«Avere un cuore disposto a imparare», «voler lavorare insieme» e «fidarsi dello Spirito». Sono queste le tre caratteristiche fondamentali per il catechista tratteggiate dal cardinale vicario Angelo De Donatis, nella giornata conclusiva dello stage di formazione per i candidati a questo ministero, domenica 3 settembre.
«Saranno le persone che incontrate, quelle stesse persone grandi e piccole che accompagnate nella fede, che vi insegneranno a essere catechisti. Come un genitore impara a essere tale nel rapporto con il proprio figlio, così anche un catechista», spiega il cardinale a proposito della prima caratteristica. Quanto all’importanza della collaborazione, il vicario esorta: «Non siete liberi battitori ma collaboratori del Signore e collaboratori tra di voi. Lavorare insieme per il vangelo, anche se è più difficile che lavorare da soli, è determinante. Ricordiamoci sempre che il Signore Gesù manda i discepoli a due a due, e che l’annuncio dell’amore del Padre può essere fatto solo da chi è figlio e fratello». Sul terzo punto, spiega poi che è il Signore a chiamare «chi vuole e quando vuole. È lui che lavora nel cuore. Non siamo noi a creare la fede negli altri – precisa De Donatis –, noi possiamo solo offrire occasioni di fede. In pratica questo vuol dire fidarsi della Parola: fare come il seminatore che semina largamente e sa che la forza è nel seme. Mettere adulti e bambini a contatto con la Parola, direttamente, senza coprirla con le nostre parole».
Perché, spiega ancora, «nella catechesi è vitale aprirsi al nuovo e lasciarsi istruire dalla realtà. La catechesi è un cantiere perenne, non è mai qualcosa di fatto e finito. Il Vangelo è acqua viva, che scorre, che non si ferma. Altrimenti diventa uno stagno e non si può più bere. Come catechisti della diocesi avete il compito di contribuire a ripensare la catechesi, con un po’ di coraggio, e soprattutto lasciando che l’esperienza stessa del servizio che fate vi trasformi».
4 settembre 2023