a cura di Domenico Rocciolo, direttore dell’Archivio storico diocesano
In questa prima pagina di una nuova rubrica dedicata alla storia religiosa di Roma – durante la quale verranno mostrati per la prima volta al pubblico alcuni documenti custoditi nell’Archivio storico diocesano – racconto le origini della Via Crucis al Colosseo: un rito che è sempre stato molto caro ai romani. Tutto iniziò nel 1749, quando nel convento di San Bonaventura al Palatino, sotto la guida del missionario francescano san Leonardo da Porto Maurizio (a lato in un ritratto dell’epoca), alcune persone cominciarono a frequentare la Via Crucis nel giorno di domenica. Padre Leonardo vide il fervore dei partecipanti e decise di istruirli con meditazioni sulla Passione di Gesù. Chiese al Papa Benedetto XIV di poter essere a capo di una confraternita che si occupasse di organizzare la Via Crucis all’Anfiteatro Flavio.
Il Papa acconsentì e incaricò il cardinale vicario Giovanni Antonio Guadagni di istituire il sodalizio. Nel frattempo, ordinò di rinnovare le quattordici edicole che già si trovavano intorno all’arena. Con decreto del 17 dicembre 1750 il cardinale vicario eresse l’Arciconfraternita degli Amanti di Gesù e Maria al Calvario e il 27 successivo il vicegerente di Roma, monsignor Ferdinando Maria De Rossi, benedisse le edicole e la Croce del Colosseo. Da quel momento l’Arciconfraternita svolse il rito della Via Crucis ogni venerdì e domenica, in varie ricorrenze e nella Settimana Santa, percorrendo la Via Sacra fino all’Anfiteatro Flavio. Per volontà dello stesso Pontefice, il 19 settembre 1756 il Colosseo fu consacrato alla memoria della Passione di Cristo e dei martiri e assunse il titolo di «chiesa pubblica».
La partecipazione dei fedeli al rito fu assidua fino al 1874, quando la Croce fu rimossa a causa dei lavori di rinvenimento delle costruzioni sottostanti. Nel 1926 vi fu riportata, ma questa volta venne posta di lato. La grande Croce cara all’Arciconfraternita degli Amanti di Gesù e Maria al Calvario fu scrupolosamente custodita e dal 1937 si trova nella chiesa di San Gregorio Magno dei Muratori (foto a lato). Nel 1959 san Giovanni XXIII ripristinò il rito della Via Crucis nel Colosseo senza ripeterlo. Lo riprese san Paolo VI nel 1964 e da allora costituisce una suggestiva tradizione di preghiera e contemplazione.
12 aprile 2019