Non un semplice cammino, ma anche sacra rappresentazione e rosario itinerante. Avrà una forma inedita il secondo dei tre pellegrinaggi giubilari notturni organizzati dall’Ufficio diocesano per la pastorale giovanile, in programma per il prossimo venerdì 4 aprile. Alle ore 21 i partecipanti si ritroveranno davanti al Battistero; raggiungeranno poi la basilica di Santa Croce in Gerusalemme dove, attorno alle 22.15, celebreranno la liturgia penitenziale. Quindi, si metteranno di nuovo in cammino, in silenzio; raggiungeranno la basilica di San Giovanni in Laterano, poco prima di mezzanotte, dove ci sarà il passaggio dalla Porta Santa e la Messa, sarà presieduta dal cardinale vicario Baldo Reina.
Il percorso iniziale tra il Battistero e Santa Croce in Gerusalemme sarà accompagnato dalla recita del Rosario con i misteri dolorosi, che verranno rappresentati attraverso scene fisse dai ragazzi del gruppo scout Agesci Roma 100 della parrocchia di San Policarpo. «Ci saranno cinque scene corrispondenti ai cinque misteri dolorosi, che poi coincidono anche con alcune tappe della Via Crucis», spiegano Matteo Maio e Tommaso Arpino, coordinatori dei volontari dell’Ufficio diocesano per la pastorale giovanile. La prima sarà davanti all’ingresso del Palazzo Lateranense, la seconda nei pressi della statua di san Francesco, poi due nei giardini di via Carlo Felice e l’ultima davanti a Santa Croce.
«La scena della Crocifissione verrà realizzata proprio in corrispondenza del luogo sacro che custodisce le reliquie della croce, cosa che molti non sanno – sottolineano ancora –. I ragazzi interpreteranno i diversi personaggi, senza parlare o recitare. Sarà una sorta di Rosario vivente. Oggi, soprattutto i più giovani, tendono ad apprendere attraverso le immagini, tramite gli schermi dei telefoni. Sentir parlare di cosa accadde a Gesù è diverso che vederlo con i propri occhi, dal vivo». Non una rappresentazione teatrale, dunque, ma un «modo per accompagnare la preghiera», come evidenzia Valerio Sansone, capogruppo degli scout Agesci Roma 100. «Parteciperanno i ragazzi del Reparto, dai 13 ai 15 anni – anticipa – e anche qualche lupetto del Branco darà una mano. Avremo costumi in tema e fiaccole accese».
Una preghiera suggestiva, dunque, per questo secondo pellegrinaggio dei giovani. «Ognuno ha caratteristiche diverse, altrimenti saremmo ripetitivi – dicono Maio e Arpino –. Nel primo, a San Paolo fuori le Mura, partecipammo a una catechesi. Il prossimo, a giugno, sarà a Santa Maria Maggiore e anche lì ci sarà qualcosa di differenti. Tutti però mantengono lo stesso intento, che è quello di stare insieme, in comunione, far incontrare quanti si daranno da fare come volontari durante il Giubileo dei Giovani di agosto, e vivere un momento da pellegrini. Come facciamo ad accogliere i pellegrini se non lo siamo mai stati? Siamo nella storia e stiamo facendo la storia e dobbiamo farla insieme».
1 aprile 2025