A San Bartolomeo la veglia per i missionari martiri

La basilica di San Bartolomeo all'Isola Tiberina

Padre Olivier Maire, superiore provinciale di Francia dei monfortani, è stato assassinato il 9 agosto 2021, nella casa provinciale di Saint Laurent sur Sèvre, da un cittadino ruandese con problemi psichici che ospitava da tempo nella comunità e di cui si prendeva cura, Emmanuel Abayisenga. Non si conosce invece l’identità degli uomini che, la sera del 24 gennaio 2021, hanno ucciso don René Bayang Regalado, mentre stava rientrando al Seminario San Giovanni XXIII nel villaggio di Patpat, sull’isola di Mindanao, nel sud delle Filippine. Il sacerdote sosteneva i contadini delle comunità più isolate e aveva ricevuto minacce di morte. Nadia de Munari, missionaria laica italiana di cinquant’anni, apparteneva al gruppo di volontari dell’Operazione Mato Grosso in Perù, dove è morta sabato 24 aprile 2021 dopo essere stata aggredita con un machete mentre dormiva, nella casa famiglia dove abitava e operava, nel quartiere povero di Nuevo Chimbote. Le loro storie saranno ricordate, insieme a decine di altre, giovedì 24, alle ore 18.30, nella basilica di San Bartolomeo all’Isola Tiberina, nella veglia di preghiera in ricordo di coloro che in questi ultimi anni hanno offerto la loro vita per il Vangelo.

Organizzata dall’Ufficio missionario diocesano, dalla Caritas diocesana di Roma e dalla Comunità di Sant’Egidio, la liturgia sarà presieduta dal cardinale vicario Angelo De Donatis e vedrà la partecipazione anche di rappresentanti delle comunità ortodossa, anglicana, evangelica. «Questa memoria avviene in un tempo dolorosissimo, di pandemia e di guerra – riflette monsignor Marco Gnavi, direttore dell’Ufficio diocesano per l’ecumenismo e il dialogo e referente organizzativo della veglia –, il conflitto in Ucraina che rischia di allargarsi all’intera Europa, e che già coinvolge le altre nazioni chiamate ad accogliere milioni di profughi e fronteggiare le conseguenze del conflitto. Il terribile flagello della guerra ci parla di morte, di vessazione, di feriti, di bambini orfani, di famiglie spezzate, di menzogna. Papa Francesco ha lanciato più volte un grido accorato di dolore a partire dal Mercoledì delle Ceneri, quando ci siamo raccolti in digiuno in preghiera, e nel cuore di questo tempo cerchiamo la luce della pace, chiedendo l’intercessione dei martiri contemporanei. È un atto doveroso raccoglierci in preghiera e ascoltare la voce di chi, disarmato, ha affrontato la morte difendendo sempre la vita».

22 marzo 2022