A Santa Silvia tra carità e preghiera

Le luci del campetto sono ancora accese. Sono le 20 passate e nella parrocchia di Santa Silvia, nel quartiere Portuense, c’è ancora vita. Dieci bambini si stanno divertendo a giocare a calcetto. È un vero e proprio allenamento. A guidarli dalla panchina, i loro papà. «Fanno parte del gruppo sportivo parrocchiale – spiega don Alfio Tirrò, il parroco, mentre saluta le persone che stanno assistendo da fuori –. Abbiamo 70 tesserati. Ci sono ragazzi dagli 8 ai 14 anni. La domenica partecipano a piccole competizioni».

Anche loro ha incontrato venerdì scorso il cardinale vicario Baldo Reina, che è tornato oggi nella chiesa di Santa Silvia per la visita pastorale. Il porporato è andato a trovare a casa una signora malata di Sla da 16 anni, poi ha incontrato i collaboratori della chiesa, ha celebrato la Messa, e alle 20 ha guidato la Via Crucis nella “parrocchietta” di Santa Maria del Carmine e San Giuseppe al Casaletto. Mentre questa mattina, alle 9 si dedicherà alle confessioni, alle 10 presiederà la Messa dei bambini e alle 11 incontrerà le famiglie del catechismo, il gruppo scout e a seguire il Consiglio pastorale.

«A Santa Silvia è molto forte il carisma della carità, che è declinata in tutte le sue forme – racconta il parroco –, insieme a una grande tradizione di pastorale familiare. Fiore all’occhiello sono i gruppi di Fede e Luce. Poi c’è un gruppo Caritas e un piccolo consultorio, con uno psicologo che svolge il suo servizio come volontario una volta a settimana. Con la parrocchia – aggiunge il sacerdote –, collabora anche la comunità delle suore della Divina Volontà, con la loro associazione “Iniziativa Amica”, che sostiene una casa-famiglia per ragazze madri». Nel territorio sono presenti anche le Figlie di San Giuseppe, che si trovano a Villa Giuseppina, una Rsa, e le suore del Boccone del Povero, che hanno una struttura per anziani. «Con Villa Giuseppina – sottolinea don Tirrò – partirà dopo Pasqua un servizio di animazione della Messa domenicale per gli ospiti e gli operatori della struttura. Da settembre, il progetto prevede di estendere l’iniziativa anche ai ragazzi delle cresima e del post-cresima».

Tra i laici che portano avanti la pastorale della famiglia, c’è Sara. Lei e suo marito, insieme al parroco e altre due coppie, si occupano del corso prematrimoniale. Seguono il filo conduttore che consegnò alla comunità il vescovo Paolo Ricciardi, negli anni in cui era parroco a Santa Silvia. Il presule, già ausiliare di Roma, ha iniziato ieri il suo ministero episcopale a Jesi ed è stato travolto dall’affetto anche di molti suoi ex parrocchiani che sono andati a trovarlo. «È un corso che inizialmente dà molto spazio alla parola di Dio – spiega Sara –, con riflessioni sulle coppie nell’Antico Testamento, per poi approfondire l’importanza del Sacramento per aiutare le persone a inserirsi insieme in una dinamica di preghiera e di rapporto con Dio. Come sposi – aggiunge –, è un’esperienza che aiuta anche noi a interrogarci sull’origine della scelta che abbiamo fatto».

Qual è il motore che muove tutto? «È la preghiera – conclude il parroco –. Ogni giovedì organizziamo l’adorazione eucaristica dalle 6 del mattino a mezzanotte. A turno, più di cento persone custodiscono il Santissimo durante tutta la giornata». (di Giuseppe Muolo da Roma Sette)

30 marzo 2025