle perle è il suo valore” (Pr 31,10) – Percorso per ragazze sul carisma-vocazione della femminilità in collaborazione con le monache agostiniane e con la dott.ssa Lugli, referente diocesana e coordinatrice regionale del Lazio per la tutela dei minori – Monastero dei SS. Quattro Coronati -Uff. Vocazioni

“Una donna forte chi potrà trovarla? Ben superiore alle perle è il suo valore” (Pr 31,10) – Percorso per ragazze sul carisma-vocazione della femminilità in collaborazione con le monache agostiniane e con la dott.ssa Lugli, referente diocesana e coordinatrice regionale del Lazio per la tutela dei minori – Monastero dei SS. Quattro Coronati – Uff. Vocazioni

“Una donna forte chi potrà trovarla? Ben superiore alle perle è il suo valore” (Pr 31,10) – Percorso per ragazze sul carisma-vocazione della femminilità in collaborazione con le monache agostiniane e con la dott.ssa Lugli, referente diocesana e coordinatrice regionale del Lazio per la tutela dei minori – Monastero dei SS. Quattro Coronati -Uff. Vocazioni

“Una donna forte chi potrà trovarla? Ben superiore alle perle è il suo valore” (Pr 31,10) – Percorso per ragazze sul carisma-vocazione della femminilità in collaborazione con le monache agostiniane e con la dott.ssa Lugli, referente diocesana e coordinatrice regionale del Lazio per la tutela dei minori – Monastero dei SS. Quattro Coronati – Uff. Vocazioni

“Un giorno al Laterano”, un documentario per scoprire le bellezze del complesso lateranense

Perché la “sedia stercoraria”, custodita nel chiostro della basilica di San Giovanni in Laterano, si chiama così? Quando fu realizzato l’organo “Luca Blasi” all’interno della cattedrale di Roma? E cos’era il Sancta Sanctorum, in cima alla Scala Santa? Sono alcune delle curiosità che si possono scoprire guardando il documentario “Un giorno al Laterano”, realizzato dal Servizio per la cultura e l’università della diocesi di Roma e dall’Ufficio per la pastorale del tempo libero, del turismo e dello sport della diocesi di Roma.

«Vuole essere un viaggio virtuale alla scoperta della storia e della bellezza di uno dei luoghi più suggestivi di Roma: il complesso del Laterano di cui fanno parte anche la Pontificia Università Lateranense e la Biblioteca Beato Pio IX», spiega monsignor Andrea Lonardo, direttore del Servizio per la cultura e l’università e “guida”, nel documentario, all’interno del Laterano. Ad accompagnare gli spettatori in questo viaggio, oltre al sacerdote, diversi ospiti, a cominciare dal cardinale vicario Angelo De Donatis. E ancora: dall’attore Giovanni Scifoni all’organista Giandomenico Piermarini, dall’architetto Riccardo Roselli al sottosegretario Linda Ghisoni, del Dicastero per i laici, la famiglia e la vita, solo per citarne alcuni.

Linda Ghisoni
Riccardo Roselli

«L’idea originale – fa sapere monsignor Lonardo – era di fare un percorso aperto, reale. Sarebbe stata una giornata dalle 10 del mattino fino a mezzanotte con gruppi di universitari, professori, che avrebbero accolto le persone in tutti quanti i luoghi. Ma abbiamo deciso di rimandare all’anno prossimo la versione reale e di fare almeno una piccola visita virtuale».

Monsignor Lonardo è autore e narratore di “Un giorno al Laterano”, mentre don Francesco Indelicato, direttore dell’Ufficio per la pastorale del tempo libero, ha curato riprese e montaggio; Francesco d’Alfonso è direttore di produzione e curatore delle musiche; mentre Claudio Tanturri si è occupato delle riprese e della segreteria di produzione con Annalisa Ceravolo, che ha anche realizzato tutte le fotografie di backstage e non solo (anche le bellissime immagini che accompagnano questo testo sono di Annalisa Ceravolo).

“Un giorno a Laterano” è disponibile sul canale YouTube del Servizio per la cultura e l’università nonché sul sito internet del Servizio diocesano.

9 luglio 2020

“Un di più di vicinanza”, accanto ai malati

«Un’occasione per ascoltare la testimonianza di persone malate che con la loro forza e la loro fede ci aiutino a capire come mettersi in ascolto di chi soffre. In questo tempo di cammino sinodale è infatti quanto mai importante saperci accostare ai malati, ricordando che, come ci diceva Papa Francesco il 18 settembre scorso, anche i malati “sono parte della Chiesa”». Il vescovo Paolo Ricciardi, delegato diocesano per la pastorale sanitaria, spiega così il senso del percorso di riflessione e approfondimento “Un di più di vicinanza”, giunto alla terza edizione.

Promosso dal Centro diocesano per la pastorale sanitaria, il corso prenderà il via l’8 marzo ed è indirizzato particolarmente alle persone che sono più a contatto con i malati: medici, infermieri, operatori socio sanitari, volontari, ministri della comunione.

Tre gli incontri previsti, nella Sala Conferenze del Pontificio Seminario Romano Maggiore, dalle 18.30 alle 20. Il primo si terrà l’8 marzo e verterà su “Dalla Croce alla pace. Un cammino d’amore! La malattia oncologica e la sfida della vita”. Secondo appuntamento il 22 marzo su “Dal buio alla luce attraverso la cecità. Gli occhi dell’anima che svelano la luce”. Ultimo incontro il 5 aprile sul tema “Dal dolore all’amore! Vorrei esistere…. Fibromialgia: i malati invisibili”.

