Venerdì 21 novembre, alle ore 12, nell’Aula costituita per il Tribunale nel Palazzo Apostolico Lateranense, si terrà la sessione di chiusura dell’inchiesta diocesana sulla vita, le virtù eroiche, la fama di santità e dei segni del Servo di Dio Teodoro di Maria Immacolata, al secolo Daniel Foley, sacerdote professo della Congregazione della Passione di Nostro Signore Gesù Cristo.
Il rito sarà presieduto dal cardinale vicario Baldo Reina. Il Tribunale che ha condotto l’inchiesta diocesana è composto da monsignor Giuseppe D’Alonzo, delegato episcopale; don Andrea De Matteis, promotore di giustizia e da Marcello Terramani, notaio attuario. Postulatore della causa di beatificazione e canonizzazione è padre Cristiano Massimo Parisi, della Congregazione della Passione di Gesù Cristo.
Tutti gli atti processuali, in doppia copia conforme, chiusi in contenitori sigillati, saranno consegnati a padre Massimo Parisi, nominato portitore, con il compito di trasmetterli al Dicastero delle Cause dei Santi. La cerimonia verrà diffusa in diretta sul canale YouTube della diocesi di Roma.
Daniel Foley nacque il 3 marzo 1913 a Springfield in Massachusetts, negli Stati Uniti, in una famiglia di emigranti irlandesi. Entrò nel seminario passionista Holy Cross a Dunkirk, New York e il 15 agosto 1933 emise i voti e ricevette il nome religioso di Theodore. Il 23 aprile 1940 venne ordinato sacerdote a Baltimora. Dal 1941 al 1942 insegnò filosofia nel seminario dei passionisti e nel 1944 conseguì il dottorato in sacra teologia. Il 7 maggio 1964 fu eletto superiore generale. Con tale incarico, visse da vicino gli anni del Concilio Ecumenico Vaticano II. Verso la fine del 1973, padre Theodore lasciò Roma per un lungo viaggio tra le comunità dei Passionisti in Nuova Zelanda, Australia, Nuova Guinea, Filippine, Giappone e Corea. Tornò a Roma nel febbraio 1974, e dopo una visita in Francia e in Germania, in aprile si recò degli Stati Uniti per il capitolo provinciale. Prima del suo viaggio negli Stati Uniti, però, aveva contratto un’infezione paratifoide mal diagnosticata e non curata che gli procurò malesseri e febbri durante tutto il capitolo americano. Fu costretto al ricovero in ospedale. La sera prima del 9 ottobre 1974, ai confratelli che erano andati visitarlo disse: «Domani, dopo la Messa, voglio ricevere l’estrema unzione, con discrezione, però, per non allarmare nessuno». Appena ricevuto il sacramento degli infermi spirò invocando i nomi di Gesù, Maria e Giuseppe.
15 novembre 2025












