“Ispiraci il sogno di un nuovo incontro, di dialogo, di giustizia, di pace.

Stimolaci a creare società più sane e un mondo più degno senza povertà, senza violenza, senza guerre” (FT)



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Papa: il Creato è “il social di Dio”


Riportiamo un articolo dell’1 settembre 2019 da Vatican News:

“Scegliamo la vita”, senza aspettare che sia troppo tardi, ci sono interventi non più rimandabili: è l’appello che il Papa rivolge nel Messaggio per l’odierna Giornata mondiale di preghiera per la cura del Creato, ricordata sia all’Angelus che via Twitter. Il suo invito è a imboccare percorsi lungimiranti, fatti di rinunce responsabili oggi, per garantire prospettive di vita domani

Di fronte all’”emergenza climatica” che “abbiamo creato” e che “minaccia gravemente” anche la nostra vita, si leva forte l’appello del Papa: “è tempo di pentirsi e convertirsi”. Siamo “creature predilette di Dio”, chiamate non a spadroneggiare ma ad amare la vita in comunione con il Creato, ricorda Francesco. Tutto il Messaggio chiede che gli uomini riscoprano la vocazione di “custodi del Creato”, “al centro di una rete della vita costituita da milioni di specie per noi amorevolmente congiunte dal nostro Creatore”. Gli appelli sono rivolti soprattutto ai governi, che si riuniranno nei prossimi mesi, perché rinnovino gli impegni decisivi a “orientare il pianeta verso la vita anziché incontro alla morte”.

Al via il “Tempo del Creato”

Questa Quinta Giornata mondiale di preghiera per la cura del Creato, istituita dal Papa il 10 agosto del 2015, dà inizio al “Tempo del Creato” che dura fino al 4 ottobre, festa di San Francesco d’Assisi. Un periodo, evidenzia il Papa nel Messaggio, per pregare nella natura, per riflettere sui nostri stili di vita, spesso dannosi, e anche per intraprendere azioni profetiche. L’iniziativa, nata in ambito ecumenico, vuole spronare i cristiani alla preghiera e all’azione, sentendosi ancora più uniti fra i fratelli delle varie confessioni. In particolare il suo pensiero va ai fedeli ortodossi che da trent’anni celebrano questa Giornata. Si tratta di una sintonia da vivere con tutti gli uomini di buona volontà chiamati a custodire la rete della vita. Il Papa conferma, dunque, ancora una volta, l’attenzione alla difesa del Creato di cui la Laudato si’ è stata una pietra miliare.

Tempo per riflettere su stili di vita dannosi

L’esortazione del Pontefice, in questo periodo, è quella di riflettere su come “le nostre scelte quotidiane” in fatto di “cibo, consumi, spostamenti, utilizzo dell’acqua e dell’energia” siano spesso “sconsiderate e dannose”. Vengono, quindi, proposti “stili di vita più semplici e rispettosi”, abbandonando la dipendenza dai combustibili fossili per andare verso forme di energia pulita e di economia sostenibile e circolare, ascoltando la saggezza delle popolazioni indigene per vivere meglio il rapporto con l’ambiente. Prima, il Papa aveva fatto una panoramica del degrado che si è accentuato negli ultimi decenni: dall’inquinamento costante all’uso incessante di combustibili fossili, fino alla pratica di radere al suolo le foreste, “innalzando le temperature globali a livello di guardia”. Fenomeni meteorologici estremi e desertificazioni mettono a dura prova i più vulnerabili, evidenzia, tornando a mettere in guardia, fra l’altro, anche sullo scioglimento dei ghiacciai e sulla considerevole presenza di plastica negli oceani. Una conferma dell’urgenza di “interventi non più rimandabili”.

