Installazioni d Marco Manzo a Santa Maria dei Miracoli

“Marco Manzo a Santa Maria dei Miracoli” è il titolo del percorso di installazioni dell’artista, organizzato da “Il Cigno GG Edizioni”, che sarà allestito nella chiesa di Santa Maria dei Miracoli (piazza del Popolo) dal 21 marzo al 31 agosto 2024. L’ingresso è gratuito. Si potranno ammirare opere in marmo di Carrara, mani di donne e di uomini che testimoniano la violenza sulle donne (reduci dalla 58’ Esposizione internazionale d’arte, la Biennale di Venezia), più alcune inedite: la scultura in marmo bianco “La Maddalena pacificata”; la “Croce gloriosa dei miracoli”, che sarà acquisita nel patrimonio artistico della stessa chiesa, alta circa 4 metri, realizzata con tecnica e materiali misti; due installazioni che raffigurano due mani, “Le mani della crocifissione”.

«Marco Manzo, tatuatore e scultore contemporaneo – spiega padre Ercole Ceriani, rettore della chiesa di Santa Maria dei Miracoli –, attraverso raffinate realizzazioni indaga i sentimenti umani e in particolare il tema della violenza contro vittime inermi. Nella chiesa di Santa Maria dei Miracoli in piazza del Popolo, alle sculture di Marco Manzo si accompagnano, in sorprendente e perfetta sintonia, testi biblici. Anche se redatti in tempi antichi e in ambienti culturalmente distanti dal nostro, le citazioni bibliche, come l’opera di Marco Manzo, testimoniano un vissuto che accomuna l’esperienza dell’essere umano di tutti i tempi e luoghi. Nella storia, come nella vita, ci si imbatte in eventi non decifrabili, molte domande rimangono inevase e spesso i conti non tornano: la vittima appare inerme davanti alla prepotenza e il grido di aiuto rimane in perenne attesa di una risposta. Nonostante tutto i testi biblici, come le sculture di Marco Manzo, sono permeati da una ostinata e radicale fiducia in una possibilità di riscatto e di salvezza».

La contemplazione «di mani violente e di mani amorevoli accompagna il nostro percorso, perché ciascuno possa guardare le proprie mani e chiedersi se sono fonte di sofferenza o di consolazione per gli altri, non solo per coloro che amiamo, ma soprattutto per i derelitti della terra che incontriamo sul nostro cammino – dichiara monsignor Giuseppe Lorizio, direttore dell’Ufficio per la Cultura del Vicariato –. E si tratta di una “buona novella”, che si conclude con una donna pacificata ai piedi della croce, che è colei a cui per primo si rivelerà il Risorto, oseremmo dire che è la prima redenta, “Apostola degli apostoli”, fuggiti dal Calvario. Le mani intendono trattenere l’amato Signore, ma egli si sottrae da un vincolo che gli impedirebbe di svolgere la sua missione, compiuta nel momento in cui si è lasciato abbracciare, crocifisso, da Maria di Magdala e l’ha redenta col suo infinito e incondizionato amore. Su questo mistero umano e divino siamo chiamati a riflettere mentre contempliamo le opere di Marco Manzo esposte in una chiesa che richiama il miracolo dell’amore e invita alla conversione umana e cristiana. Anche chi non crede più infatti lasciarsi coinvolgere nel dinamismo di questa umanità che esprime violenza, tenerezza, abbracci e salvazione».

21 marzo 2024