La “Via Pulchritudinis”, quattro giornate sull’arte sacra

Presentata dall’arcivescovo Fisichella l’iniziativa, a Roma dal 3 al 6 febbraio. No alla «sciatteria nelle celebrazioni». I temi: musica sacra; architettura e spazio liturgico; arredi liturgici; scultura, mosaico, vetrate

«Molte volte c’è una sciatteria nelle nostre celebrazioni che mette paura». A lanciare il grido d’allarme, a proposito degli abiti e degli arredi liturgici, è stato l’arcivescovo Rino Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione, presentando prima di Natale, nella Sala Marconi della Radio Vaticana, “Via Pulchritudinis”: quattro giorni, dal 3 al 6 febbraio 2018, per «riflettere su quello che è oggi l’arte religiosa» nelle sue varie forme – dalla pittura alla musica, dalla scultura all’architettura – grazie alla prima Expo internazionale dedicata all’arte sacra, organizzata da Fiera Roma e Fivit in collaborazione con il dicastero vaticano.

Di “Via Pulchritudinis”, ha ricordato Fisichella a proposito di una delle competenze del suo dicastero, «parla Papa Francesco in uno dei suoi primi documenti, la Evangelii gaudium, da lui stesso definita il documento programmatico del pontificato». Per il Papa, l’annuncio cristiano «non è solamente una cosa vera e giusta, ma anche bella», e la “Via Pulchritudinis” aiuta la trasmissione della fede, compito che implica anche «il coraggio di trovare nuovi segni, nuovi simboli e nuove espressioni».

Quattro i temi principali della rassegna, uno per ogni giornata: musica sacra; architettura e spazio liturgico; arredi liturgici; scultura, mosaico, vetrate. Il primo giorno, 3 febbraio, è in programma una tavola rotonda sulla musica sacra, e si concluderà alle ore 19 con un concerto nella Cappella Sistina per tutti i partecipanti. Il 4 febbraio è dedicato all’architettura e allo spazio liturgico e prevede una tavola rotonda, alle 15.30, cui parteciperanno l’architetto Andrea Longhi, docente di storia dell’architettura al Politecnico di Torino, il liturgista Crispino Valenziano e monsignor Stefano Russo, vescovo di Fabriano–Matelica e già direttore dell’Ufficio Cei per i beni culturali. Tra le domande della tavola rotonda, due quelle anticipate da Fisichella: «Come si costruisce una chiesa, e chi costruisce una chiesa, un architetto credente o un architetto famoso non credente? Si devono copiare gli stili antichi, come il romanico o il gotico, oppure ogni volta che si entra in una chiesa moderna ci si deve imbattere in una chiesa brutta?».

Il 5 febbraio si parlerà di arredi liturgici con una tavola rotonda, alle 15.30, cui parteciperanno monsignor Corrado Maggioni, sottosegretario della Congregazione per il Culto divino e i sacramenti, il liturgista Giorgio Bonaccorso e Sara Piccolo Paci, docente di storia dell’arte e di storia del costume, della moda e di antropologia culturale. La tavola rotonda conclusiva, il 6 febbraio alle 15.30, è infine dedicata “al ruolo dei musei nell’arte sacra di oggi”, con la partecipazione di padre Marko Rupnik, uno dei massimi esperti al mondo nell’arte dei mosaici, Antonio Paolucci, direttore emerito dei Musei Vaticani, e Carla Benelli, consulente e storica dell’arte al Mosaic Center di Gerico, in Palestina.

Per ogni giornata verrà dato spazio all’esposizione di un’opera d’arte legata al tema del giorno: il 4 febbraio il bozzetto della Scala Regia di Gian Lorenzo Bernini; il 5 febbraio il piviale e la mitra delle aperture degli Anni Santi 1975, 1983, 2000, 2016; martello e cazzuole usati nell’Anno Santo 1975 e una copia della tiara di Pio XII. Il 6 febbraio i convegnisti potranno ammirare la statua di Gesù Buon Pastore realizzata tra la fine del III secolo l’inizio del IV, uno dei pezzi di maggior pregio dei Musei Vaticani.