No a ingordigia dei consumi, rinunce per il futuro

Per Francesco è anche “il tempo per intraprendere azioni profetiche”, notando come molti giovani stiano alzano la voce nel mondo, delusi da impegni presi e poi trascurati. Giovani che ricordano come la Terra sia un bene da trasmettere. “A loro”, scrive il Pontefice, dobbiamo “fatti, non illusioni”. Quindi richiamandosi alle parole di Mosè all’ingresso della Terra Promessa, rivolge una forte esortazione. “Scegliamo dunque la vita! Diciamo no – evidenzia – all’ingordigia dei consumi e alle pretese di onnipotenza, vie di morte; imbocchiamo percorsi lungimiranti, fatti di rinunce responsabili oggi per garantire prospettive di vita domani. Non cediamo alle logiche perverse dei guadagni facili, pensiamo al futuro di tutti!”.

I Governi accelerino provvedimenti, ciascuno si senta responsabile

In particolare il Papa sottolinea l’importanza del Vertice delle Nazioni Unite sul clima, che si tiene a settembre a New York, nel quale i Governi hanno il compito di mostrare la volontà politica di accelerare drasticamente i provvedimenti per raggiungere quanto prima “emissioni nette di gas serra pari a zero e di contenere l’aumento medio della temperatura globale a 1,5°C rispetto ai livelli preindustriali”, in linea con gli obiettivi dell’Accordo di Parigi. Il suo pensiero va anche al prossimo Sinodo sull’Amazzonia, dal 6 al 27 ottobre in Vaticano. Opportunità per rispondere al grido dei poveri e della Terra, esorta. “Ogni fedele cristiano, ogni membro della famiglia umana può contribuire a tessere, come un filo sottile, ma unico e indispensabile, la rete della vita che tutti abbraccia”, chiede ancora Francesco, invitando a sentirci “responsabili nel prendere a cuore, con la preghiera e con l’impegno, la cura del Creato” e ad avere “il coraggio di operare il bene senza aspettare che siano altri a iniziare, senza aspettare che sia troppo tardi”. Dio offre all’uomo il Creato come dono da custodire, ribadisce, ma “tragicamente, la risposta umana” è stata segnata dal peccato e dalla cupidigia tanto che “egoismi e interessi” hanno fatto del creato da luogo di incontro, un teatro di scontri.

Pregare immersi nella natura

Un tempo, questo, in cui il Papa chiede, inoltre, di “riabituarci a pregare immersi nella natura”, anche nel silenzio, per uscire “dalle nostre chiusure autoreferenziali” e scoprirci avvolti dalla tenerezza del Padre. Diceva San Bonaventura che il Creato è il primo “libro” che Dio ha aperto davanti ai nostri occhi, perché ammirandone la bellezza, siamo condotti a lodare il Creatore. Ogni creatura è, dunque, donata come una “parola di Dio”. “In questo senso possiamo dire – ribadisce – che il Creato, rete della vita, luogo di incontro col Signore e tra di noi, è «il social di Dio»”.

Riportiamo il video dell’intenzione di preghiera del Papa (Settembre 2019)

Appunti di ecologia integrale

La road map di Papa Francesco: dalla Evangelii Gaudium alla Fratelli Tutti“: https://fb.watch/dEgsNse8x_/

Oltre l’emergenza per promuovere la cultura della cura” – Don Maurizio Tarantino, Direttore Caritas di Otranto: https://fb.watch/dEgx2k-FER/

Il processo sinodale: luogo dell’ascolto e della condivisione” – Mons. Francesco Pesce, Incaricato Servizio Pastorale Sociale e del Lavoro e Oliviero Bettinelli, Vicedirettore Servizio Pastorale Sociale e del Lavoro: https://fb.watch/dEgAkckCaK/

Custodi del creato al tempo dei cambiamenti climatici” – Cecilia Dall’Oglio, Direttrice programmi europei “Movimento Laudato Si’”, Pierluigi Sassi, Presidente Earth Day Italia: https://fb.watch/dEgEzichiA/

Quando commerciare fa rima con armare”- Don Renato Sacco, Consigliere Nazionale Pax Christi, redattore di Mosaico di Pace: https://fb.watch/dEgK32ZCpd/

