Cura del creato, la priorità della pastorale sociale

Con l’incontro “La nostra casa comune. Come custodirla per prenderne cura” l’Ufficio della Pastorale sociale e del lavoro della diocesi di Roma ha lanciato idee e proposte per il prossimo anno. Lunedì 19, nella sede della Fondazione don Luigi Di Liegro a Ostiense, la serata ha posto l’accento su come tutto nell’ambiente sia connesso e su come sia compito del cristiano saper riconoscere i segni dei tempi che cambiano.

Di cambiamenti e “ristrutturazioni” ha parlato anche il vescovo Daniele Salera, delegato diocesano per la Pastorale dell’ambiente, soffermandosi sulla riforma della curia romana voluta da Papa Francesco la quale ha aperto «una fase nella vita della Chiesa molto particolare». Con l’entrata in vigore della Costituzione Apostolica Praedicate evangelium ha preso vita «uno sviluppo integrale di tutte le tematiche di cui la Chiesa si è occupata – ha proseguito il vescovo –. Abbiamo di fronte una Curia romana che si sta evolvendo con una velocità a cui tutta la Chiesa dovrebbe adeguarsi. Abbiamo finalmente un riferimento chiaro e una richiesta esplicita che il Papa fa attraverso i suoi scritti e questa ristrutturazione della Chiesa. Sta a noi cogliere il testimone perché è vero che tutto è connesso e noi siamo chiamati a stare in un cambiamento progressivo che non deve spaventarci».

A fare gli onori di casa monsignor Francesco Pesce, incaricato dell’Ufficio diocesano, il quale parlando del creato come dono da salvaguardare tra crisi ambientale e sociale, ha rimarcato che compito del cristiano è quello di contribuire al cambiamento d’epoca, prendere parte a quella che Bergoglio definisce “rivoluzione culturale”, attraverso la fede. «Noi siamo nel sistema ma non del sistema e una scelta di campo va fatta – ha detto –. Siamo convinti che sia possibile un mondo senza armi, la cui corsa è diventata una follia, è possibile avere una città diversa, un cielo e un mare più puliti. Nostro compito è riconoscere i segni dei tempi. Non possiamo cambiare la realtà ma possiamo leggerla con gli occhi del Signore».

Oliviero Bettinelli, vice direttore dell’Ufficio diocesano, ha presentato il programma per il 2022-2023 che sarà scandito da momenti di formazione, spiritualità, approfondimenti e focus su lavoro, biodiversità, pace, giustizia sociale. Si parte domani, 26 settembre, sempre nella sede della Fondazione Don Luigi di Liegro, con un incontro sulle comunità energetiche e l’economia circolare. «Il programma di quest’anno sarà un cantiere aperto alle idee che potrebbero scaturire durante ogni incontro – ha detto Bettinelli –. Ci saranno momenti di confronto con le comunità parrocchiali e nei vari settori della diocesi per crescere insieme e avviare un cammino a tutela della casa comune».

Presente anche Cinzia Scaffidi, direttrice del centro studi Slow Food e docente all’Università di Scienze gastronomiche a Pollenzo. Esperta delle tematiche legate alle connessioni tra cibo, cultura, sostenibilità e diritti, partendo dall’agricoltura ha spiegato la differenza tra la teoria del riduzionismo che va avanti da secoli e quella della complessità che procede «grazie ai cittadini che hanno a cuore l’ambiente».

di Roberta Pumpo da Roma Sette

26 settembre 2022