Pagine di storia religiosa: La Madonna delle Grazie a Porta Angelica, oggi al Trionfale

di Domenico Rocciolo

Percorrendo via di Porta Angelica verso piazza del Risorgimento, all’angolo di uno degli ultimi edifici, appare l’edicola che accoglie la copia musiva dell’icona della Madonna delle Grazie, un tempo venerata nella chiesa dell’Ascensione di Nostro Signore che si ergeva proprio in quel punto e poi nel 1941 esposta nel nuovo santuario parrocchiale che porta il suo nome al Trionfale.

Sotto il mosaico vi è un’iscrizione che richiama l’attenzione dei passanti: «Salutate in questa immagine la B. Vergine Maria delle Grazie portata nell’anno 1587 da Gerusalemme a Roma dall’eremita f. Albenzio De Rossi. L’originale già esposto qui nel santuario demolito per ragioni di pubblica utilità si venera ora nella nuova chiesa al piazzale Francesco Morosini (oggi di S. Maria delle Grazie) che la munifica pietà dei pontefici Pio XI e Pio XII ricostruì e dedicò A. D. MCMXLI».

L’immagine della Madonna delle Grazie, databile tra l’XI e il XII secolo, fu in effetti molto amata dai devoti romani nel corso dei secoli, come dimostrano i riti delle sue tre incoronazioni, avvenute le prime due per iniziativa del Capitolo Vaticano il 9 giugno 1644 in chiesa e il 22 giugno 1924 in piazza San Pietro alla presenza di trecentomila persone e la terza per mano di san Giovanni Paolo II il 16 dicembre 1984 durante la sua visita pastorale.

Il merito di una tale notorietà va attribuito, però, a Papa Sisto V, che il 3 giugno 1587 concesse a fra Albenzio De Rossi di edificare non solo la chiesa dell’Ascensione, ma un cenobio per gli eremiti e un ospizio per i poveri. L’eremita calabrese legò le sue opere a una suggestiva esortazione: «facemo bene adesso che havemo tempo» e quando il 19 aprile 1606 morì, la chiesa, il cenobio e l’ospizio furono sovrastati dalla pietà dei fedeli, che instancabilmente cominciarono a invocare la Madonna delle Grazie. Ogni giorno mendicanti, malati e pellegrini si recarono a venerare la sacra icona elevando le loro preghiere. Lo stesso avvenne nel 1806, quando la chiesa passò ai Padri dell’Ordine della Penitenza. Dopo la distruzione del santuario avvenuta tra il 1936 e il 1939, la sacra effige, che era stata custodita in Vaticano, tornò finalmente all’affetto dei romani nella sua nuova sede.

23 luglio 2021