Una Messa offerta «per i giovani della diocesi» apre ufficialmente il pellegrinaggio diocesano a Lourdes, lunedì 27 agosto. A presiederla è il cardinale vicario Angelo De Donatis, nella basilica di San Pio X, alle ore 21, che dà il suo personale benvenuto ai numerosi partecipanti, arrivati in aereo e in nave. «Per tutti – dice – c’è un invito a nozze. In questo pellegrinaggio diocesano, nell’anno in cui il tema pastorale di Lourdes è “Fate quello che vi dirà”, questo luogo diventa Cana di Galilea. Anche se voi avete deciso di venire a Lourdes o qualcun altro lo ha deciso per voi, ora scopriamo che in realtà Dio vi ha voluti, Dio vi ha chiamati, vi ha invitati. E per tutti voi è stato imbandito un banchetto di nozze».
Poi ripercorre la storia di Bernadette, e dei suoi incontri con “Aquerò”, “quella là”, come la giovane chiamava la Vergine Maria. «L’11 febbraio 1858 – racconta il porporato nell’omelia – Bernadette era qui, per raccogliere legna, in un luogo allora periferico e malfamato. Avverte una folata di vento, vede una luce nella grotta, scorge una signora vestita di bianco. Nel cuore di questa adolescente già segnata dalle sofferenze della vita e dalla povertà estrema della sua famiglia, si accende una luce, si risveglia la Gioia di un incontro». I pellegrini giunti nella cittadina sui Pirenei, dice ancora De Donatis, sono qui proprio «per recuperare il vino della Gioia». E per farlo, bisogna «ricominciare dall’Abc della fede, rinunciare all’uomo vecchio e prenderci tempo, anche per farci un segno di croce come mai lo abbiamo fatto prima d’ora. Riscoprendo che solo attraverso la croce noi possiamo, come il seme caduto in terra per morire, portare frutto».
«Come Bernadette davanti alla bella Signora – prosegue il cardinale vicario – anch’io mi metto con tutto me stesso davanti a Dio. Come un bambino che deve imparare, come un adolescente che deve crescere… Questo è un invito rinnovato a tutta la diocesi di Roma, che si ritrova sulle rive del Gave come Bernadette, senza scarpe, come Mosè che si toglie i sandali riconoscendo con umiltà, anche se ancora in modo confuso, che il luogo su cui siamo è terra santa».
28 agosto 2018