“Ispiraci il sogno di un nuovo incontro, di dialogo, di giustizia, di pace.

Stimolaci a creare società più sane e un mondo più degno senza povertà, senza violenza, senza guerre” (FT)



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L’ecologia integrale di Leonardo Becchetti


Riportiamo un articolo di Romasette.it sul quarto appuntamento per parlare della Laudato Si’ con il Cardinale Vicario De Donatis e l’economista Leonardo Becchetti: contro gli squilibri sociali e ambientali, la via della generatività è l’ “unico fattore che spiega la felicità”.

(Roberta Pumpo)

Parlare di ecologia integrale significa comprendere che lo squilibrio ambientale fonda le sue radici nella perdita del senso della vita da parte dell’uomo, nella mancanza di relazioni profonde e della vera felicità. È da questo concetto che è partito Leonardo Becchetti, professore di Economia politica all’Università di Tor Vergata e coordinatore di una equipe di economisti che consiglia il ministro dell’Ambiente, ospite ieri sera, lunedì 10 febbraio, nella basilica di San Giovanni in Laterano, del quarto incontro sull’enciclica Laudato si’ di Papa Francesco, che il 24 maggio compirà cinque anni e che durante la serata è stata distribuita a tutti i partecipanti, dono dell’Editrice Vaticana, come ha spiegato don Walter Insero, direttore dell’Ufficio diocesano per le comunicazioni sociali.

Durante “Insieme per la nostra casa comuneâ€, l’itinerario di approfondimento e riflessione sul documento di Bergoglio promosso dalla diocesi di Roma per quest’anno pastorale, il cardinale vicario Angelo De Donatis e Becchetti si sono soffermati sul quarto capitolo dell’enciclica dedicato a “Un’ecologia integrale†e nello specifico sui punti 160 e 162 del quinto paragrafo, su “La giustizia tra le generazioniâ€.

«Papa Francesco ci invita a considerare con molto realismo che le previsioni catastrofiche riguardanti il futuro del pianeta non si possono più guardare con disprezzo e ironia – ha evidenziato il porporato -. Rischiamo di lasciare alle prossime generazioni troppe macerie, deserti e sporcizia». L’economista, che nel suo curriculum vanta, tra l’altro, il master of Science in Economics alla London School of Economics e il dottorato alle università di Oxford e di Roma, ha incardinato il suo intervento sulla necessità di sobrietà per contrastare la corsa sfrenata al consumismo, sulla generatività per risolvere gli squilibri sociali, ambientali e demografici e sul cosiddetto “voto col portafoglio†– termine da lui stesso coniato – per premiare le aziende più sostenibili, capaci di coniugare il rispetto della dignità del lavoratori, l’impatto ambientale e la salute del consumatore.

Per Becchetti «la parte più originale» dell’enciclica è quella che riguarda la sobrietà che mette in contrapposizione l’uomo affetto da «consumismo bulimico» con colui che quotidianamente «si sforza per entrare in relazione con il Creatore e il creato». Papa Francesco, ha rimarcato l’economista, è anche il primo pontefice che spinge sull’urgenza di cambiare fonti di energia. Per risolvere i problemi ambientali Becchetti ravvede la necessità di «un’azione di concerto, un approccio a quattro mani. Il mercato, le istituzioni, il nostro stile di vita e le imprese concorrono a un miglioramento della salute dell’ambiente. È responsabilità dell’uomo premiare con le proprie scelte i prodotti leader nella sostenibilità sociale e ambientale attraverso il “voto col portafoglioâ€Â».

Dati alla mano, Becchetti, che il 5 giugno scorso, con Enrico Giovannini, portavoce di Asvis (Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile), ha lanciato l’idea dei “Saturdays for future†per trasformare il sabato nella giornata per la produzione e il consumo responsabili a favore dello sviluppo sostenibile, ha affermato che i danni ambientali causano ogni giorno in Italia la morte di 219 persone per malattie respiratorie e tumori. Ha quindi spiegato che un sistema orientato al profitto e al consumo ha generato squilibri lavorativi, ambientali, umani e demografici, dissesti tutti correlati tra loro. «La prossima deve essere un’economia circolare, che usa i rifiuti e gli scarti per produrre nuovi materiali e prodotti», ha affermato, aggiungendo che la chiave di volta per risolvere i problemi è quella di «accompagnare le buone pratiche, le realtà e i semi di speranza che nascono sui territori. Bisogna poi comunicare le cose in modo efficace e lavorare con la politica per portare avanti i migliori progetti e partire dalla felicità per risolvere la crisi di senso. L’unico fattore che spiega la felicità è la generatività, vale a dire operare per il benessere del prossimo nella società e in politica».

