Don Dario Gervasi, del clero romano, nominato da Papa Francesco vescovo ausiliare della diocesi di Roma lo scorso 31 agosto, riceverà l’ordinazione episcopale durante la celebrazione eucaristica che avrà inizio alle ore 17 nella basilica papale di San Giovanni in Laterano. A ordinarlo sarà il cardinale vicario Angelo De Donatis. Conconsacranti saranno monsignor Giovanni Tani, arcivescovo di Urbino – Urbania – Sant’Angelo in Vado, e monsignor Gianrico Ruzza, vescovo di Civitavecchia – Tarquinia. La Messa verrà trasmessa in diretta su Telepace (canale 73 e 214 in hd, 515 su Sky) e in streaming sulla pagina Facebook della diocesi di Roma.
Don Gervasi, a cui è stata affidata la sede titolare di Subaugusta, è nato a Roma l’8 maggio del 1968 ed è entrato al Pontificio Seminario Romano Maggiore nel settembre 1988; è stato ordinato sacerdote il 22 maggio del 1994 dall’allora cardinale vicario Camillo Ruini. Il primo incarico, dal 1994 al 2000, per don Gervasi è stato quello di vicario parrocchiale nella comunità di Santa Maria delle Grazie al Trionfale; e ancora di vicario parrocchiale ai Santi Gioacchino e Anna (fino al 2003), comunità di cui poi è divenuto parroco, e che ha guidato fino al 2008. È tornato quindi al Seminario Romano come vicerettore dal 2008 al 2014, quando è arrivata la nomina di parroco della comunità della Resurrezione di Nostro Signore Gesù Cristo a Giardinetti. Dall’anno scorso è anche prefetto della XVII prefettura, mentre sono numerosi gli altri incarichi ricoperti nel corso degli anni: incaricato ad interim del Servizio per le vocazioni della diocesi di Roma (2009 – 2011); incaricato dell’Opera Vocazioni Sacerdotali (2009 – 2011); deputato della Congregazione dei Missionari dell’Istituto Imperiali Borromeo (2009 – 2014).
Lo stemma araldico scelto dal nuovo vescovo è composto da quattro elementi: lo scudo, la croce, il galero prelatizio ed il cartiglio. Ciascun elemento è proprio del presule o della carica che ricopre. La forma dello scudo è gotico moderno leggermente sagomato, identico a quello di san Giovanni Paolo II, al quale lo stemma si ispira anche nell’elemento centrale della croce e al cui insegnamento don Gervasi vuole ispirarsi. Il cartiglio, posto sotto lo scudo, contiene il motto personale scelto dal titolare dello stemma: “Caritas Christi Urget Nos” (in italiano “La carità di Cristo ci muove”), tratto dalla Seconda Lettera di san Paolo Apostolo ai Corinzi (2 Cor 5,14), che riempie dell’Amore di Cristo il desiderio di andare verso i fratelli, ci “sospinge” (“urget”, è la traduzione preferita dalla versione latina della Vulgata di san Girolamo) verso di loro.
16 ottobre 2020