A Canale d’Agordo per i sacerdoti romani l’incontro con Stefania Falasca

«Un incontro provvidenziale, nato come un dono. Papa Luciani ha incarnato appieno il servizio alla Chiesa». Il cardinale vicario Angelo De Donatis e la giornalista Stefania Falasca, vicepresidente della Fondazione Vaticana Giovanni Paolo I, seduti l’uno accanto all’altra, concordano. «Albino Luciani è stato un modello di vita sacerdotale, e su questo non credo ci siano dubbi», gli fa eco la giornalista di Avvenire. I due si trovano nella casa natale di Giovanni Paolo I a Canale d’Agordo, in Veneto. Ad ascoltarli, un nutrito gruppo di presbiteri romani, partecipanti alla settimana di fraternità sacerdotale in Val di Fassa promossa dal Servizio diocesano per la formazione permanente del clero.

La visita alla località veneta che diede i natali al pontefice è d’obbligo per i gruppi che vengono da queste parti: ogni anno il cardinale accompagna i sacerdoti a visitare la casa di Luciani. Mentre Falasca, che della causa di beatificazione di Giovanni Paolo I è vice postulatrice, è nella zona per presentare il libro che raccoglie i testi integrali del pontificato a cura della Fondazione Vaticana Giovanni Paolo I, presentato a Cortina alla presenza del cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin. Così, a poco più di un mese dalla celebrazione della beatificazione – il 4 settembre in piazza San Pietro – i sacerdoti e la giornalista si sono incontrati, proprio dove Albino Luciani nacque e trascorse la sua infanzia.

«Ne siamo stati tutti molto contenti, non mi aspettavo di dover parlare ai preti, è una grande responsabilità – racconta Falasca –. Il cardinale ha avuto l’idea che una visita alla casa potesse essere anche occasione per un momento di riflessione. E io credo che Luciani avrebbe approvato, gli sarebbe piaciuto che la sua casa fosse un luogo di spiritualità per i sacerdoti. Me lo disse anche una volta suo fratello». Al centro dell’incontro, la riscoperta dei testi dei Giovanni Paolo I, ritrovati e sistemati proprio in vista della beatificazione «Spesso preparava non una ma due minute di un discorso – rivela la vice postulatrice –. Era un uomo di una statura incredibile». A sorreggerlo una solida «fede romana, «imparata sulle ginocchia della madre».

22 luglio 2022