Nell’enciclica, ha ricordato il cardinale vicario, Papa Francesco, scrive che «non si può parlare di sviluppo sostenibile senza una solidarietà tra generazioni e per questo insegna che quando si pensa al modo in cui lasciare il pianeta alle generazioni future si entra nella logica del dono gratuito». È quindi necessario «accogliere la logica del dono perché soltanto se la terra ci è donata non è più possibile pensare unicamente a partire da un criterio utilitarista di efficienza e produttività per il profitto individuale. Considerandolo come un dovere di giustizia da riconoscere alle generazioni future, Papa Francesco rivela che “l’ambiente si situa nella logica del ricevere, è un prestito che ogni generazione riceve e deve trasmettere alla generazione successivaâ€Â».

Il prossimo appuntamento sul tema “Preservare la biodiversità: una sfida globale†è fissato per il 9 marzo sempre alle 19. Con il cardinale rifletteranno sull’enciclica la conduttrice e autrice Licia Colò e l’esploratore Alex Bellini.

(Romasette.it, 11 febbraio 2020)

Appunti di ecologia integrale

La road map di Papa Francesco: dalla Evangelii Gaudium alla Fratelli Tutti“: https://fb.watch/dEgsNse8x_/

Oltre l’emergenza per promuovere la cultura della cura” – Don Maurizio Tarantino, Direttore Caritas di Otranto: https://fb.watch/dEgx2k-FER/

“Il processo sinodale: luogo dell’ascolto e della condivisione†– Mons. Francesco Pesce, Incaricato Servizio Pastorale Sociale e del Lavoro e Oliviero Bettinelli, Vicedirettore Servizio Pastorale Sociale e del Lavoro: https://fb.watch/dEgAkckCaK/

Custodi del creato al tempo dei cambiamenti climatici†– Cecilia Dall’Oglio, Direttrice programmi europei “Movimento Laudato Si’â€, Pierluigi Sassi, Presidente Earth Day Italia: https://fb.watch/dEgEzichiA/

“Quando commerciare fa rima con armareâ€- Don Renato Sacco, Consigliere Nazionale Pax Christi, redattore di Mosaico di Pace: https://fb.watch/dEgK32ZCpd/

“Informare per partecipare: dal PNRR ai trattati internazionali†– Monica Di Sisto, giornalista, vicepresidente Fairwatch, osservatorio su commercio internazionale e clima e con Mariagrazia Midulla, responsabile clima ed energia WWF Italia https://fb.watch/dEgOrJVYfP/

“Dialogo fra generazioni, educazione e lavoro: strumenti per edificare una pace duratura†– don Tonio Dell’Olio, Presidente della Pro Civitate Christiana di Assisi, giornalista e redattore di Mosaico di Pace: https://fb.watch/dEgUr2TpWm/

Pace è giustizia sociale†– Nicoletta Dentico, responsabile programma di salute globale, Society for International Development (SID): https://fb.watch/dEgX_UItj9/

La finanza: meccanismi e responsabilità†– Simone Grillo, Banca Etica: https://fb.watch/dEg-LxIDhM/

“Migrazioni e migranti†– Luca Di Sciullo, Presidente Centro Studio e Ricerche IDOS: https://fb.watch/dEh2E6iAkj/

“A proposito di economia trasformativa†– Riccardo Troisi , economista e docente di Economia Trasformativa presso l’Università Cooperativa di Colombia: https://fb.watch/dEh61_WndS/

“Questa economia uccide†– Monica Di Sisto , giornalista, Vicepresidente di Fairwatch, osservatorio su commercio internazionale e clima: https://fb.watch/dEh9hhR_M6/

“Dalle buone prassi alla buona politica†– Toni Mira, giornalista Avvenire, esperto di problemi sociali: https://fb.watch/dEhbZaFxqX/

Il tortuoso mondo del lavoro. Sulle tracce di percorsi possibili†– Soana Tortora (Solidarius Italia) e con Marco Ruopoli (coop. SOPHIA): https://fb.watch/dEhff_xT6s/

Pensare progetti per iniziare processi. La sfida e la pazienza del lavoro di comunità” – Oliviero Bettinelli, Vicedirettore dell’Ufficio Pastorale Sociale e del Lavoro della Diocesi di Roma: https://fb.watch/dEhhQhipux/

“La comunità ecclesiale tra coerenze, impegno e annuncio. Tracce di un cammino†– Mons. Francesco Pesce, Incaricato Servizio Pastorale Sociale e del Lavoro: https://fb.watch/dEhjEhe0ex/

 

Editoriale

Il diritto a “Laudare Deum ” di Oliviero Bettinelli

RIFLESSIONE SULLA LAUDATE DEUM, OLIVIERO BETTINELLI

La carta dei diritti dell’uomo si evolve con la nostra storia. Gli uni non cancellano gli altri, ma li integrano con sempre maggiore consapevolezza. Papa Francesco ne è interprete e guida. La sua riflessione e il suo discernimento nella “Laudate Deum†ci orientano con sapienza a declinare alcuni diritti che come singolo e come comunità siamo chiamati a esercitare.

