San Raffaele, il triduo al cuore dell’esperienza di fede

Ha previsto un tempo dedicato ai più giovani la visita pastorale del cardinale vicario Baldo Reina nella parrocchia di San Raffale, nel quartiere del Trullo, che ha avuto luogo venerdì e ieri. Prima l’incontro con gli alunni della scuola media parentale e le loro famiglie, poi l’appuntamento con gli adolescenti e i giovani della parrocchia, che si è concluso con la celebrazione delle Cresime dei ragazzi del catechismo. A raccontarlo è il parroco don Lorenzo Peri, che guida da 3 anni la comunità affidata dal 2005 alla Fraternità Sacerdotale dei Figli della Croce.

«In questi ultimi anni le iniziative proposte coinvolgono gli adulti e i giovani in un cammino di preghiera e di fede, con il Triduo settimanale che alimenta l’opera educativa dell’oratorio quotidiano come spazio in cui imparare la comunione fraterna e la vita di tutti i gruppi parrocchiali», spiega il religioso. In particolare, «l’opera missionaria ed educativa più importante per i giovani è l’aiuto allo studio per ragazzi e giovani portato avanti soprattutto dalle nostre sorelle Figlie della Croce – sono ancora le parole di don Lorenzo –. Questo nel 2016 ha portato alla costituzione nelle aule di catechismo della Scuola Media Parentale San Giovanni Paolo II. All’inizio aveva 16 alunni mentre oggi è arrivata ad ospitarne una sessantina». Questa scuola, illustra ancora il parroco, «permette ai ragazzi di vivere un percorso educativo positivo, guidato, aperto alla fede e così di sperimentare la gioia di camminare insieme nella famiglia della comunità cristiana».

Ancora, don Lorenzo descrive la situazione del quartiere, che conta circa 30 mila abitanti, «storicamente composta da due zone di edilizia popolare e una di immigrati italiani specie dalla Calabria e dall’Abruzzo, che si è andata trasformando negli ultimi vent’anni con l’arrivo ancora di famiglie di immigrati da vari paesi stranieri, e purtroppo con il venir meno di alcuni servizi fondamentali educativi e assistenziali, con la diminuzione delle nascite, con la presenza di molte persone anziane, con una situazione di nuove povertà legate alla crisi economica, con la crisi della famiglia e con la crisi educativa che pervade il mondo degli adolescenti e dei giovani spesso in balia di facili guadagni o illusioni». In questo senso, allora, la parrocchia diventa punto di riferimento «attivo e vivace», come racconta Alessandra, del coro parrocchiale, con attività dedicate «agli anziani, con il “Centro amicizia”, gli incontri mensili per gli adulti, il servizio della Caritas con il centro di ascolto, i ministri della Comunione e il gruppo di noi adulti che ci formiamo sulle catechesi e le parole di Papa Leone».

Cuore dell’esperienza comunitaria e di fede è poi «il triduo settimanale – sono ancora le parole della parrocchiana –: il giovedì l’adorazione eucaristica, il venerdì alla Croce, entrambe guidate, mentre il sabato quella silenziosa. Contribuisce a darci un forte senso di comunità e di unione, così come fanno le esperienze di pellegrinaggio a Medjugorje». Fa parte del gruppo adulti anche Massimo, che da padre di 3 figli rileva «l’importanza della parrocchia per i più giovani che sono impegnati come educatori dell’oratorio, aperto tutti i giorni al pomeriggio, oltre che la domenica, e del centro estivo», che interessa il mese di giugno. (di Michela Altoviti da Roma Sette)

26 ottobre 2025