Divino Amore, alla scuola di don Umberto Terenzi

Celebrata la quinta Giornata terenziana, dedicata all’approfondimento del carisma del fondatore. La Messa con l’arcivescovo De Donatis e la catechesi dell’iconografa suor Giuseppina Di Salvatore

Dimorare nell’amore di Dio vivendo quotidianamente la relazione con Lui: questo impegno a “rimanere nel Signore” è stato il cuore dell’omelia dell’arcivescovo Angelo De Donatis, vicario del Papa per la diocesi di Roma, che ieri mattina, 3 gennaio, ha celebrato l’Eucaristia nella chiesa parrocchiale Santa Famiglia, presso il santuario del Divino Amore, in occasione della quinta Giornata terenziana. «Nel giorno dell’anniversario della morte di don Umberto Terenzi, primo rettore e parroco del santuario mariano – ha spiegato don Domenico Parrotta, direttore del Centro studi terenziani -, noi  figli e figlie della Madonna del Divino Amore ci dedichiamo all’approfondimento e alla riscoperta del carisma del nostro fondatore».

Ed è anche guardando a don Terenzi che De Donatis ha commentato la Parola del giorno, in particolare la prima lettera di san Giovanni apostolo: «Don Umberto invitava ad invocare il Signore in ogni momento della vita, non solo in chiesa ma anche sulla strada, e in particolare nello sconcerto», ha detto il presule facendo riferimento a un’omelia del 1962. «Solo vivendo l’amore che il Padre ci ha donato nel Figlio – ha proseguito -, fatto di gesti concreti e parole sincere, possiamo accogliere la bellezza originaria dalla quale spesso, a motivo del peccato, ci allontaniamo». De Donatis ha sottolineato quanto risultino vani «gli sforzi che ciascuno di noi compie nel tentativo di essere perfetto, e cioè santo, senza peccato», per questo è importante accogliere le parole dell’apostolo Giovanni che «nella sua lettera indica la strada da seguire: lasciarsi generare da Dio perché santità e giustizia sono il frutto dell’amore del Padre». Quindi, l’invito a iniziare ogni giornata del nuovo anno facendo memoria «del grande dono che in Cristo, Agnello di Dio, abbiamo ricevuto» e l’auspicio che «ciascuno possa comprendere che solo in Gesù trova compimento ogni nostro desiderio».

Dopo la Messa, i sacerdoti oblati e le suore figlie della Madonna del Divino Amore hanno condiviso il pranzo comunitario alla Casa del pellegrino. Nel pomeriggio, poi, spazio alla catechesi di suor Giuseppina Di Salvatore, iconografa, che ha realizzato tre pannelli benedetti proprio nella giornata di ieri e posti nella cappella del Seminario della Madonna del Divino Amore. «Le icone carismatiche, raffiguranti l’Annunciazione, la Pentecoste e Maria e Giovanni sotto la croce – ha spiegato don Parrotta – hanno valore vocazionale e saranno preziose per guidare la preghiera e la meditazione personale». Infine, la conclusione con la recita solenne del vespro.

In mattinata era stato presentato il terzo volume di un’edizione critica dei Diari spirituali di don Terenzi relativo ai primi sei anni di attività a Castel di Leva, nucleo originario dell’attuale santuario, «anni importantissimi per le intuizioni carismatiche, semi che oggi vediamo germogliare» ha spiegato ancora don Parrotta. «Per la nostra comunità – ha concluso il religioso – questa è una giornata di interesse spirituale che ci vede riuniti intorno al nostro padre carismatico: è lui che ci ha generati all’amore verso la Madre di Dio e a suo Figlio, per essere i diffusori di questo Divino Amore fino agli estremi confini della terra».