«Privilegiare gli strumenti di comunicazione che sappiano davvero “parlare col cuore”, aperti al dialogo con gli altri, interessati a ciò che di sano cresce nel tessuto sociale, con la volontà di cercarne le tracce consumando “le suole delle scarpe”, come lo stesso Papa Francesco aveva raccomandato un anno fa agli operatori dell’informazione in un altro suo messaggio, per intercettare la verità delle cose e la vita concreta delle persone». Questo l’invito del cardinale vicario Angelo De Donatis in occasione della Giornata diocesana di Avvenire, che si celebra domenica 13 novembre.
La stessa data in cui si celebra la Giornata mondiale dei poveri, in occasione della quale la diocesi promuove una raccolta straordinaria di offerte da destinare al Fondo Famiglia della Caritas diocesana. Quale strumento migliore di Avvenire, allora, per promuovere la raccolta a sostegno delle famiglie e delle persone in difficoltà? Domenica 13, dunque, in tutte le parrocchie romane si potranno trovare diverse copie del quotidiano, che potranno essere acquistate lasciando magari anche un’offerta. «Ci auguriamo che questa doppia Giornata – spiega infatti il prelato segretario generale monsignor Pierangelo Pedretti, che ha scritto ai parroci per illustrare la proposta – sia l’occasione di una rinnovata attenzione verso i poveri e di riscoperta del valore di una comunicazione ecclesiale, attraverso Avvenire e Roma Sette, sempre più attenta agli ultimi e ai dimenticati».
Una comunicazione differente da quella portata avanti da tante altre testate. «Nella società attuale – riflette ancora il cardinale vicario –, il “cantiere” della comunicazione – per usare un’immagine ormai entrata nel linguaggio del cammino sinodale – è una realtà decisamente variegata, dove molto spazio è dedicato alla cronaca nera e prevale non di rado un’impostazione segnata dalla logica delle conflittualità e delle polarizzazioni, con il risultato di perdere di vista le risorse di bene che maturano negli ambienti di vita del nostro tempo».
Il testo integrale della lettera del cardinale vicario
Il testo integrale della lettera del prelato segretario generale
5 novembre 2022