Prestito di soccorso, rinnovata convenzione tra Mediolanum e Fondazione Salus Populi Romani

È stato firmato giovedì 7 luglio il rinnovo triennale della convenzione, avviata nel 2019, tra Banca Mediolanum, Fondazione Mediolanum Onlus e la Fondazione Salus Populi Romani Onlus, espressione della diocesi di Roma, per facilitare l’erogazione di finanziamenti a favore di persone con difficoltà di accesso al credito e in condizioni di indigenza residenti in tutta la regione Lazio dove dal 2019 sono state già aiutate 52 famiglie. Il 66% delle persone che richiedono l’intervento sono donne. L’accordo è stato siglato da Giustino Trincia, presidente Fondazione Salus Populi Romani Onlus e Giovanni Pirovano, presidente di Banca Mediolanum.

Nell’attuale contesto economico in cui sono sempre più vaste le aree di vulnerabilità e con l’obiettivo di prevenire il ricorso all’usura e facilitare l’inclusione finanziaria, Banca Mediolanum e Fondazione Mediolanum Onlus confermano l’impegno sottoscritto dal 2009 a fianco di fondazioni e associazioni antiusura, associate alla Consulta Nazionale Giovanni Paolo II, attive sul territorio nazionale con progetti sociali orientati al sostegno finanziario delle fasce più deboli della popolazione.

«È necessario che le banche ascoltino il territorio – dichiara Giovanni Pirovano, presidente di Banca Mediolanum e Membro del Comitato di Presidenza ABI con deleghe a Innovazione e Sostenibilità – e che tornino a svolgere un ruolo sociale nel prevenire il ricorso all’usura e facilitare l’inclusione finanziaria di famiglie perbene, ma definite non bancabili. Con questo impegno la Banca ha rinnovato l’odierna convenzione, riconoscendo l’importanza di farsi carico delle necessità della comunità. Definiamo il “prestito di soccorso” un processo di indebitamento responsabile che può aiutare il soggetto a rientrare a pieno titolo nel circolo virtuoso della vita, restituendogli la dignità civica e sociale».

«Per noi – spiega Giustino Trincia, presidente della Fondazione Salus Populi Romani – il prestito di soccorso è molto importante per la sua concretezza: dimostra che è possibile l’accesso al credito alle persone e alle famiglie più fragili altrimenti escluse dal sistema finanziario; che è possibile prevenire i disastri causati dal sovraindebitamento e ancora di più dall’usura, facendo leva sul senso di responsabilità della Banca; sulla capacità di ascolto e di accompagnamento delle persone in difficoltà da parte di una Fondazione che si ispira al Vangelo e alla Dottrina Sociale della Chiesa ed opera in stretta collaborazione con le comunità parrocchiali e religiose di Roma; e, infine, che sono possibili interventi non assistenziali ma promozionali delle risorse delle persone beneficiarie, per una loro piena responsabilizzazione.”

Il plafond a disposizione
Banca Mediolanum metterà a disposizione della Fondazione Salus Populi Romani Onlus di Roma una linea di credito rotativa, con plafond aumentato da 300.000 a 500.000 euro, che verrà utilizzata per accordare prestiti con rimborso rateale a soggetti in difficoltà, individuati grazie all’attento lavoro della Fondazione e all’ausilio di volontari qualificati nel settore finanziario. Con il rinnovo della convenzione la Banca si impegna ad erogare prestiti rateali a soggetti considerati non bancabili con durata massima di 5 anni (60 mesi) – nei limiti del plafond rotativo sopra indicato – per un importo massimo per ogni singolo finanziamento di euro 15.000.

Il profilo dei beneficiari
Sono 52 i prestiti concessi a individui e famiglie nell’arco dei tre anni, da luglio 2019 a giugno 2022 per un ammontare complessivo pari a circa 400.000,00 euro di finanziamenti erogati. Si tratta dell’11% delle 477 richieste di aiuto complessivamente trattate dalla Fondazione nel complesso delle sue attività nel citato triennio. L’importo medio del prestito è di circa 9.000 euro mentre le difficoltà per la loro restituzione si è avuta in 7 pratiche (14,3%): 4 per un ritardo nei pagamenti delle rate e 3 perché dichiarato credito irrecuperabile. I beneficiari del contributo di età media superiore ai 50 anni, si tratta perlopiù di “capifamiglia” (53% del totale): molti sono i nuclei monogenitoriali con un solo genitore – sia con figli minori che maggiorenni non occupati – (20% del totale, 38,4% delle famiglie). Allo stesso modo è un dato rilevante il numero dei beneficiari che vivono soli (monoparentale) (27% del totale).

11 luglio 2022