A Villa Verde l’impegno per l’accoglienza

Camminando verso la parrocchia di Santa Maria Madre dell’Ospitalità, in via del Torraccio, Roma sembra lontana chilometri. Immersa nella campagna, avvolta dal silenzio del mattino, si trova nella zona di Villa Verde, periferia est, al confine con la diocesi di Frascati. Varcando la soglia della chiesa, ultimata nel 2009, si percepisce che il senso del suo nome si riflette già nell’architettura: l’aula liturgica circolare “abbraccia” i fedeli. Su tutto domina una grande croce con il Risorto a braccia aperte, icona di accoglienza e, per l’appunto, di ospitalità. «È una parrocchia umana che si pone l’obiettivo di “fare corpo”». La descrive così il parroco, don Massimiliano Caliandro, che ieri pomeriggio ha accolto il cardinale vicario Baldo Reina in visita pastorale. Per il sacerdote il termine comunità può sembrare «un concetto astratto». Per questo, spiega, si lavora «sull’identità comunitaria partendo dall’incontro, passando all’interazione fino a costruire relazioni autentiche».

Un’altra dimensione molto curata è quella della carità, anche se «resta qualche resistenza da superare». Raggiunge la massima espressione nel Villaggio dell’Ospitalità costruito nello stesso comprensorio della parrocchia. Si tratta di 13 alloggi: in dieci ci sono famiglie con figli, italiane e straniere. Tra loro genitori disoccupati o anziani con pensione minima. Gli altri tre sono occupati da una studentessa iraniana, un detenuto in libertà vigilata e due senza fissa dimora. «Tutte persone che avrebbero diritto a agevolazioni o alloggi – sottolinea il parroco –, ma non abbiamo mai avuto risposte in tal senso». Possono occupare gli alloggi per un massimo di due anni ma a volte i tempi si prolungano. Il centro di ascolto della Caritas parrocchiale si attiva per trovare agli ospiti una occupazione, ma anche quando diventano economicamente autonomi non tutti riescono ad affittare una casa. «Nonostante le garanzie da parte della parrocchia – spiega Massimo, che con la moglie Marina si occupa del Villaggio – c’è diffidenza e si preferisce tenere l’appartamento vuoto piuttosto che affittarlo a stranieri». La Caritas parrocchiale distribuisce pacchi viveri e capi di abbigliamento a 50 famiglie. «La maggior parte delle volte la distribuzione è il “gancio” per conoscere la realtà familiare», afferma Marina.

Lunedì 10 novembre è ripartito anche il servizio di doposcuola. Lo scorso anno coinvolgeva solo i bambini del Villaggio Ospitalità; quest’anno, spiegano Marina e Massimo, si allarga al territorio coinvolgendo anche le maestre per fare rete. Sarà aperto 2 ore al giorno tutti i giorni, sabato compreso, grazie alla disponibilità di alcuni liceali, universitari e scout del gruppo Agesci Roma 170. A fine mese, invece, sarà inaugurato lo sportello sociale per guidare nell’accesso ai servizi pubblici. Francesca si occupa invece delle catechesi ai genitori. «Tra lavoro, impegni, famiglia non hanno tempo per loro – dice –. Una volta al mese, il sabato, ci sono questi tavoli di confronto spirituale dove i genitori, stimolati dalle provocazioni del Vangelo, esternano dubbi e preoccupazioni. È un modo per testimoniare l’accoglienza e far comprendere che la Parola di Dio aiuta in ogni momento». (di Roberta Pumpo da Roma Sette)

16 novembre 2025