Informare per partecipare: dal PNRR ai trattati internazionali” – Monica Di Sisto, giornalista, vicepresidente Fairwatch, osservatorio su commercio internazionale e clima e con Mariagrazia Midulla, responsabile clima ed energia WWF Italia https://fb.watch/dEgOrJVYfP/

Dialogo fra generazioni, educazione e lavoro: strumenti per edificare una pace duratura” – don Tonio Dell’Olio, Presidente della Pro Civitate Christiana di Assisi, giornalista e redattore di Mosaico di Pace: https://fb.watch/dEgUr2TpWm/

Pace è giustizia sociale” – Nicoletta Dentico, responsabile programma di salute globale, Society for International Development (SID): https://fb.watch/dEgX_UItj9/

La finanza: meccanismi e responsabilità” – Simone Grillo, Banca Etica: https://fb.watch/dEg-LxIDhM/

Migrazioni e migranti” – Luca Di Sciullo, Presidente Centro Studio e Ricerche IDOS: https://fb.watch/dEh2E6iAkj/

A proposito di economia trasformativa” – Riccardo Troisi , economista e docente di Economia Trasformativa presso l’Università Cooperativa di Colombia: https://fb.watch/dEh61_WndS/

Questa economia uccide” – Monica Di Sisto , giornalista, Vicepresidente di Fairwatch, osservatorio su commercio internazionale e clima: https://fb.watch/dEh9hhR_M6/

Dalle buone prassi alla buona politica” – Toni Mira, giornalista Avvenire, esperto di problemi sociali: https://fb.watch/dEhbZaFxqX/

Il tortuoso mondo del lavoro. Sulle tracce di percorsi possibili” – Soana Tortora (Solidarius Italia) e con Marco Ruopoli (coop. SOPHIA): https://fb.watch/dEhff_xT6s/

Pensare progetti per iniziare processi. La sfida e la pazienza del lavoro di comunità” – Oliviero Bettinelli, Vicedirettore dell’Ufficio Pastorale Sociale e del Lavoro della Diocesi di Roma: https://fb.watch/dEhhQhipux/

La comunità ecclesiale tra coerenze, impegno e annuncio. Tracce di un cammino” – Mons. Francesco Pesce, Incaricato Servizio Pastorale Sociale e del Lavoro: https://fb.watch/dEhjEhe0ex/

 

Editoriale

Il diritto a “Laudare Deum ” di Oliviero Bettinelli

RIFLESSIONE SULLA LAUDATE DEUM, OLIVIERO BETTINELLI

La carta dei diritti dell’uomo si evolve con la nostra storia. Gli uni non cancellano gli altri, ma li integrano con sempre maggiore consapevolezza. Papa Francesco ne è interprete e guida. La sua riflessione e il suo discernimento nella “Laudate Deum” ci orientano con sapienza a declinare alcuni diritti che come singolo e come comunità siamo chiamati a esercitare.

Abbiamo diritto a governanti che reagiscano di più, poiché il mondo che ci accoglie si sta sgretolando e forse si sta avvicinando a un punto di rottura.

Abbiamo diritto di non nasconderci di fronte agli eventi che ci dicono come “l’impatto del cambiamento climatico danneggi sempre più la vita di molte persone e famiglie.

Abbiamo il diritto di non pagare gli effetti del disastro che si instaura in termini di salute, lavoro, accesso alle risorse, abitazioni, migrazioni forzate e in altri ambiti

Abbiamo il diritto di considerare i problemi legati all’ambiente come un problema sociale globale che è intimamente legato alla dignità della vita umana.

Abbiamo il diritto ad una informazione corretta che non cerchi di negare l’evidenza dei segni del cambiamento climatico, di nasconderli, di dissimularli o di relativizzarli.

Abbiamo il diritto di essere guidati da pastori liberi da opinioni sprezzanti e irragionevoli , che riconoscano che l’origine antropica del cambiamento climatico «non può più essere messa in dubbio» e ne facciano oggetto di riflessione.