Per partecipare è necessario iscriversi presso il Centro per la pastorale sanitaria: 06.69886227; segreteria.sanitaria@diocesidiroma.it.

1 marzo 2022

“Un di più di cura” con la Pastorale sanitaria

«Porre attenzione alla pastorale della salute all’interno delle comunità parrocchiali, in vista del cammino sinodale». Il vescovo ausiliare Paolo Ricciardi illustra così l’obiettivo del corso “Un di più di cura”, giunto alla terza edizione, promosso dal Centro diocesano per la pastorale sanitaria e pensato in particolar modo per coloro che sono strettamente a contatto con le persone malate, come medici, infermieri, operatori socio sanitari, volontari, ministri della comunione.

Tre gli incontri, al via dal 3 maggio, che si terranno nella Sala Tiberiade del Pontificio Seminario Romano Maggiore (piazza San Giovanni in Laterano 4/a), dalle ore 18.30 alle 20. Possono partecipare al corso coloro che hanno partecipato alle edizioni precedenti. Necessaria iscrizione presso il Centro diocesano: segreteria.sanitaria@diocesidiroma.it.

22 aprile 2022

“Un calcio all’esclusione”: al via il nuovo progetto della diocesi per favorire l’integrazione dei bambini gravemente emarginati

Foto di Emilio Garcia

Una partita di calcio per promuovere l’integrazione e lanciare un progetto per l’inclusione dei bambini emarginati. Domenica prossima, alle 14.30, si sfideranno in un’amichevole intitolata “Fratelli tutti” la World Rom Organization e la “Squadra del Papa. Fratelli tutti”; ad ospitarli sarà il campo del Training Center della Società Sportiva Lazio, a Formello, e l’arbitro sarà Ciro Immobile, capitano biancoceleste. Il giorno prima, sabato 20, i giocatori delle due squadre saranno ricevuti in udienza da Papa Francesco, mentre nel pomeriggio cinquanta bambini seguiti dal Coordinamento Rom della diocesi di Roma, accompagnati da don Stefano Meloni potranno accedere gratuitamente allo Stadio Olimpico, per assistere a Lazio-Juve. Prima dell’inizio della partita, due palloni firmati dai giocatori delle due squadre di serie A verranno simbolicamente donati alla diocesi di Roma: saranno infatti messi all’asta tramite una piattaforma on line, e il ricavato sarà il primo finanziamento del nuovo progetto diocesano “Un calcio all’esclusione”. L’iniziativa, promossa dal Coordinamento Rom della diocesi e dall’Ufficio diocesano per la pastorale del tempo libero, del turismo e dello sport, si propone di favorire l’inclusione sociale dei più piccoli grazie allo sport praticato in parrocchia.

«Il progetto “Un calcio all’esclusione” – spiega il vescovo Benoni Ambarus, delegato diocesano per la Carità, per i Migranti e per la Pastorale dei rom e dei sinti – farà leva sul fatto che lo sport non guarda il colore, l’etnia, ma l’incontro tra le persone che si trovano a sfidarsi nel gioco. Vogliamo quindi poter dire ai bambini ed ai ragazzi rom e di altre nazionalità, che vivono in condizioni di grave emarginazione, che le squadre non sono al completo senza la loro partecipazione. Sfidiamo il pregiudizio e lo vogliamo smascherare con il divertimento e lo sport».

«Il calcio, riconosciuto come disciplina dall’alto valore formativo – riflette don Francesco Indelicato, direttore dell’Ufficio diocesano per la pastorale del tempo libero, del turismo e dello sport – può rappresentare lo strumento ideale per la creazione di uno spazio educativo nel quale generare nuove opportunità di cambiamento. Un cambiamento che coinvolga i minori ma anche le rispettive famiglie che, nella città di Roma, vivono la periferia sociale ed esistenziale più estrema».

L’iniziativa è stata lanciato durante la conferenza stampa di presentazione della partita “Fratelli tutti”, che si è tenuta ieri mattina (martedì 16 novembre). La “Squadra del Papa. Fratelli tutti” è composta da guardie svizzere, dipendenti vaticani, sacerdoti; con loro anche tre giovani migranti accolti dalla Comunità di Sant’Egidio e un giovane con sindrome di Down che vive l’esperienza sportiva di Special Olympics. La World Rom Organization ha sede a Zagabria e si occupa dell’integrazione dei rom.

«Il Papa ha assegnato a noi questa iniziativa, come anche l’associazione Athletica vaticana – ha spiegato il cardinale Gianfranco Ravasi, intervenuto durante la mattinata – perché fin dalle origini lo sport rappresenta qualcosa di antropologicamente fondamentale: il gioco, che per sua natura è inutile, creativo, libero, e per questo si è intrecciato da subito con la cultura: basti pensare alla cultura greco-classica, in cui lo sport entrava in connessione con la letteratura, la poesia, il teatro, il mito».

Presente anche Ciro Immobile, che ha ringraziato Papa Francesco «per questa opportunità. Sono emozionato ed orgoglioso che abbia scelto me tra tanti, motivo di grande soddisfazione – ha commentato –. Sarà un piacere ospitarvi in nella nostra casa, dove noi di solito costruiamo i nostri sogni che mettiamo in campo ogni domenica. Siamo felici di dare una mano ai giovani, di avere questa responsabilità con tutti che ci guardano, di poter insegnare qualcosa che potrà servire per il futuro. Sono sicuro che ci divertiremo tanto».

Per sostenere il progetto “Un calcio all’esclusione” è possibile effettuare donazioni tramite bonifico bancario intestato a “Vicariato di Roma”, iban IT14Z0200805160000400677020, causale “Un calcio all’esclusione”.

17 novembre 2021

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