Abbiamo diritto a governanti che reagiscano di più, poiché il mondo che ci accoglie si sta sgretolando e forse si sta avvicinando a un punto di rottura.

Abbiamo diritto di non nasconderci di fronte agli eventi che ci dicono come “l’impatto del cambiamento climatico danneggi sempre più la vita di molte persone e famiglie.

Abbiamo il diritto di non pagare gli effetti del disastro che si instaura in termini di salute, lavoro, accesso alle risorse, abitazioni, migrazioni forzate e in altri ambiti

Abbiamo il diritto di considerare i problemi legati all’ambiente come un problema sociale globale che è intimamente legato alla dignità della vita umana.

Abbiamo il diritto ad una informazione corretta che non cerchi di negare l’evidenza dei segni del cambiamento climatico, di nasconderli, di dissimularli o di relativizzarli.

Abbiamo il diritto di essere guidati da pastori liberi da opinioni sprezzanti e irragionevoli , che riconoscano che l’origine antropica del cambiamento climatico «non può più essere messa in dubbio» e ne facciano oggetto di riflessione.

Abbiamo il diritto a momenti di sensibilizzazione competenti perché come società possiamo vincere la tendenza a «minimizzare» il problema o addirittura a metterlo in ridicolo, riducendolo a una questione «solo ambientale, “verdeâ€, romantica» e non invece – quale è – un problema umano e sociale in senso ampio e a vari livelli.

Abbiamo il diritto di dimostrare che non è vero che gli sforzi per mitigare il cambiamento climatico porteranno a una riduzione dei posti di lavoro quando, al contrario, milioni di persone perdono il lavoro a causa delle varie conseguenze del cambiamento climatico, come l’innalzamento del livello del mare o la siccità.

Abbiamo il diritto di camminare verso un punto di svolta reale, all’insegna della responsabilità per l’eredità che lasceremo dietro di noi dopo il nostro passaggio in questo mondo.

Abbiamo il diritto di essere consapevoli che non possiamo più fermare gli enormi danni che abbiamo causato e, forse, siamo appena in tempo per evitare danni ancora più drammatici.

Abbiamo il diritto di denunciare le grandi potenze economiche che non si preoccupano di questo, ma solo di ottenere il massimo profitto al minor costo e nel minor tempo possibile.

Abbiamo il diritto di temere un «paradigma tecnocratico», sottovalutando che il nostro potere è aumentato freneticamente in pochi decenni e siamo diventati altamente pericolosi, capaci di mettere a repentaglio la vita di molti esseri e la nostra stessa sopravvivenza.

Abbiamo il diritto di denunciare la logica del massimo profitto al minimo costo e con essa la decadenza etica del potere reale, ormai mascherata dal marketing e dalla falsa informazione, da meccanismi utili nelle mani di chi ha maggiori risorse per influenzare l’opinione pubblica attraverso di essi.

Abbiamo il diritto di partecipare nello spazio dovuto alle aggregazioni e organizzazioni della società civile che a livello politico e diplomatico auspicano un multilateralismo dal basso che non dipenda dalle mutevoli circostanze politiche o dagli interessi di pochi ma che abbia un’efficacia stabile.

Abbiamo il diritto di avere governanti che sviluppino più democratizzazione» nella sfera globale, anche tramite una nuova procedura per il processo decisionale e per la legittimazione di tali decisioni, poiché quella stabilita diversi decenni fa non è sufficiente e non sembra essere efficace. Non sarà utile sostenere istituzioni che preservino e tutelino i diritti dei più forti senza occuparsi dei diritti di tutti.

Abbiamo il diritto di richiedere un’inversione di rotta, che superi la logica dell’apparire sensibili al problema ma che non attivi con coraggio cambiamenti sostanziali.

Abbiamo il diritto a costruire un futuro di speranza per evitare il rischio nel quale corriamo il rischio di rimanere bloccati nella logica di rattoppare, rammendare, legare col filo, mentre sotto sotto va avanti un processo di deterioramento che continuiamo ad alimentare.

Abbiamo il diritto di essere profondamente e dignitosamente umani, responsabili e custodi del Creato che ci è stato dato in Dono, organizzando la speranza in modo efficiente, vincolante e facilmente monitorabile.

In Evidenza

Ascoltare i territori per narrare la speranza

17 aprile 2023

L’Ufficio della “Pastorale sociale, del lavoro e della custodia del creato†della Diocesi di Roma promuove il 17 aprile alle ore 17,30, presso la “sala Poletti†del Vicariato di Roma, un incontro su “RETI DI MUTUALISMO E POLI CIVICI A ROMAâ€: 0sservatorio delle reti romane di mutualismo e sperimentazione di centri civici a supporto dello sviluppo locale integrale delle periferieâ€.

Per leggere il comunicato: https://www.diocesidiroma.it/pastoralesociale/index.php/ascoltare-i-territori-per-narrare-la-speranza/

 

 

 

 

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