Abbiamo il diritto a momenti di sensibilizzazione competenti perché come società possiamo vincere la tendenza a «minimizzare» il problema o addirittura a metterlo in ridicolo, riducendolo a una questione «solo ambientale, “verde”, romantica» e non invece – quale è – un problema umano e sociale in senso ampio e a vari livelli.

Abbiamo il diritto di dimostrare che non è vero che gli sforzi per mitigare il cambiamento climatico porteranno a una riduzione dei posti di lavoro quando, al contrario, milioni di persone perdono il lavoro a causa delle varie conseguenze del cambiamento climatico, come l’innalzamento del livello del mare o la siccità.

Abbiamo il diritto di camminare verso un punto di svolta reale, all’insegna della responsabilità per l’eredità che lasceremo dietro di noi dopo il nostro passaggio in questo mondo.

Abbiamo il diritto di essere consapevoli che non possiamo più fermare gli enormi danni che abbiamo causato e, forse, siamo appena in tempo per evitare danni ancora più drammatici.

Abbiamo il diritto di denunciare le grandi potenze economiche che non si preoccupano di questo, ma solo di ottenere il massimo profitto al minor costo e nel minor tempo possibile.

Abbiamo il diritto di temere un «paradigma tecnocratico», sottovalutando che il nostro potere è aumentato freneticamente in pochi decenni e siamo diventati altamente pericolosi, capaci di mettere a repentaglio la vita di molti esseri e la nostra stessa sopravvivenza.

Abbiamo il diritto di denunciare la logica del massimo profitto al minimo costo e con essa la decadenza etica del potere reale, ormai mascherata dal marketing e dalla falsa informazione, da meccanismi utili nelle mani di chi ha maggiori risorse per influenzare l’opinione pubblica attraverso di essi.

Abbiamo il diritto di partecipare nello spazio dovuto alle aggregazioni e organizzazioni della società civile che a livello politico e diplomatico auspicano un multilateralismo dal basso che non dipenda dalle mutevoli circostanze politiche o dagli interessi di pochi ma che abbia un’efficacia stabile.

Abbiamo il diritto di avere governanti che sviluppino più democratizzazione» nella sfera globale, anche tramite una nuova procedura per il processo decisionale e per la legittimazione di tali decisioni, poiché quella stabilita diversi decenni fa non è sufficiente e non sembra essere efficace. Non sarà utile sostenere istituzioni che preservino e tutelino i diritti dei più forti senza occuparsi dei diritti di tutti.

Abbiamo il diritto di richiedere un’inversione di rotta, che superi la logica dell’apparire sensibili al problema ma che non attivi con coraggio cambiamenti sostanziali.

Abbiamo il diritto a costruire un futuro di speranza per evitare il rischio nel quale corriamo il rischio di rimanere bloccati nella logica di rattoppare, rammendare, legare col filo, mentre sotto sotto va avanti un processo di deterioramento che continuiamo ad alimentare.

Abbiamo il diritto di essere profondamente e dignitosamente umani, responsabili e custodi del Creato che ci è stato dato in Dono, organizzando la speranza in modo efficiente, vincolante e facilmente monitorabile.

In Evidenza

Ascoltare i territori per narrare la speranza

17 aprile 2023

L’Ufficio della “Pastorale sociale, del lavoro e della custodia del creato” della Diocesi di Roma promuove il 17 aprile alle ore 17,30, presso la “sala Poletti” del Vicariato di Roma, un incontro su “RETI DI MUTUALISMO E POLI CIVICI A ROMA”: 0sservatorio delle reti romane di mutualismo e sperimentazione di centri civici a supporto dello sviluppo locale integrale delle periferie”.

Per leggere il comunicato: https://www.diocesidiroma.it/pastoralesociale/index.php/ascoltare-i-territori-per-narrare-la-speranza/

 

 

 

 

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